“Abbiamo imparato innanzitutto che i virus sono terribili ma soprattutto, per chi non l’avesse ancora capito, che i vaccini servono per uscire da questa pandemia, così come per proteggerci da altre malattie. Tante volte abbiamo detto che i vaccini sono ‘vittime di se stessi’, perchè evitano malattie, una persona non vede le patologie e quindi pensa che I vaccini siano inutili. Invece servono proprio a tenere lontane le malattie”. E’ la riflessione fatta all’agenzia Dire da Michele Conversano, presidente del Comitato scientifico di HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, a margine del webinar ‘Strategie di immunizzazione dell’adulto-anziano: cosa possiamo imparare dall’esperienza Covid-19?’.

L’evento è stato organizzato dall’Alleanza e realizzato con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Seqirus. “In questo caso ci siamo trovati di fronte ad una malattia terribile- prosegue- e abbiamo detto sin dall’inizio che l’unica cosa che ci avrebbe potuto proteggere sarebbero stati i vaccini. I vaccini sono arrivati e, nonostante molti problemi, sono stati la dimostrazione che appena abbiamo cominciato a somministrarli alle fasce di età più adulte, nelle Rsa o agli operatori sanitari, hanno cominciato a sparire i focolai negli ospedali. Ora, vaccinando sempre più popolazione, piano piano stiamo assistendo al decrescere dei contagi e finalmente vediamo la luce in fondo a questo tunnel. Però- ammonisce Conversano- dobbiamo imparare a fare tesoro delle cose che conosciamo. Non vogliamo tornare indietro all’inizio di questa pandemia, che ci auguriamo scompaia il prima possibile”.


Nel corso dell’evento è stato presentato un ‘Instant paper’. “Qualche anno fa, come Alleanza, abbiamo preparato un positionpaper sulla vaccinazione dell’adulto e dell’anziano- racconta Conversano- poi ne abbiamo aggiornato un altro a ottobre scorso quando eravamo in piena pandemia ma non avevamo ancora i vaccini a disposizione. Ora ci è sembrato importante segnalare sette spunti di riflessione su quello che ci ha insegnato la vaccinazione nel corso della pandemia”.

“Il primo punto- informa- consiste nel fatto che bisogna sensibilizzare la popolazione alla chiamata attiva: è dimostrato che tutti vogliono il vaccino anti Covid perchè hanno la reale percezione del rischio del virus, ma ci sono altre malattie anche loro prevenibili con il vaccino, come l’influenza, le polmoniti da pneumococco, l’herpes zoster o anche la pertosse o il tetano. Quindi dobbiamo mantenere questa forte sensibilizzazione verso le malattie infettive prevenibili da vaccino e, soprattutto, con la chiamata attiva”. Secondo il presidente Conversano abbiamo imparato altro.

“C’è bisogno- informa- di una comunicazione importante. Su una campagna vaccinale straordinaria, mai accaduta, ci saremmo aspettati una campagna comunicativa altrettanto straordinaria, che purtroppo non è andata di pari passo ed è stata affidata quasi a chi capitava”.

Conversano dedica poi la propria attenzione ad altri due temi molto delicati. “Intanto abbiamo imparato che esistono le persone fragili- afferma- quelle che, ce lo dice anche l’Oms, sono le prime a cadere. Per fragile intendo non solo chi ha più patologie ma anche il disabile psichico o quanti hanno una disabilità socio-economica. Poi abbiamo imparato a varcare la soglia dei nostri ambulatori. Io ho vaccinato ovunque, da sempre. Ora tutti abbiamo imparato che si può andare a vaccinare nelle Rsa, all’interno degli ospedali, vaccinano le reti specialistiche, in oncologia sono stati vaccinati i pazienti oncologici, i nefrologi hanno vaccinato i dializzati, in ematologia sono stati vaccinati i talassemici, i malati rari. Si è vaccinato nei palazzetti, nei drive-in. L’offerta vaccinale, dunque, si è enormemente allargata”. 

