“Il Monferrato Casalese è la zona della provincia di Alessandria che per ultima vendemmia i suoi vini rossi: Barbera, Grignolino, Rubino di Cantavenna, Gabiano. Si conclude così l’iter della raccolta delle uve del nostro territorio. La vinificazione – il processo di trasformazione dell’uva in vino – prosegue nelle cantine con tempi variabili. L’attenzione, la cura e la dedizione delle nostre imprese vitivinicole continua anche in questa fase, che termina con l’imbottigliamento e l’affinamento in bottiglia, prima della messa in commercio e l’arrivo sulle tavole dei consumatori” ha affermato il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello.
BARBERA GRIGNOLINO RUBINO DI CANTAVENNA E GABIANO
Confagricoltura Alessandria ha sentito Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, che ha commentato: “La quantità sarà leggermente superiore rispetto allo scorso anno (nel quale scarseggiava), quindi quest’anno sarà nei canoni normali. In generale, l’annata presenta una buona sanità delle uve e una sana vegetazione. La qualità, quindi, dovrebbe essere altrettanto buona”.
Circa le problematiche fitopatologiche e tecniche specifiche dell’annata 2020, Mobrici sottolinea il fatto che i nostri viticoltori si sono dimostrati negli anni professionisti, che ritengono fondamentale l’aspetto sanitario. A suo avviso, dove c’è una viticoltura fatta professionalmente è difficile trovare marciumi o peronospora. Negli ultimi anni lo stesso sostiene che vi siano stati miglioramenti in proposito.
A riguardo del reperimento di manodopera per la vendemmia segnalate dei tuoi associati, Mobrici ha dichiarato: “Con le chiusure dei paesi fornitori di manodopera qualificata (macedone, rumena, albanese), questa è mancata in momenti cruciali della stagione e in parte durante la vendemmia. Ci aspettavamo che fossero attivati i corridoi verdi. La campagna deve essere professionale ed è quindi necessaria manodopera professionale. Per i vini rossi spero che non ci siano problemi, anche perché le regioni limitrofe nello stesso periodo raccolgono la frutta”.
Confagricoltura Alessandria ha poi chiesto al Presidente del Consorzio del Barbera d’Asti e vini del Monferrato quale sia la situazione del mercato relativamente alle rispettive denominazioni (giacenze comprese) e i riflessi Covid sulle vendite. “In generale le nostre denominazioni hanno tenuto. In alcuni casi c’è stato un ridimensionamento di vini importanti. Se i vini sono stati collocati nella grande distribuzione, piuttosto che in HO.RE.CA. o in altri canali, ovviamente la remunerazione all’origine è inferiore. In parte i dati, però, ci confortano: le vendite sono buone, ma il valore è inferiore rispetto al passato. Ci auguriamo che l’autunno sia meno peggio della primavera e che tutte le attività collegate al vino si riprendano. Le campagne hanno continuato a lavorare durante tutto il periodo di lockdown, per cui un plauso ai nostri viticoltori” ha concluso Mobrici.
Confagricoltura Alessandria ha anche sentito il Consorzio Colline del Monferrato Casalese, che ha affermato: “La qualità delle uve è ottima, mentre la quantità risulta nella norma, forse al di sotto delle rese. Vi sono stati problemi anche rilevanti di Peronospora larvata e di Oidio, l’aumento esponenziale di Mal dell’Esca e la ripresa importante di Flavescenza dorata. Segnalo poi qualche trattamento in più del normale anche per le condizioni atmosferiche”.
Circa le problematiche di reperimento di manodopera specializzata, il Consorzio conferma la presenza di maggiori difficoltà quest’anno anche a causa della mancanza della reintroduzione governativa dei voucher, elemento necessario ed essenziale per il lavoro agricolo.
“Il mercato estero – ha riferito il Consorzio – è in flessione soprattutto dal fronte americano, ma vediamo un aumento di richiesta del nostro Grignolino anche sul mercato interno. Registriamo una perdita considerevole sul canale HO.RE.CA. La Barbera superiore necessita di tempo, quindi per ora non possiamo ancora esprimerci. Sul fronte delle nostre denominazioni, i produttori si sono sempre impegnati per mantenere un buon livello di vendita”.
CONCLUSIONI
“Con l’auspicio che l’economia possa ritornare ad avere un andamento positivo, raccomandiamo di utilizzare i vini del territorio sia per i brindisi delle occasioni importanti sia nel quotidiano. Questo è un contributo concreto alle imprese e – assicuriamo – un vero piacere per il palato” ha concluso il presidente provinciale di Confagricoltura, Luca Brondelli.
I NUMERI DEL VINO PIEMONTESE
(si prega di citare: Elaborazioni Confagricoltura su dati Regione Piemonte)
Anno 2020
Aziende (n.) Superficie vitata (ha)
Provincia
ALESSANDRIA 2.390 10.473,05
ASTI 3.267 13.925,39
BIELLA 160 212,71
CUNEO 4.184 15.643,16
NOVARA 181 511,28
TORINO 1.116 826,30
VERBANOCUSIO-OSSOLA 23 11,27
VERCELLI 136 197,39
10.862 aziende viticole
41.800 ettari di vigneto
20 vini docg e 41 vini doc
2,4 milioni di ettolitri di vino (produzione stimata annata 2020) per volume
complessivo di 320 milioni di bottiglie
54 cantine cooperative con circa 12.000 soci
280 imprese industriali produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti
14 consorzi di tutela
Export vini piemontesi: circa 195 milioni di bottiglie (60% della produzione) per un valore stimato di 1 miliardo di euro (22% del valore complessivo dell’export agroalimentare piemontese)
Elaborazioni Confagricoltura su dati Regione Piemonte