Loredana Errore è una cantanteitaliana di origine romena, divenuta famosa grazie alla partecipazione alla nona edizione di Amici di Maria De Filippi – in cui si è classificata seconda, disputando la seguitissima finale con Emma Marrone.
La musica è sempre stata, per Loredana, <<il collante tra la vita e il cielo>> ed è così che nel settembre 2009 entusiasta e grata entra appunto nella scuola della queen Mary. Un’esperienza, questa, che l’ora trentaseienne ricorda ancora come incredibilmente formativa e durante la quale ha avuto la possibilità di duettare con grandi artisti del calibro di Lucio Dalla e Pino Daniele. Da allora è stata una corsa in discesa.
Biagio Antonacci non per nulla le scrive le prime canzoni di cui una autobiografica dal titolo “Ragazza occhi cielo” [https://youtu.be/WzSsIVrWSjs], che ottiene il disco di platino. Seguono altri due album e numerosi premi tra i quali un Wind Music Awards proprio per l’EP appena sopradetto. Nel 2011 Loredana Errore duetta poi con Anna Tatangelo al Festival di Sanremo cantando “Bastardo”, brano in gara tra i big.
All’apice della carriera e del successo, a soli 28 anni, si presenta uno degli ostacoli più significativi dell’esistenza della giovane nata a Bucarest: un incidente stradale la mette a dura prova, ponendo un enorme interrogativo sulla possibilità di riprendere la carriera artistica. Contrariamente a tutte le previsioni dei medici che la vedono irrimediabilmente paralizzata, Loredana si rialza con le proprie gambe in tutti i sensi. Oggi, forte del tenace percorso intrapreso e di una nuova collaborazione discografica, vanta già due singoli nei primi mesi del 2020 e cioè “100 vite” [https://youtu.be/W9lQ0yikdRc] e “È la vita che conta” [https://youtu.be/rxTpZfgz91c] accolti assai positivamente dalla stampa e dal pubblico.
Noi di Oggi Cronaca abbiamo intervistato Loredana Errore, per la nostra rubrica Oggi Musica, in occasione dell’uscita del suo inedito singolo “Torniamo a casa” [https://youtu.be/AaYuYsuYdBg].
Loredana, cosa significa essere la “RAGAZZA OCCHI CIELO”? Io ho sentito subito quest’appellativo che Biagio Antonacci mi ha voluto attribuire con l’omonima meravigliosa canzone, “Ragazza occhi cielo”, come un dono. Il fatto di ritrovarmi nel titolo del brano, per me è una bellissima cosa ed è un onore …per altro, visto che <<gli occhi sono lo specchio dell’anima>>, aver intravisto nei miei il cielo è un grazie per la vita che anche per merito di Biagio ho potuto e posso condurre dal momento che è lui che ha preso le redini del mio primo EP e del mio primo album – regalandomi pezzi pazzeschi e pure un duetto con Loredana Bertè in “Cattiva”, secondo singolo estratto dall’album “L’errore”. Dunque un inizio di incontri, dopo “Amici” di Maria De Filippi, stupendo!
E la Ragazza occhi cielo ha infatti dichiarato spesso che, per lei, la musica è il collante proprio tra la vita e il cielo… Questa è un’immagina che sento profondamente mia, mi identifico totalmente in tale frase che ho detto. Diciamo che la musica, per quel che mi riguarda, è la dimensione che al mio sguardo rende tutto perfetto; perfetto inteso come bellezza, spirito, libertà ed altresì l’essere utile a qualcosa e a qualcuno ché ognuno di noi nasce con una missione e forse, probabilmente, io sono nata per cantare. Saper cantare è l’incredibile regalo di cui il Signore mi ha omaggiata. La musica è il filo comunicante tra me e Dio, veicola tutte quelle sensazioni e quelle emozioni che solo dalla Terra non so attingere. Grazie alla musica riesco davvero a raggiungere degli spazi molto importanti che parlano di pace, comunicazione, speranza ma soprattutto di enorme gioia poiché io quando canto mi sento sospesa per mezzo di una mano ed è come se qualsiasi peso cadesse giù, non esistesse più in quel momento.
