Per anni era stata quasi un’attrazione e comunque era un ricordo di una persona, Franco Mutti, che si era sempre speso per gli altri. Era stato lui, infatti, tanti anni fa, ad occupare lo spazio vuoto dei piccoli portici in via Emilia nord, in cui 20 anni fa, si trovava il Ferramenta “Diamanti” e mettere immagini dei tortonesi del passato.
Una piccola galleria di immagini di tortonesi degli anni degli anni cinquanta, sessanta e settanta che era rimasta per parecchio tempo anche dopo la morte di Franco Mutti, arricchita con manifesti di serate in suo ricordo. Attorno all’immagine di Franco qualcuno aveva costruito un piccolo altarino, qualcun altro aveva portato addirittura dei fiori, poi i vandali hanno iniziato la loro opera, una, due, tre volte fino a quando tutte le fotografie sono state distrutte. Alcuni tortonesi aveva allora cercato di ripristinare l’angolo dedicato a Mutti con delle fotocopie ma anche queste vennero strappate e i sostenitori di Franco si arresero. Da qualche anno i portici sono rimasti spogli ma l’altro giorno un pensionato armato di fotocopie e vinavil ci ha riprovato e per ben due volte si è recato a metà mattina ad appendere nuovamente delle immagini dei alcuni tortonesi che potete vedere in alto.
“Un tentativo – ci ha detto l’uomo che non conosciamo e abbiamo sorpreso per puro caso ma abbiamo deciso di non immortalare – per non dimenticare chi ha contribuito in qualche modo a rendere unica la nostra città.”
Non entriamo nel merito delle affermazioni e dei gesti però da anni sosteniamo la necessità di creare un piccolo museo sulla storia anche recente di Tortona, con le immagini di alcun i tortonesi, anche gente comune, ma che in qualche modo sono stati apprezzati o rappresentavano figure uniche per Tortona: oltre a Franco Mutti, Gigione che inventò il “bacio – gelato” ad esempio, oppure Mario Zompicchiatti del famoso bar Haiti covo dei tifosi del Derthona, Wilson col suo carretto, la Marajà che cantava a squarciagola, Giulio Cuneo, Enrico Regalzi, Ettore Piraccini, Giuseppe Bonavoglia, Pio Zirondoli, Genio il Ciabattino e tutta una serie di altri personaggi che potrebbero trovare spazio in parte del museo Orsi, ad esempio, dove potrebbe essere allestita una piccola storia fotografica della città di Tortona dal 1800 o dal dopoguerra ad Oggi quando la città era qualcosa di diverso rispetto ad oggi ma piena di personaggi che – ognuno a loro modo anche in quello più bizzarro – ne rappresentava l’essenza.