Valentina Iannone è una cantautrice campana che si è avvicinata alla musica in tenera età tant’è che a soli 5 anni ha iniziato lo studio del pianoforte e, successivamente, ha intrapreso anche lo studio del canto con il Maestro Francesco Ruocco. La sua prima composizione musicale, “Amore senza”, risale ai 14 anni d’età – brano di cui ha scritto musica e testo.
Nel 2006 la Iannone vince un contest indetto dalla web radio Unis@und dell’Università degli Studi di Salerno e l’anno seguente entra a far parte del CoroPop diretto dal Maestro Ciro Caravano dei Neri per Caso, con il quale si esibisce in numerose manifestazioni nazionali e internazionali. Ha origine da questa esperienza “We Can Do Magic”, un album che contiene brani di musica pop italiana e internazionale che vede Valentina cantare insieme appunto al detto coro.
Nel 2015 partecipa al Premio Mia Martini e riceve i complimenti dalla giuria per la sua interpretazione di “Adagio” di Lara Fabian; l’anno dopo si aggiudica il secondo posto al Premio Forum In Canto di Scafati, nella sezione cantautori. Nel 2018 Valentina Iannone arriva poi in semifinale al concorso Musica È ad Albano Laziale, ove in giuria c’è Piero Romitelli e Rory Di Benedetto. Sempre nel 2018 la sua cover “Who Would Imagine a King” entra nella compilation “Merry Christmas” insieme a Bobby Solo e Francesca Alotta, ed esce il primo singolo da solista “Non passerai” [https://youtu.be/YcaI8-ix3dQ]. Infine, ancora nel 2018, Valentina vince il contest per cantautori indetto dall’Associazione DLiveMedia dell’Università degli Studi di Salerno, che ha avuto come presidente di giuria Stefano D’Orazio dei Pooh. Grazie a questa vittoria, nel 2019 la cantante si esibisce come ospite a Casa Sanremo.
È così che proprio nel 2019 parte il tour “Liberi” in cui la Iannone presenta i personali nuovi inediti e apre il concerto di Fabio Concato a Cava de’ Tirreni. Oltre alla carriera da musicista, Valentina può vantare una laureata in Scienze Ambientali – e al momento sta studiando pure per conseguire la laurea in Popular Music Vocals alla University of West London ed il diploma in composizione pop-rock al Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento. È dunque un piacere, per noi di Oggi Cronaca, intervistare questa impegnata artista per la nostra rubrica Oggi Musica. A seguire l’intervista.
Valentina, come ti descriveresti in quanto persona e come artista? Ad essere sincera non amo molto descrivermi; a tal proposito, infatti, dico sempre <<Non lo so chi sono …sono chi costruisco ogni giorno, chi ritrovo ogni istante, chi inseguo ogni secondo>>. Dal mio punto di vista, ognuno di noi evolve e crea la propria storia in ogni singolo istante di vita.
Il tuo EP di debutto si intitola “Ad alta voce”: come nasce e perché la scelta di questo titolo? La musica è il mio “grido” di speranza, di forza, il contatto per esprimere ciò che penso e ciò che sento. Faccio tutto questo “ad alta voce” per l’appunto, con coraggio… cercando di rimanere quanto più fedele possibile a me stessa.
Hai voglia di raccontarci del tuo EP “Ad alta voce” attraverso ciascuna delle quattro tracce in esso contenuto? Ma certo! In “Ad Alta voce” si palesa l’approccio che gli esseri umani hanno verso il pianeta Terra, approccio che ha perso la genuinità di un tempo. Oggi si tende sempre più a sfruttare le risorse che essa ci offre per arrivare a soddisfare i propri interessi. Il mio è cioè un grido di speranza nei confronti di questa terra sfruttata, maltrattata, privata dall’uomo della sua bellezza e purezza fino al punto di non ritorno e ciò sotto lo sguardo indifferente di tutti. “Liberi” è un brano che canta la voglia di spezzare le catene assurde dettate dal sistema e il coraggio di essere liberi, libertà in e di ogni parte più profonda del proprio essere. In “Fuori”, invece, vi è la frase che probabilmente meglio racchiude quello che penso sull’Amore e che esprimo proprio in questo brano, ossia <<L’Amore ti porta dove vuole, non dove decidi tu>>. A ciò mi viene solo da aggiungere che tutte le storie che viviamo hanno i loro epiloghi, magari inaspettati o indesiderati, ma ci rendono sempre persone migliori se si riesce a coglierne il senso. Infine “E non finisce” è un viaggio interiore sulle orme dell’infinita ricerca di se stessi.