Il presidente Conversano ritiene che rendere obbligatoria la vaccinazione nei confronti degli operatori sanitari rappresenti una sconfitta, “proprio perchè- spiega- dovrebbero già avere quella cultura sanitaria per cui si dovrebbero vaccinare da soli. Molte volte abbiamo visto Rsa chiuse, i parenti che non potevano vedere i propri cari e poi il Covid lo portava l’operatore sanitario. Spesso proprio noi stessi siamo diventati fonti di contagio, gli untori delle strutture. Quindi, poche chiacchiere: se vuoi lavorare nella sanità devi essere vaccinato”.Altro argomento al centro dell”Instant paper’ è l’innovazione.

“Innanzitutto quella organizzativa- aggiunge Conversano- perchè bisogna rendere fruibile questo diritto alla vaccinazione. C’è poi l‘innovazione tecnologica: le aziende hanno dato vita ai vaccini in pochi mesi e questo significa che se si investe è possibile trovare vaccini anche verso altre malattie. Ma anche le stesse vaccinazioni: abbiamo vaccini contro l’herpes zoster o una serie di vaccini anti influenzali ‘alla carta’ sempre più efficaci. La tecnologia ci consente di prenotare la vaccinazione tramite smartphone, rendendo tutto più semplice, e di avere studi di cosomministrabilità: sono certo che faremo il vaccino per l’influenza insieme a quello per il richiamo Covid. O addirittura, come succede per i bambini, anche per gli adulti e per l’anziano potremo fare una sorta di vaccino esavalente che necontiene 6″. 

Il presidente del Comitato scientifico di HappyAgeing-Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo pone infine l’attenzione sull’anagrafe vaccinale. “Noi adesso non conosciamo le coperture vaccinali dell’adulto e dell’anziano, mentre invece sul telefonino abbiamo un aggiornamento quattro volte al giorno dell’anagrafe vaccinale del Covid. Non pretendiamo di avere notizie aggiornate quattro volte al giorno ma almeno non dopo un anno e mezzo, altrimenti il sistema di verifica, di controllo sarebbe sempre a posteriori. Abbiamo così proposto nella nostra Alleanza, dove è presente una componente fondamentale, quella fatta dai rappresentanti degli anziani, quindi dei sindacati dei pensionati, di proporre proprio loro come osservatorio, per vedere cosa succede nelle regioni che possono monitorare che l’offerta sia adeguata e che i vaccini e le coperture vaccinali siano quelle previste dal Piano nazionale vaccini”.

Conversano si rivolge infine a quanti sono ancora indecisi se vaccinarsi o meno contro il Covid: “Ogni giorno che passa siete esposti ad un rischio concreto. Il virus non è scomparso, c’è ancora e sta girando, registriamo quotidianamente qualche migliaia di persone che si contagiano. Ed è molto pericoloso se si contagiano persone che hanno più di 60 anni o qualche altra malattia. Sono indimenticabili quelle immagini relative alle terapie intensive, io ho perso amici che non abbiamo fatto in tempo a vaccinare perchè non avevamo ancora i vaccini. La mia regione si è salvata dalla prima ondata ma la seconda ci ha travolto. Abbiamo vissuto momenti in cui avevamo pochi vaccini e le terapie intensive piene, con morti che si susseguivano e mi riferisco a persone di 50/55 anni. Bastava avere un indice di massa corporea superiore a 35, quindi avere solo l’obesità, per non riuscire a venir fuori da questa terribile malattia. Credo che si debba correre a vaccinarsi, con qualsiasi vaccino disponibile perchè, come dice Anthony Fauci, abbiamo tanti vaccini a disposizione e il migliore è quello che posso fare il prima possibile: quello di oggi è migliore del vaccino che posso fare domani. Non perdete tempo, abbiate fiducia. Essere vaccinati è doveroso, per se stessi e per chi ci circonda”.

Agenzia Dire