Se L’ASL di Alessandria non ha ritenuto degne di risposta le più che legittime richieste di chiarimenti avanzate dall’operatrice tortonese sui criteri di chiamata adottati per gli operatori socio sanitari iscritti al mai espletato concorso, di cui abbiamo scritto in QUESTO ARTICOLO, la Segreteria della Presidenza della Repubblica, a cui la concittadina si è rivolta lo scorso mese di giugno, di cui abbiamo dato notizia in quest’altro articolo ha preso in carico la segnalazione, adottando quanto é in sua facoltà fare materialmente in questo caso.
La missiva indirizzata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è così stata trasmessa, a cura del suo Segretariato, direttamente alla Regione Piemonte, per le opportune valutazioni del caso.
Questo il contenuto della corrispondenza ricevuta oggi dalla OSS, che esprime la propria soddisfazione al riguardo.
“Era l’unico modo per potere avere un minimo di chiarezza sui metodi adottati arbitrariamente dalla ASL AL per queste chiamate di lavoro, dopo il continuo e reticente silenzio dell’ente – dichiara l’interessata – Qui non si tratta di parlare alla nuora affinché la suocera intenda. Se le funzioni preposte non rispondono, ci si rivolge al di sopra di esse per ottenere contezza. A qualcuno interesserà, prima o poi”.
L’ultima aggiunta, laconica, è una riflessione ad alta voce: “Si parla tanto di diritto al lavoro – conclude la tortonese – di pari opportunità, di uguaglianza. A me sembra che siano tutte parole usate per riempirsi la bocca come slogan. Nessuno, meno che mai alcuni sindacati, è intervenuto in questa vicenda che, per essere tenuta così segreta e francamente non si comprende il motivo visto che – trattandosi di un ente pubblico – tutto dovrebbe svolgersi nel rispetto delle norme e allaluce del sole, com’è giusto che sia. E allora perché nessuno mi ha risposto? Perché tanto mistero? Perché nessuno si è attivato dopo le mie prime segnalazioni? “
Bella domanda, soprattutto perché in un ente pubblico certe cose non dovrebbero mai succedere e un cittadino non dovrebbe essere costretto a rivolgersi addirittura al Presidente della Repubblica per avere delle risposte che, da parte dell’Ente Pubblico, a nostro avviso, dovrebbero essere dovute.
Se non per obbligo, almeno per una questione di cortesia, visto che nel settore della Sanità si usano sempre più spesso parole come accoglienza, gentilezza, cortesia, incontro al paziente e via di seguito…