A proposito dell’esperienza nella scuola di Amici di Maria De Filippi, qual è il ricordo più prezioso? Duettare con Lucio Dalla e con Pino Daniele, poi con Emma Marrone, aver conosciuto Maria cosa ha significato nella tua vita? Ringrazierò sempre per l’esperienza di “Amici”: ho avuto la possibilità di studiare e studiare ed ancora studiare, e di non dover fare altro, visto che lì per tutto il resto non mi e non ci dovevamo preoccupare in quanto ogni cosa veniva servita da persone alle quali non mi stancherò mai di essere riconoscente. Poi non posso scordare neppure l’amore del pubblico e come vedere nello studio tutta quella gente da una prospettiva di “cattività” (visto che non si poteva incontrare nessuno e non si potevano avere contatti fuori) fosse arricchente ed in ugual misura sorprendente. Questo amore mi accompagna ancora dopo 10 anni!!! Inoltre l’aver conosciuto Maria De Filippi è stato un regalo inimmaginabile. Maria, per me, è stata una figura particolare perché lei ha compiuto un gesto d’amore grandissimo quale quello di adottare un ragazzo e quindi, visto che anch’io sono stata adottata, questa cosa ci ha avvicinate tanto – in maniera famigliare. Maria è, per altro, un’eccezionale professionista con un approccio estremamente materno con chiunque le si interfacci e in ispècie con noi ragazzi che ad “Amici” vivevamo in una condizione di maggiore fragilità, nelle casette. Infine l’essermi sentita ripetere da Lucio Dalla <<Si canta così, si canta così come fai tu!>> sono parole che mi suonano inesauste nelle orecchie e mi spronano ad andare avanti senza esitazioni; Pino Daniele era la mia musa, a lui (che ho sempre reputato un genio) mi sono ispirata perfino prima di raggiungere la visibilità – cantavo numerosissime sue canzoni ed incontrarlo, per me, è stato motivo di svolta ed un premio per aver creduto con ardore nella sua musica …Il 23 settembre 2016 sono stata, inoltre, ospite al PalaLottomatica di Roma al concerto di Emma Marrone. Un rincontrarsi, questo, nonostante la mia vita si fosse – ad un certo punto dell’anno – fermata importante per ripartire con estrema normalità, sorpresa e gioia (…)
E a riguardo di approccio materno e di conforto nelle difficoltà, diversi gli accadimenti ai quali sei riuscita a dare una chiave di lettura positiva a dispetto degli ostacoli che hai incontrato negli anni e che hanno richiesto un qual certo sforzo extra-ordinario: complimenti sinceri! Quando capitano le cose ci si trova di fronte – e questo vale per tutti – ad una scelta inevitabile, ossia continuare oppure arrendersi. Quando si vuole continuare si mette al primo posto il valore dell’esistenza e l’amarsi. Nessuno di noi dovrebbe mai attraversare un incidente come ho dovuto affrontare io perché è una prova difficilissima da superare e mi rendo dunque conto che è straordinario esserne uscita con energia tuttavia credo anche che, quando si rimane soli tra sé e sé, ognuno abbia voglia di sgomitolare quei momenti bui di cui personalmente ho sempre tentato di prendere coscienza per risolvere e per dar loro luce… In ciò mi ha aiutato tantissimo la fede che fa, sì, vedere in faccia il male ma assai di più permette di affidarsi completamente a Dio, e di essere sicuri che l’amore che si prova per il Creato e la consapevolezza di non essere nati per caso siano fonte di forza per superare qualunque ostacolo. Per me, ovvero, si parte di continuo ed in ogni circostanza dall’amore e l’amore più grande che ci è stato donato è appunto la vita.
L’amore per Dio e di Dio tu l’hai sentito da sempre, già da bambina? Sì, fin da piccola non mi sono mai fermata alle apparenze. Il mio credo è stato veramente sempre un dono che mi permette di avere ancora oggi, in ogni situazione, quella chiave in più per aprirmi ad una lettura e ad un affaccio sul mondo con una prospettiva diversa.
È un atto di fiducia considerevole il tuo… Esatto, e non è facile dacché siamo esseri umani e pertanto non perfetti. Bisogna eppure tentare di conservare l’animo di un bambino in modo da essere di continuo calamita di cose belle e non fermarsi mai, bensì desiderare di andare continuamente avanti.
Cosa ne pensi del problema della sussistenza del male nel mondo in rapporto alla giustificazione della bontà, dell’onnipotenza e dell’onnipresenza di Dio e del Suo operato? Noi siamo testimonianze, siamo un incantevole passaggio in questo mondo ed ogni testimonianza aggiunge qualche informazione nuova nel tutto, così da far riflettere… Io ti posso rispondere a questa domanda con semplicità ed umiltà, partendo dalla mia “miseria umana”, con ciò che penso io di Dio. Io non colloco Dio né nel bene né nel male, nel senso che è stato talmente grande l’amore che Lui ha avuto per la Creazione che ci ha lasciato il libero arbitrio. Se una persona si ribella al bene compiendo qualcosa di spregevole, la colpa è soltanto di quella persona ossia in tale operato Dio non c’entra nulla poiché non può fermare una mano malvagia. In altri termini, la grandezza di Dio è più grande di quello che può essere il ragionamento umano sebbene – come ripeteva sovente Padre Pio – Dio è potentissimo ma più potente di Dio c’è il nostro <<No!>>. Il Signore non può entrare nella vita di alcuno se non ci si affida e se non si ha fiducia in Lui; se noi uomini diamo fiducia senza mettere alla prova allora possiamo creare un rapporto mentre se, invece, non abbiamo fede e cerchiamo l’espediente per negare l’amore ci sarà inevitabilmente chiusura, che non permette ossia nemmeno di vedere oltre. Partendo però dalle piccole azioni fatte col cuor, già lì, è possibile trovare il senso dell’amore divino.
