Diego Moreno è un compositore, cantante e chitarrista argentino (con cittadinanza italiana) che dal Sud America ha portato in Italia un linguaggio musicale originale e coinvolgente, che lo contraddistingue. Egli ha infatti unito il ritmo latino alla magia della musica napoletana, ciò soprattutto nel “Tango scugnizzo” [https://youtu.be/MOz925_BNb0] che si è aggiudicato il Premio Masaniello nel 2014 e il Premio Nicolardi nel 2020.

Nel corso della sua carriera, il napoletano d’adozione, ha realizzato numerosi progetti musicali ma anche letterari come il libro/CD sul più grande cantante di tango di tutti i tempi, Carlos Gardel, intitolato appunto “La voce del tango. Il mio Don Carlos Gardel”, edito in Italia da Stampa Alternativa.


Parallelamente alla carriera da solista, Diego Moreno ha collaborato per diversi anni con Fred Bongusto curando gli arrangiamenti di più di 30 dei suoi brani, e ha partecipato alla realizzazione di “Poeta Massimo”, poesie di Massimo Troisi musicate da Enzo Decaro. Nel 2018 ha poi pubblicato parte dell’opera di Alfredo Antonio Carlo Buongusto in “Che Bella idea! Canzoni di BuOngustO”, un viaggio nella melodia italiana d’eccellenza che vanta tra gli ospiti Peppino Di Capri, Fabio Concato, Enzo Gragnaniello, Paolo Fresu, Maria Nazionale, Valentina Stella e Antonio Onorato.  

Ed è lo scorso anno che Diego Moreno ha girato la penisola italiana in tour, intraprendendo come baritono i ruoli di Porteño Gorriòn con sueño, Ladròn Antiguo Mayor ed El Payador, nell’opera di Astor Piazzolla “Maria de Buenos Aires” insieme a Michele Placido, Alina Di Polito e Vincenzo Bocciarelli.

Noi di Oggi Cronaca l’abbiamo intervistato per la nostra rubrica Oggi Musica perché curiosi di scoprire chi sia davvero questo amatissimo artista proveniente dall’Argentina, dove ha vissuto per quattro lustri. Diego Moreno tuttavia ammette subito come, per lui, non sia mai semplice autodefinirsi ed anzi pensi non sia neppure necessario. Ciò nonostante si considera una persona per bene, fortunata e con uno spiccato amore per la vita – esistenza che, a sua detta, vale sempre la pena di vivere (cit. C’è una canzone bellissima di Eladia Blázquez, eccellente artista argentina, che recita “Non basta vivere, bisogna onorare la vita!”. Anche se non è facile, è necessario provarci…). In quanto creativo, inoltre, egli ama la definizione di “artigiano della musica”, o di “ponte” proprio fra la cultura argentina e quella italiana – “ponte” che è parola che unisce.

Con l’occasione, il 23 ottobre, dell’uscita in digital download e su tutte le piattaforme digitali dell’album “Singoli”, abbiamo posto alcune domande a Diego Moreno che ci ha spiegato come esso sia nato in primis dall’idea di realizzare qualcosa nella veste di artista italiano, una specie di tesi dopo oltre 20 anni nel Bel Paese e in secondo luogo mosso dal desiderio di festeggiare i suoi primi 30 anni di percorso artistico sviluppatosi in larga parte nella terra dei suoi bisnonni – di origine toscana e pugliese – ai quali vuole rendere così omaggio. È stato Roy Tarrant, mio amico e produttore – ha affermato Diego Moreno – a sposare tale mia idea e ne sono felice.

Il titolo del cd definisce le 12 canzoni di cui è composto l’album – dichiara il cantautore; 12 pezzi a sé stanti per cui ogni canzone ha una storia e un proprio vestito musicale. L’ecletticità, sonora e compositiva, è l’elemento che contraddistingue maggiormente “Singoli”, insieme alla mia voce che fa da “fil rouge”. Testi, questi contenuti nell’ultimo lavoro di Diego Moreno, che sono stati scritti inizialmente nella sua lingua madre ovvero in spagnolo ma successivamente, grazie alla collaborazione della co-autrice Gaia Eleonora Cipollaro, trasposti in italiano.

