Martedì 13 dicembre le classi 1AL, 1AM, 1AA, 1AS, 1AE, 1BE, 2BE, 1AR, 3AR, 4AR, 1AC, 2AC dell’Istituto Marconi, oltre agli studenti della redazione del giornale scolastico Marconews, si sono recate presso il Teatro Civico di Tortona per partecipare all’incontro conclusivo del progetto “IncontriAmo la Montagna”, con l’autrice del libro Respira con me, Raffaella Romagnolo, e il Presidente del CAI di Tortona, Ezio Giungato.
La conferenza è iniziata con i saluti e la presentazione da parte del nostro Dirigente Scolastico, Prof. Guido Rosso, dell’ospite d’eccezione Raffaella Romagnolo, scrittrice affermata i cui libri sono tradotti in molte lingue, del Presidente del CAI sezione di Tortona Ezio Giungato, della referente delle Biblioteca Civica di Tortona Cinzia Rescia, delle insegnanti referenti del progetto Professoresse Laura Crozza e Angelica Genovese, di tutti i docenti che hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata e degli studenti del Marconi che vi hanno partecipato.
Il progetto Incontriamo la Montagna, finanziato dai fondi europei, unisce la letteratura, alcuni aspetti legati all’adolescenza, i rapporti umani e la montagna, quest’ultima non solo intesa come rilievo geografico, ma anche come portatrice di valori e cultura.
Salgono sul palco alcuni ragazzi per presentare una sorpresa all’autrice di Respira con me: la visione del book-trailer realizzato e interpretato da alcuni referenti stampa del Marconews.
La direttrice generale dell’opera, ovvero Sabrina El Harkati, senza la quale il progetto non avrebbe preso vita, si è cimentata e divertita nella sua realizzazione, come ci ha detto lei stessa: “Io mi sono entusiasmata nella creazione del book-trailer, è stato un lavoro duro, io e gli attori abbiamo dovuto impegnarci al massimo nella sua realizzazione, ma il risultato è valso tutta la fatica e lo sforzo, l’intento era regalare un magico ricordo alla scrittrice Raffaella Romagnolo e ai rappresentanti del CAI. Inoltre, è stato stimolante riuscire a collaborare con i miei compagni, questo mi ha fatto capire che con volontà e dedizione si possono raggiungere ottimi risultati. Alla fine del lavoro eravamo tutti contenti e la scrittrice ha pure autografato i libri dei presenti, ovviamente io non mi sarei persa un’occasione simile e spero che capitino tanti altri giorni come questo!”.
Successivamente le ragazze e i ragazzi della redazione e delle varie classi hanno potuto rivolgere svariate domande alla scrittrice e al Presidente del CAI. I temi più discussi sono stati quelli che riguardavano la descrizione del libro Respira con me e quello della sicurezza in montagna. Alla Romagnolo è stato chiesto se, secondo lei, Amedeo, il protagonista del libro, a volte utilizzasse parole troppo forti nei confronti degli adulti e lei ha semplicemente risposto che se noi giovani vediamo scritta una parolaccia, ci soffermiamo e riflettiamo su essa, ci sorge spontaneo il dubbio, perché è stata scritta proprio in questo punto? oppure si sarebbe potuta utilizzare un’altra espressione per trasmettere lo stesso concetto? Altre domande che le sono state poste riguardavano direttamente il rapporto adulti e adolescenti; per noi giovani spesso è difficile andare d’accordo con i genitori, crescendo le cose cambiano e ci diviene sempre più difficile parlare, aprirci e confrontarci con i grandi, purtroppo in questa difficile età le paure sono tante, si ha sempre il timore di fare o dire la cosa sbagliata e questo ci induce a chiuderci e a soffrire. Inoltre, all’autrice è stato domandato se il suo sogno fin da giovane fosse sempre stato quello di scrivere libri e perché proprio lei, che scrive romanzi per adulti, ha deciso di rivolgersi a dei giovani lettori come noi. Le sue risposte sono state molto chiare, lei ha sempre amato leggere libri e lo fa da quando è bambina, però il suo sogno non era quello di scrivere romanzi, ma più studiava letteratura e più si rendeva conto di come tutti quegli scrittori avessero attraversato e narrato vicissitudini spesso non gradevoli, perciò non pensò mai a sé come autrice e dopo aver conseguito la laurea con ottimi voti, iniziò a lavorare come professoressa di lettere, solo più tardi sentì la necessità di scrivere.
Per quanto riguarda il pubblico di riferimento di Respira con me, a differenza di altri suoi romanzi, il libro di cui parliamo è stato scritto da adulti per ragazzi, voluto dalla casa editrice Pelledoca, il vincolo era creare una storia che avesse a che fare con la natura e la paura, ed essendo la sua ideatrice appassionata di montagna, ha immaginato un racconto ambientato in quel contesto. Il lettore giovane, anche se appassionato di libri, per ragioni anagrafiche non può aver letto molto, bisogna epurare la scrittura e farla diventare accessibile a chi non è allenato; perciò, lo ha voluto ricco di suspence e, a parer mio e della maggioranza dei ragazzi che hanno letto il libro, ci è riuscita benissimo. Infine, le è stato chiesto se avesse mai avuto il blocco dello scrittore e se ci fosse un trucco per riuscire a scrivere e a mantenere vivo l’interesse durante la lettura. Raffaella, con un bel sorriso, ha risposto: “Eh, magari…”, tutto il teatro è scoppiato a ridere; l’autrice non ha mai avuto un vero e proprio blocco dello scrittore, semplicemente ci sono delle giornate in cui scrivere viene spontaneo e altre in cui non si riesce nemmeno a pensare a cosa mettete per iscritto.
Per noi lettori l’unico momento deludente è stato quando ha svelato che l’intera opera era frutto della propria immaginazione, nulla era vero, se non le emozioni che si provano in montagna e nella vita. Secondo la scrittrice, infatti, a volte conviene utilizzare una cosa finta per arrivare alla realtà, piuttosto che viceversa.
Successivamente sono state rivolte svariate domande al Presidente del CAI di Tortona, la maggior parte inerenti a tematiche ambientali come il Global – Warming oppure legate al rispetto delle montagne e delle pianure, l’attenzione verso la flora e la fauna di un determinato territorio e lo smaltimento dei rifiuti nelle aree boschive, ciò che inquina e che rischia di rovinare la natura in modo irrecuperabile e persistente nel tempo, lasciando alle generazioni future solo quello che noi non siamo riusciti egoisticamente a preservare e curare.
Il signor Ezio Giungato ci ha consigliato che se si porta rispetto alla montagna e agli altri ambienti si vivrà più contenti e si avrà un maggiore rispetto per noi stessi e per gli altri, la montagna si può anche definire come una scuola di vita, si va in montagna per capire se stessi, porsi domande, cercare e trovare risposte oltrepassando i nostri limiti e imparare ad essere liberi.
Le ultime parole di Giungato sono state motivo di riflessione: “noi in montagna siamo ospiti e come tali dobbiamo comportarci”, mentre la Romagnolo ci ha salutati dicendoci che tutti noi non smetteremo mai di essere ciò che siamo stati.
Io e tutti gli altri partecipanti all’incontro possiamo dire è che questa giornata rimarrà sempre un ricordo istruttivo e indelebile nei nostri cuori, a volte troppo spenti e disinteressati al bene verso la cultura e l’ambiente, ma in primo luogo verso noi stessi!
Articolo a cura di Kate Gallicchi
4^ AR Amministrazione, Finanza e Marketing