Originata nel 2003, da due amici di Melbourne, in Australia, ispirati dalla madre di un amico che stava raccogliendo fondi per il cancro al seno, l’iniziativa Movember nasce per realizzare una campagna di sensibilizzazione sulla salute degli uomini e sul cancro alla prostata. Il simbolo della campagna fu fin da subito identificato nei baffi (in inglese Moustache, da cui Movember) un look molto poco popolare all’inizio degli anni duemila. Oggi Movember è una parola d’ordine mondiale che promuove la campagna internazionale di sensibilizzazione sulla salute dell’uomo e anche ASL AL, con l’attività della Struttura Complessa Urologia diretta dal dottor Montefiore raccoglie il testimone di questa iniziativa.
“Rispetto alle donne – ricorda il dottor Montefiore – gli uomini sono in genere meno propensi a sottoporsi a visite preventive nell’ambito dell’apparato urogenitale per cui ricorrono all’Urologo o all’Andrologo solo tardivamente il più delle volte in presenza di una patologia già conclamata. In materia di prevenzione maschile risultano fondamentali cinque punti:
- Check-up urologico
- Diagnosi precoce
- Stile di vita
- Età
- Informazione
La visita urologica rappresenta il primo passo fondamentale per poter identificare precocemente le patologie più frequenti del maschio, tra cui il tumore della prostata (colpisce circa 600mila uomini all’anno in Europa, 36mila in Italia) e l’ipertrofia prostatica benigna (interessa fino a un maschio su due), ma anche malattie meno frequenti come il tumore del testicolo neoplasia più frequente tra i 15 e i 40 anni.
La valutazione urologica è basata su una accurata analisi dei possibili rischi associati alle principali malattie che possono colpire il maschio adulto e sull’attento esame clinico dei genitali esterni e della prostata”.
Da che età inizia la prevenzione?
“Già dai 18 anni sarebbe opportuno iniziare una prevenzione uro-andrologica per prevenire tumori o conoscere segnali d’allarme che possono influenzare negativamente la fertilità, la sfera sessuale e la salute in generale nell’individuo in età adulta senza tralasciare la possibilità di essere informati ed educati su un corretto stile di vita. Dopo i 45/50 anni almeno una volta l’anno sarebbe importante sottoporsi ad una visita urologica in caso di sintomatologia o in soggetti asintomatici con familiarità per neoplasia prostatica. La disfunzione erettile può essere un campanello d’allarme per problematiche cardio-vascolari. Spesso, in questa fascia di età, l’urologo associa la visita all’analisi ematica per il dosaggio del PSA che è indice di salute prostatica e marker del tumore della prostata”.
In cosa possono essere utili le iniziative come Movember?
“L’uomo deve necessariamente liberarsi della reticenza che gli impedisce di effettuare una visita urologica con l’esplorazione rettale o solo il dosaggio del PSA perché ciò lo espone ad un rischio più alto di diagnosi tardiva di neoplasia che talora può determinare un impatto negativo sulla qualità di vita. È bene rimarcare che i canali di comunicazione, soprattutto Internet, rappresentano oggi una grande risorsa se usati correttamente, pericolosissimi se si seguono siti fraudolenti. È importante consultare i siti delle maggiori Società Scientifiche Andrologiche o Urologiche Italiane ed Internazionali dove è possibile trovare note e indicazioni serie e utili, aggiornate e soprattutto elaborate da Specialisti nel settore di elevato livello scientifico. Nel mese dedicato alla prevenzione maschile è bene sottolineare l’importanza della cultura della prevenzione nell’uomo che ancora oggi è deficitaria rispetto alla donna che fin da giovanissima nella maggior parte dei casi si reca regolarmente dal Ginecologo”.