Diego Moreno prosegue, ammettendo <<Non credo di essere originale del dire che l’Amore è tutto, però lo penso. È fondamentale per ognuno di noi. L’amore per la vita dovrebbe essere ciò che qualifica il nostro “essere umani”; poi c’è l’empatia, per non parlare dei ricordi che sono – per me, che sono un romantico – fonte d’ispirazione. Un tema che difatti tocco nel brano “Da te o verso il mare” è il passare inesorabile del tempo e la scelta di rallentarlo, quindi di (tentare di) fermare la felicità …Altresì la fantasia, comunque, è una componente indispensabile del vivere di cui mi piace trattare nelle mie canzoni. Mi viene in mente “Sogno (Sofia sul divano)” [https://youtu.be/HaUxWxMpHJ4], canto pieno di ironia e della citata inventiva. Sono del parere cioè che i sogni (mi sento molto “marzulliano”!) sicuramente aiutino ad avere stimoli in più per andare adelante, per proseguire in avanti>>.

L’italo-argentino a riguardo invece del suo brano “Bella Chao” ci racconta di come abbia una bella storia che risale a 15 anni fa, benché sia soltanto curando un progetto di canzoni latino-americane dedicate alle varie rivoluzioni – dunque di canzoni come “Hasta siempre, Comandante” [https://youtu.be/I1g-MyOSAPE] e di autori come Violeta Parra, Victor Jara, Inti-Illimani, Carlos Puebla e altri – che gli è venuta l’ispirazione di mettere mano a questo brano sebbene non fosse stato chiesto dal produttore dell’album (a coinvolgere una ventina di maestri d’arte sudamericani poiché prodotto per la quasi totalità in Argentina). Diego Moreno continua, specificando <<Quando ho consegnato il master, Roy ha visto che questa canzone non era nella lista iniziale del progetto, eppure l’ha ugualmente ascoltata e gli è piaciuta tanto che è rimasta nell’album. Nel tempo “Bella Chao” ha iniziato a girare attraverso il web in modo totalmente anarchico, libero e piratato, collegata a foto diverse, spammata da tutti e spesso erroneamente associata a Manu Chao per assonanza (solo un video di questo tipo ha sommato 15 milioni di visualizzazioni). Insomma attualmente la nostra versione ha totalizzato oltre 40 milioni di views ed è in continua crescita. Nel 2020 ci è sembrato, di conseguenza, doveroso mettere un punto fermo e realizzare un video (che trovo molto poetico) con la nostra versione “unica” della canzone, riconosciuta dalla SIAE. Video [https://youtu.be/FujscoSiywA] che in poco più di due mesi ha già superato mezzo milione di visitatori. Tre anni fa ho ricevuto personalmente la telefonata di Héctor Saavedra, il direttore publishing di Televisa Mexico, che mi confermava il grande interesse per il brano ed in particolare per la nostra versione composta da numerosi artisti come Tom Waits, che poi ha inciso una versione tutta sua>>.

Non per niente, Diego Moreno ha ammesso come guardi abbastanza di buon occhio alla tecnologia, ad Internet e ai social, precisando che “(…) li ritengo mezzi fondamentali oggigiorno. Certo io non amo troppo il virtuale, sono per il fisico, per l’incontro e non a caso adoro la frase di Vinicius de Moraes <<La vita è l’arte dell’incontro>>… La mia impressione è che adesso ci sia moltissima musica (e questo è un bene) ma al contempo passi l’idea, nell’immaginario collettivo, che se ne possa usufruire in modo totalmente gratuito. Noi artisti sappiamo bene che produrre musica implica professionalità, lavoro, investimenti e di conseguenza non può essere percepita come qualcosa che nasce dal nulla. Sicuramente a essere più penalizzati sono gli artisti indipendenti, motivo per cui credo che i colossi della distribuzione mondiale dovranno rivedere a breve parecchie cose – come ad esempio le tematiche dei diritti d’autore che, purtroppo, vanno a discapito di chi produce e vive di musica”.

Infine, prima di salutarci, Diego ci confida che la sua imminente progettualità è vivere il presente giacché il momento giusto è ora. Le idee non gli mancano ma, in questo momento, desidera concentrarsi in particolare su “Singoli” in quanto <<(…) in tanti abbiamo lavorato al progetto durante buona parte del 2019 e bisogna onorare il lavoro svolto, che prevede altresì un’edizione mondiale in spagnolo. Bisognerà poterlo portare dal vivo, e suonarlo. Personalmente sono convinto che ognuno abbia in sé una luce che io chiamo “diamante”, che va cercata e curata sempre. Anch’io, con il mio “Singoli”, proverò a dare luce al mio diamante!>>.

Giulia Quaranta Provenzano