Nel singolo “100 vite” canti <<Faccio pausa di un minuto per telefonarti/ Voglio dirti che ho sbagliato e so che arrivo tardi>>: tu questa telefonata a chi la faresti? Adesso mi sento sicuramente più libera di vivere la gioia, la felicità, l’impegno, la volontà, la progettualità… insomma inseguo sempre i miei sogni e il mio sogno continua ad essere la musica e farla avanzare il più possibile. Certo i sogni hanno bisogno del nostro apporto, restando noi stessi seppure maturando con gli anni e le esperienze al fine di divenire migliori. Ad ogni modo si può sbagliare comunque, qual che sia il frangente. Io tuttavia, ad oggi, non mi sento di dover chiedere scusa ad alcuno. Tutte le volte che ho errato difatti, ho avuto la fortuna e la possibilità di scusarmi subito e quindi sto bene attualmente. Chiedere perdono è fondamentale e, se si sbaglia, è la cosa più giusta da fare ma è necessario farlo senza aspettare – e non ripetere lo sbaglio perché così si cresce maggiormente (e questo è un bene che si fa pure a se stessi!).
Sempre nel singolo “100 vite” canti <<Viviamo soltanto all’inizio e la chimica ha/ sempre ragione/ Ci siamo protetti da quello che più o meno a/ tutti succede/ L’abitudine uccide>>: e a proposito di rapporti tra persone e amore, tu cosa pensi sia l’amore e cosa tenga insieme le persone? I rapporti esistono sulla base di cosa, dell’egoismo che si cela dietro il piacere, dell’attrazione fisica e/o mentale? L’amore, sentimentale, è qualcosa che si riconosce da solo; non è qualcosa che, all’inizio, si può capire poiché prende e basta cioè talvolta neanche si decide che accada ciò. Questo tipo di amore è un rapporto che si vivifica giorno dopo giorno sino a trasformarsi in grazia e stupore. L’amore tra le persone è vedere che in ciascuna vi è un vissuto da rispettare e possibilmente sollevare di morale, dare all’altro un apporto positivo e non far sentire inferiore per alcuna ragione. Poi c’è anche l’amore sconfinato, che io ho e mi alimenta, per la Musica – e che mi auguro possa accompagnarmi senza sosta, fino alla fine dei miei dì. Non nego, sia chiaro, come sia conscia quando io stessa agisco per egoismo: è la natura umana. In ogni rapporto c’è una dose di egocentrismo, è da questo che si ha il principio dell’azione – non di meno col tempo, alcuni individui, al di là del dar retta a se stessi imparano a trovare un “ago della bilancia” per tenere in considerazione l’interazione. Il riguardo per la prima persona e per l’altro è però sempre imprescindibile in ogni genere di rapporto!
Nel singolo “È la vita che conta” canti <<Tu fammi sentire ancora/ Come quando ero bambina>>: da bambina cosa ti caratterizzava? La musicalità, la vivacità, la voglia di scoperta e di domandare qualsiasi cosa come ogni bambino…
Ed ancora nel brano “È la vita che conta” canti <<Tu fammi sentire a casa/ Ché non voglio andare altrove/ Tieni il sole addosso, tieni al sole addosso/ mentre piove>>: la casa sembra davvero una parole carica di significato, fondamentale per te – e non a caso la ritroviamo spesso nei testi ai quali dai voce – dunque cos’è CASA per Loredana Errore e perché è così importante? La casa è l’idea di numerose cose bellissime ed in primis la casa, da me, è vissuta come nido per eccellenza in grado di trasmettere potenza nel riparare, custodire, proteggere, risollevare, riposare e lasciare fuori dalla porta i pensieri negativi della giornata. Insomma la casa è lo scrigno delle più preziose beltà e il primo amore nel senso di radici e viscerale …Quantunque l’amore più forte sia quello di Gesù, la cui Misericordia quale forza di luce (blu e rossa, che si sprigiona dalla cattedrale del videoclip del brano “100 vite”) abbraccia tutte le creature. Ugualmente per me casa è altresì la musica, il ritorno alla Musica che ho sempre idealizzato e a cui aspetto di ritornare – con le luci accese! – cosicché sia nuovamente riempita non appena mi sarà possibile tagliare il nastro rosso insieme ai miei fan e alle persone che vorranno farmi compagnia. Non vedo l’ora di riprendere i live, terminato l’odierno periodo emergenziale.
In ultimo, sempre nel brano “È la vita che conta” canti, non per caso, che è appunto la vita che conta ma per te COSA CONTA NELLA VITA? Per me è essenziale condurre una vita sana ed avere tanta voglia di fare, tenere vivo il valore capitale della speranza e non spegnere quella luce della quale l’esistenza stessa necessita. È centrale soffermarsi proprio sulla speranza in quanto l’esistenza è straordinaria e ci fornisce sempre la possibilità di fare tutto e di più. La vita è davvero un dono incredibile che ci permette di continuo di rinascere e viene prima di tutto e di tutti (ndr. Loredana Errore ci saluta a questo punto con un bel <<Bacione e grazie!>>).
Giulia Quaranta Provenzano