Laboratori integrati, ottimizzazione delle risorse umane e delle attrezzature, ricerca di base e clinica sviluppate in sinergia. La nuova frontiera è quella della comprensione dei meccanismi biologici del funzionamento delle cellule e quindi dell’organismo. Protagonista è la Sdd (Struttura semplice dipartimentale) ‘Laboratori di ricerca’, che fa parte del Dairi (Dipartimento Attività integrate ricerca innovazione, diretto da Antonio Maconi), che opera attraverso l’integrazione della rete dei laboratori di ricerca del Disit (Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica, il direttore è Leonardo Marchese) dell’Università del Piemonte Orientale. Referente dei ‘Laboratori di ricerca’ è Annalisa Roveta, biologa, classe 1977. Dopo la maturità scientifica al liceo ‘Amaldi’ di Novi Ligure, la laurea in Scienze Biologiche all’Università del Piemonte Orientale con la tesi “Ricerca di interattori intracellulari di Rps19, il cui difetto è causa di anemia di Diamond-Blackfan”, la specializzazione in Patologia clinica e il master di primo livello “Data Manager – Coordinatori di Sperimentazioni Cliniche”, sono arrivate le esperienze negli ospedali di Alessandria e Acqui Terme, quella al Centro Mesotelioma di Casale Monferrato, quindi nuovamente ad Alessandria, in Oncologia, e infine l’approdo all’incarico attuale passando prima per la struttura di ‘Sviluppo e promozione scientifica’.
La sfida cui si è trovata è stata affrontata sulla base di una esperienza che ha consentito di cogliere appieno le potenzialità di un rapporto sinergico fra l’ambiente clinico e quello della didattica. E il risultato è un fronte nuovo, in cui ha a che fare con meno provette, ma più strategia organizzativa perché la complessità è rappresentata dal coordinamento delle attività di ricerca dei laboratori dell’azienda ospedaliera, della promozione e del potenziamento dell’attività di ricerca preclinica (particolarmente nell’ambito delle patologie ambientali e del mesotelioma), traslazionale e applicativo – tecnologica a carattere interdisciplinare in ambito biologico, chimico, fisico, informatico e matematico, attraverso l’integrazione della rete dei laboratori di ricerca del Disit. L’attività è quella di proteomica, genomica, metabolomica, sintesi e/o bioconiugazione, biochimica e fisiologia cellulare. Una parte della ricerca riguarda la definizione e lo sviluppo di metodologie informatiche a supporto dei processi medici.
Le aree tematiche sono diverse che la stessa Annalisa Roveta spiega così. “L’obiettivo primario è favorire e realizzare progetti di ricerca focalizzati sulle patologie ambientali e mesotelioma (scopo del futuro Irccs, ndr). I capitoli fondamentali sono ‘Valutazione dell’impatto ambientale sulla salute’, ‘Antibiotico resistenza’, ‘Metabolomica’ (la scienza la scienza che studia e misura i processi cellulari dell’organismo umano), ‘Genomica’ (studia e descrive la costituzione del genoma umano), ‘Biochimica e fisiologia cellulare’, ‘Informatica medica’, intorno ai quali sono nati gruppi specifici di professionisti ospedalieri e universitari. Sempre nell’ambito della collaborazione scientifica tra l’azienda ospedaliera e il Disit è stato approvato il “Progetto Sequencing” per la creazione di un laboratorio integrato di sequenziamento e laboratorio integrato di ricerca preclinica. Inoltre – aggiunge Roveta – mettendo a disposizione il materiale biologico conservato presso il Centro Raccolta Materiale Biologico dell’Irfi (infrastruttura ricerca, formazione, innovazione), ospedale e Disit si impegnano a identificare, promuovere e sviluppare iniziative scientifiche e progetti di ricerca congiunti finalizzati a condividere esperienze e informazioni in aree tematiche di interesse comune”.
Il 19 maggio, dalle 14.30 alle 17, si svolgerà il webinar (HTTPS://BIT.LY/3NOPMPF) “I laboratori di ricerca: l’integrazione che promuove l’innovazione”. Dopo l’introduzione con Antonio Maconi, direttore del Dairi, Leonardo Marchese, direttore del Disit, Annalisa Roveta, Lia Mele, responsabile del Laboratorio HLA e Processazione cellule staminali ematopoietiche dell’azienda ospedaliera, seguiranno gli interventi “Metabolomica e clinica: due strade che si incontreranno?” di Claudio Luchinat, Centro Risonanze Magnetiche – Cerm del Dipartimento di Chimica dell’ Università di Firenze; “Prisma – Upo e l’inizio della collaborazione con l’azienda ospedaliera” di Mauro Botta e Daniela Lalli, Piattaforma di Risonanze Magnetiche Prisma. Seguirà la sezione dedicata ai laboratori integrati di ricerca: “Laboratorio integrato ricerca preclinica: presentazione e aggiornamenti” con Mauro Patrone, Elia Ranzato, Simona Martinotti, Valentina Audrito, Gregorio Bonsignore del Disit, Pietro Bertino, Crc, Dairi Progetto Sequencing; “Laboratorio Integrato Sequenziamento: presentazione e aggiornamenti” con Andrea Rocchetti, direttore Struttura complessa Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera, Franca Gotta di Microbiologia e Virologia, Flavio Mignone del Disit, Elisa Bona del Disste (Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica) dell’Università del Piemonte Orientale. I direttori scientifici sono Annalisa Roveta e Leonardo Marchese.
La Fondazione Solidal ha finanziato uno dei dottorati in una delle aree tematiche ed è l’esempio del modello ricerca / solidarietà / risultati che viene messo in campo ad Alessandria, integrando la clinica, la didattica e, appunto, la ricerca.