Qual è il messaggio che vorresti trasmettere con il tuo EP “Ad alta voce” e quale l’aspettativa che riponi su di esso? Che se si vuole il cambiamento si deve crearlo dentro (di sé). Bisogna avere il coraggio di essere se stessi – e vorrei davvero che arrivasse forte questo messaggio! Siamo abituati ad essere esseri fragili, perché umani, a lamentarci continuamente. Perennemente insoddisfatti di tutto, qualunque cosa essa sia. Cerchiamo le “colpe” fuori (di noi), ma non interroghiamo quasi mai il (nostro) dentro. Credo che, al contrario, dovremmo smetterla di puntare di continuo il dito e iniziare piuttosto a far qualcosa. Le cose cambiano soltanto se ci apprestiamo a cambiare noi, con gesti concreti, quotidiani. È necessario vivere la propria vita “Ad alta voce”, scegliendo con coraggio chi si è dacché questo, ad esempio, potrebbe essere un ottimo primo passo. In merito poi all’aspettativa che ripongo sull’EP, ho imparato che non bisogna aspettarsi ed attendere nulla dall’esistenza. Col tempo, ciò che premia è solo il lavorare con dedizione, sacrificio e passione. Si deve ovvero combattere quotidianamente per ottenere ciò che rende felici. Grazie alla Musica, comunque, vorrei continuare ad emozionarmi e ad emozionare.
Come descriveresti la Musica ed ovviamente anche la tua di musica? Non riesco a descriverla. Sostanzialmente mi sembra per lo più un qualcosa di indescrivibile talmente significa tanto per me …È come descrivere l’Amore, se stessi: mi viene davvero difficile. Posso dire però che la Musica, per me, è una missione di vita.
Hai affermato l’importanza che hanno per te – specie quale artista – la forza, la speranza e il contatto. Come raccontare ciascuno di essi e che posto hanno nella tua quotidianità? Sono tre focus che vivo tutti i giorni. La forza e la speranza le sento parecchio interconnesse. C’è sempre, a mio avviso, un qual certo grado di speranza nella forza e, viceversa, un qual certo grado di forza nella speranza. Sono complementari. Il contatto, invece, è qualcosa che mi sta mancando parecchio in questo particolare momento storico. Contatto, per me, vuol dire emozione ed energia. Ho bisogno di tutto questo …e la magia di un palco, su cui puoi guardare negli occhi le persone, di sicuro non può eguagliarla uno schermo di un computer o di un telefonino.
Quali le tue priorità come cantante e come donna? Mi sento una persona libera e credo, ad oggi, che la mia priorità, nella vita, sia rimanerlo.
Hai spiegato che “Ad alta voce” è un EP nato da esperienze che hai vissuto in prima persona: hai piacere di approfondire ulteriormente? Nell’EP si passa da temi di denuncia sociale, quali il carente e quasi del tutto mancato rispetto per l’ambiente, ad altri in cui tratto della ricerca di una vita senza schemi e del coraggio di trovare la propria strada fino a giungere all’Amore. Le tracce in esso contenute parlano di me, di ciò che vivo, di ciò che penso quotidianamente quindi, di conseguenza, non c’è un’esperienza in particolare da mettere in luce. Spero che la mia musica arrivi alle persone e che in questa possano riconoscersi.
Hai cioè più volte dichiarato come il rispetto per l’ambiente, una vita senza schemi e in piena libertà, la continua ricerca di quello che si è siano fondamentali per te ma è davvero possibile essere liberi, da tutto e da tutti, e persino dal proprio incalzante volere e da inclinazioni naturali che in un certo qual senso potrebbero magari presentarsi come egoistiche ogniqualvolta ambiamo al piacere? Penso che ci siano vari concetti di libertà; ecco dunque che io stessa ho il mio, molto soggettivo, ovviamente. Per me la libertà non significa essere liberi da tutto e da tutti, ma solamente da e con se stessi. Ad esempio, cedere a un’inclinazione naturale, secondo me, non è una scelta egoistica bensì in linea con la propria essenza. Chi rimane fedele a quel che è, resta libero. Chi si adegua o si adatta al sistema, cambiando se stesso, no.
