Si è tenuta questa mattina, 5 dicembre 2020, la videoconferenza tra l’Amministrazione comunale, i rappresentanti del coordinamento pendolari e l’assessore regionale Marco Gabusi per parlare della chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria di Casale Monferrato.

Da ieri, venerdì 4 dicembre, la persona addetta al servizio è stata collocata a riposo e la società non ha previsto la sostituzione: «Al Comune non è giunta alcuna informazione preventiva a riguardo – ha spiegato l’assessore ai Trasporti Daniela Sapio –, nonostante sembrerebbe essere una decisione risalente al 2018. Quando ne siamo venuti a conoscenza, comunque, abbiamo contattato subito Trenitalia e l’Agenzia della mobilità piemontese per chiederne conto e, nell’immediato, capire quali siano le alternative sul territorio e come potenziarle».


Da parte di Trenitalia è già stata installata una seconda biglietteria automatica nell’androne e la tabaccheria presente all’interno della stazione è da tempo abilitata alla vendita di biglietti per i servizi regionali, Intercity e Frecciarossa, così come altre tabaccherie del circuito Puntolis, punti SisalPay e agenzie viaggio.

L’elenco completo è disponibile sul sito Trenitalia all’indirizzo www.trenitalia.com/it/informazioni/punti_vendita.html.Come ha sottolineato il sindaco Federico Riboldi: «Il territorio del Monferrato patrimonio dell’umanità Unesco dal 2014 ha una stazione di ingresso, che lo collega con Torino, Milano e Genova: Casale Monferrato. Continuare a lenti ma decisi passi il depauperamento di questa struttura significa negare il futuro a questa parte di territorio, che si rivolge a un turismo lento, eco sostenibile e moderno. Ho già avuto un’interlocuzione con l’assessore regionale Marco Gabusi, che con la consueta disponibilità ha voluto anche essere collegato durante l’incontro di questa mattina e si è fatto partecipe della situazione, e con il direttore regionale di Trenitalia, che mi ha confermato essere un piano del 2018 che si sta concludendo in questi giorni. Pur comprendendo le ragioni di efficienza che ogni azienda deve mettere in campo per migliorare il proprio servizio, chiedo al direttore regionale di riflettere su questa scelta, sbagliata secondo le logiche che dovrebbero animare un servizio pubblico»