Il valore della rete, il valore della conoscenza condivisa, il valore del gruppo. C’è questo, e molto altro, nella decisione dell’azienda ospedaliera di Alessandria di partecipare alle piattaforme, alle reti transnazionali e alle filiere settoriali europee. Se è una condizione indispensabile per accedere ai finanziamenti europei, lo è altrettanto per stabilire relazioni collaborative anche con realtà che, solo apparentemente, possono sembrare distanti dall’attività clinica. La XIV giornata scientifica dell’azienda ospedaliera di Alessandria, intitolata ‘Attività Integrate Ricerca e Innovazione: il ruolo delle reti’,  appuntamento nato ormai quasi dieci anni fa da un’idea di Antonio Maconi, direttore del Dipartimento attività integrate ricerca e innovazione (DAIRI), sarà aperta da una relazione di Andrea Rubini, Director of Operations Water Europe (associazione che riunisce i diversi stakeholder nel settore dell’acqua: https://watereurope.eu/), dedicata a ‘Il Networking per la ricerca nell’era della transizione verde e digitale Europea: il ruolo delle reti e delle piattaforme tematiche’.

Quella di Alessandria è l’unica azienda ospedaliera presente in questa rete e rappresenta un valore aggiunto proprio per l’apporto di carattere clinico che può assicurare. «Da decenni il pianeta sta perdendo moltissima biodiversità ed è un fronte di ricerca e di progettazione, per preservarla, per il quale sono fondamentali tutte le conoscenze disponibili. L’azienda di Alessandria – spiega Rubini – apre, grazie alla sua presenza nella rete, nuovi orizzonti. In Water Europe abbiamo creato una rete dedicata ad acqua e salute pubblica all’interno della quale l’azienda alessandrina ha un ruolo importante (nello specifico Water & Public Health e Contaminant of Emeerging Concern)». L’acqua, insieme all’energia e alla comunicazione, ha rappresentato «uno dei servizi essenziali nell’epoca della prima pandemia da coronavirus, ma è proprio sull’acqua che si continua a registrare una costante confusione, a partire – afferma Rubini – dalla differenza fra il costo e il valore dell’acqua. Il ruolo delle reti e delle piattaforme tematiche è essenziale per imprimere una svolta sociale, economica e sul fronte della salute».


Rubini, classe 1956, ha conseguito un Master in Ingegneria delle risorse idriche e vanta oltre 30 anni di esperienza internazionale nel settore dell’acqua e dell’energia, negli impatti legati al cambiamento climatico in aree urbane e industriali e negli ecosistemi. Ha trascorso gli ultimi 20 anni nel contesto di lobbying europeo a più livelli a Bruxelles, dove ha acquisito una profonda conoscenza delle politiche e dei programmi di finanziamento dell’Unione europea in materia di ricerca e innovazione.