Mentre scriviamo queste righe la manifestazione d’ingresso del nuovo vescovo di Tortona, Guido Marini è ancora in corso. La celebrazione eucaristica sta volgendo ormai alla fine, ma il momento più importante si è consumato all’inizio, quando il neo vescovo, seguito da numerosi sacerdoti e altri vescovi delle Diocesi Vicine ha fatto il suo ingresso in Duomo e lì, sul sagrato della chiesa, prima di entrare, ha ricevuto il benvenuto del Sindaco di Tortona Federico Chiodi in un discorso molto toccante, perché il primo cittadino ha messo in evidenza quanto la popolazione sia stata provata dalla pandemia, che non è ancora finita e quanto la Comunità sia stata capace di fare e di inventarsi.
Di seguito il discorso integrale del Sindaco a cui seguono alcune immagini tratta da Radio PNR che ha effettuato una diretta dell’avvenimento. Ringraziamo l’emittente Diocesana che con grande intelligenza ha offerto a tutti i Tortonesi la possibilità di seguire da vivo questo importante avvenimento ed infatti oltre mille persone lo hanno fatto, peccato però che in piazza Duomo si siano comunque riversate molte altre persone, tante, forse troppe, come potete vedere dalle immagini.
Ci auguriamo di non dover pagare caro, in termini di contagi, questo piccolo bagno di folla per il nuovo vescovo, che comunque c’è stato.
IL DISCORSO DEL SINDACO FEDERICO CHIODI
IL BENVENUTO
A nome della città di Tortona e in rappresentanza delle comunità e delle autorità pubbliche della Diocesi porgo il benvenuto ufficiale della città di Tortona a lei eccellenza, monsignor Guido Marini, e la accolgo come nuovo vescovo davanti alla cattedrale, centro della vita ecclesiale, e nella piazza che per tutti i tortonesi è il centro della città.
Per me è un onore poterle presentare non soltanto la città di Tortona ma anche tutta la comunità che fa parte della diocesi. Una comunità e un territorio molto vasto che abbraccia tre regioni e tre province, nonché numerosi comuni, oggi qui da me rappresentati per darle il benvenuto.
La diocesi di Tortona ha una lunga e importante storia nobilitata attraverso i secoli da numerose figure esemplari da tanti protagonisti del loro tempo a partire dal primo del suo predecessore, San Marziano, fino all’apostolo della carità San Luigi Orione. Per felice coincidenza il prossimo anno, nel 2022, ricorrendo i 1900 anni del martirio di San Marzano e 150 dalla nascita di Don Orione, saremo chiamati a riscoprire nelle figure insegnamenti e soprattutto a rivitalizzarne le grandi opere religiose e civili.
IL MOMENTO DIFFICILE DELLA PANDEMIA
oggi Tortona E il territorio diocesano vivono un momento difficile: la pandemia ha colpito duramente la nostra comunità portando lutti e lasciando ferite che stiamo ancora cercando di guarire; è evidente che tutti noi siamo stati sottoposti ad una prova molto impegnativa nell’ultimo anno e mezzo, una prova che ha messo in crisi il nostro sistema di vita e che ha fatto vacillare le nostre certezze, come amministratori della cosa pubblica. Ci troviamo ad affrontare le conseguenze sanitarie sociali ed economiche di questa crisi e siamo consapevoli che le nostre risorse possono rivelarsi insufficienti per sanare le ferite più profonde dell’anima.
Per guarire da queste finiste abbiamo bisogno l’uno dell’altro e anche del suo aiuto, perché credo che proprio questa sia la missione più importante che ci attende nei prossimi mesi e anni: rinsaldare lo spirito della comunità. Uno spirito che possa affermare con orgoglio, non si è spezzato, ma di fronte alla pandemia è stato certamente molto provato soprattutto dal logorio del suo persistere.
Per questo compito, lo ribadisco, avremmo bisogno del suo aiuto. D’altra parte proprio in un contesto drammatico come la pandemia abbiamo avuto un’importante conferma della forza e della capacità della nostra comunità di restare unita e di reagire alle avversità con grande volontà e abnegazione.
E’ stata la solidarietà verso il prossimo e l’energia che singoli cittadini e tante associazioni di volontariato hanno saputo dimostrare lavorando in prima linea tra un’emergenza collaborando con le forze dell’ordine con le istituzioni civili con gli strumenti già a disposizione e con altri che la creatività del bene hi inventato in quel frangente.
La chiesa locale con i suoi sacerdoti, strutture e associazioni, nonché col suo sostegno morale ha garantito un supporto davvero indispensabile.
L’INVITO A CONTINUARE LA COLLABORAZIONE INTRAPRESA CON VITTORIO VIOLA
La pur dolorosissima esperienza della pandemia ci ha fatto sperimentare quello che le nostre comunità possono e devono essere siamo quindi felici di poterla accogliere tra noi e non vediamo l’ora di collaborare con lei per rinsaldare ancora di più forte legame con la diocesi che si esprime innanzitutto nell’attività sociale, ma anche cultura e nell’arte, grazie alla collaborazione con il Polo culturale diocesano e con il festival nel nome del compositore Lorenzo Perosi, di cui pure il prossimo anno celebreremo 150 della nascita.
Ci sono tanti impegni e tante sfide che ci attendono, alcune molto difficili, ma crediamo che con lei al nostro fianco avremo tutti un alleato un sostegno in più per affrontarle.
Oggi siamo tutti qui per lei ma da oggi vogliamo anche essere soprattutto con lei, per lavorare al bene delle nostre comunità con rispetto e amicizia, garantendo ogni possibile collaborazione e disponibilità.
In questo momento siamo sulla soglia della cattedrale spazio religioso per eccellenza e spazio dell’incontro con Dio, ma siamo anche nella piazza, luogo altamente simbolico per la città, per il suo valore dell’incontro della convivenza civile.
La comunità religiosa e quella civile non si fronteggiano, si integrano: stanno una nell’altra insieme e stanno nel centro nel cuore della città.
E’ noto che la finestra dello studio del vescovo di Tortona guarda proprio qui, su questa realtà: lei era abituato a ben altra finestra ma siamo sicuri che quale sia la finestra dalla quale proviene non ci mancherà uno sguardo benevolo.
Grazie vescovo Guido, benvenuto a Tortona, benvenuto tra noi.