E a proposito della tematica ambientale e della sostenibilità, che sembrano tanto di moda oggi però talvolta in maniera superficiale e non realmente partecipata, qual è il tuo punto di vista alla luce pure della tua laurea in Scienze Ambientali? La mia sensibilizzazione alla tematica ambientale va avanti ormai da tanti anni, anche per mezzo della formazione nelle scuole. Sicuramente oggi c’è una maggiore attenzione all’argomento, chissà se per circostanza, chissà se per moda, non lo so. So tuttavia che finalmente qualcosa si sta muovendo, nonostante ormai in ritardo. Se ci pensiamo bene, rispettare l’ambiente significa rispettare se stessi. Il punto è che non possiamo più voltarci dall’altra parte. Non c’è più tempo. Per noi stessi. Per la nostra incolumità.
Hai affermato altresì come, per ciò che ti riguarda, immancabile sia l’amore – l’unico sentimento capace di combattere ogni avversità e che fa vivere le sfumature più belle dell’anima senza vincoli razionali. Come descriveresti dunque l’Amore e cosa è per te imprescindibile nella relazione con il partner? Qui mi metti seriamente in difficoltà [n.b. sorride]. Scherzo, ma non troppo [n.b. e sorride, di nuovo]. L’amore è un sentimento di cui tutti parlano e che pochi, probabilmente, capiscono fino in fondo. Credo che Amare significhi rimanere coerenti nella propria vita, fedeli alle proprie idee e non di meno riuscire a migliorarle attraverso la condivisione con un’altra persona. L’Amore è un cammino, insieme. È sostenersi, senza interferire mai nella libertà dell’altro. È non ledere mai la dignità di alcuno, bensì rafforzarne le debolezze. L’Amore è passione, desiderio. Tutto il resto direi che sia abitudine, ossessione, possesso.
Un grande attore (Vittorio De Sica) disse che per essere artisti è fondamentale non avere vincoli, ovvero che sono necessarie due cose: non sposarsi perché ciò implica doversi assumere delle responsabilità verso terze persone e vivere sempre al di sotto delle proprie possibilità materiali così da avere tempo libero da dedicare a sé e ai propri interessi senza doversi ansiare per onorare gli impegni affettivi ed economici assunti per avere il superfluo. Tu sei d’accordo con questo? Si, ma in parte. Credo difatti che non valgano leggi universali. Ognuno vive, semplicemente, facendo le proprie scelte. No a paletti e limiti. Conosco artisti, sentimentalmente legati ed anche con famiglia, che riescono a conciliare tutto. Nel mio caso, devo dire che mi riescono molto bene entrambe le cose di cui parla il noto attore ma ciò perché ho una mia visione e una mia consapevolezza, che non m’impongo – mi viene assolutamente spontanea questa prospettiva ed ogni scelta, comportamento. Ecco: la spontaneità. La natura. Ognuno ha la sua e deve seguirla. Per essere artisti, secondo me, bisogna “saper fare” una cosa molto importante, più importante rispetto a tutte le altre ossia dare!
Tu pensi e riesci ad usare sempre il cuore, a rischiare con coraggio di fallire nelle tue intenzioni e perdere stabilità tuttavia a non schermare mai i tuoi sentimenti, i tuoi desideri e pertanto ad essere sincera in ogni circostanza, specie a mostrare senza rimpianti il tuo innamoramento e a seguire quelle che sono le tue passioni oppure invece ti prefiggi per esempio degli obiettivi concreti per cui fai delle rinunce e alcuni compromessi a scapito di quanto diversamente vorresti manifestare? Metto sempre avanti il cuore, in ogni cosa che faccio. Arriva prima il mio istinto e poi la ragione. Con il tempo ho imparato un poco a dosare tutto questo; sono la vita e l’esperienza ad avermelo insegnato. Ora ho un maggiore equilibrio che in passato, eppure ciò non mi ha mai portato a snaturare la mia persona.
Quali i tuoi progetti professionali e no, a breve e a più lungo termine? Voglio svegliarmi ogni giorno felice della vita che ho scelto. La mia felicità è la Musica, senza l’ossessione del successo. Spero possa valere questa come risposta [n.b. e noi adesso la salutiamo con l’occhiolino, perché vale eccome come (la più bella) risposta!!!].
Giulia Quaranta Provenzano