Piazzetta della Lega, già piazzetta delle Erbe, fulcro della città, della provincia distensivo centro d’osservazione del passeggio, con l’uscita dei primi giornali assurge a centro culturale notevole frequentato da nobili, professionisti, graduati dell’esercito
E proprio qui non deve mancare un’edicola, dove si può trovare il titolo preferito, per un momento di dilettevole lettura.
Il lunedì è poi la giornata più fervente di tutta la settimana, ai piedi dell’obelisco, avvengono le principali contrattazioni di prodotti agricoli, precisamente nella vicina via Alessandro III, a qualche passo dalla rivendita.
E’ la fine del XIX secolo (1800), quando Bertolotti ritiene di alimentare i passanti, i mediatori giunti per affari, offre notizie fresche di stampa con l’inaugurazione d’un elegante chiosco.
Sono gli anni in cui i quotidiani si vendono affinché il lettore abbia l’opportunità di essere aggiornato però è ancora lontana l’epoca dell’informazione tempestiva; la carta stampata ha il compito di mettere in condizioni il lettore d’informarsi d’invitarlo a comprendere gli avvenimenti dai politici, ai mondani, senza scordare le cronache, rosa e/o nere quali esse siano, sostanziale differenza fra il giornalismo di ieri e quello di oggi.
La parola vola attraverso le più disparate forme offerte dalle stazioni radio, passaggi destinati ad essere con il tempo superati.
L’edicola, nata all’ombra dell’obelisco, da semplice struttura in ferro e vetro ha subito diverse trasformazioni strutturali, per tornare, or è qualche anno, a quel grazioso stile liberty, tipico di fine ottocento. La sezione poligonale della struttura, ha alla sommità l’anemometro, meglio conosciuto come bandierina segnavento, quasi a parer proteggere e vigilare, nello stesso istante, sugli abituali frequentatori del caratteristico luogo.
Giovanni Bertolotti, uno dei primi esercenti, non ha avuto difficoltà a trasmettere ad altri quest’incantevole punto di vendita, forte tra l’altro, di affezionati avventori.
L’edicola è nel cuore della città, scortata da uffici di professionisti, da elitari punti commerciali sostenuti dalle rispettive clientele nel cui complesso non mancano di essere fedeli acquirenti di quotidiani finanziari o testate dilettevoli.
Gli edicolanti susseguiti nei decenni non si contano, tuttavia la figura di Giancarlo Debandi è sempre viva fra amici, quale personaggio di spicco della piazzetta.
L’oasi, di questo centro alessandrino, non è stato sempre sereno, è da ricordare con profondo dolore l’alluvione del sei novembre 1994, non certo tenera con la città, nemmeno per la nostra storica edicola.
Franco Montaldo