Lui si chiama Max Vadukul, ha 59 anni ed è un fotografo di fama internazionale. Già negli anni ’90 introdusse nella tradizionale fotografia di moda uno stile fatto di energia e spontaneità insolita, attraverso immagini in bianco e nero. È noto per la sua fotografia di reportage artistico, che descrive come “prendere la realtà e trasformarla in arte”. Ha un’affinità permanente con la fotografia in bianco e nero, una base di gran parte dei suoi primi lavori.
Fotografo per il New Yorker, ha immortalato con i suoi scatti d’autore moltissimi personaggi importanti.
Vive a New York e ha una moglie italiana molto conosciuta nel mondo della moda: parliamo di Nicoletta Santoro (nella foto in alto) fotografa anch’essa.
Nata a Milano, Nicoletta Santoro si è laureata in Lingue e Giornalismo. La lunga relazione di Nicoletta con Conde Nast International è iniziata con Vogue Italia nel ruolo di Senior Editor. Durante questo periodo Nicoletta ha creato un approccio innovativo alla moda in collaborazione con fotografi come Steven Meisel, Peter Lindbergh e Paolo Roversi. Dopo aver sposato il fotografo britannico Max Vadukul, Nicoletta si è trasferita a Parigi, dove ha ricoperto una posizione editoriale a Parigi Vogue ed Egoiste. Mentre lavorava su Egoiste, instaurò una relazione duratura e creativa con i leggendari fotografi Helmut Newton e Richard Avedon. Dopo essersi trasferito a New York, Nicoletta ha iniziato a collaborare con Annie Leibowitz per Vanity Fair e Richard Avedon per il New Yorker, continuando a lavorare come freelance per Vogue Italia. Negli ultimi quattro anni Nicoletta ha ricoperto l’incarico di International Fashion Direcor presso Large per Vogue China. È stata recentemente nominata Direttore Creativo presso Large for Town & Country.
Nei giorni scorsi, marito e moglie erano a Piccagallo, la cascina di Gianluigi Berri, al confine tra Pontecurone e Castelnuovo Scrivia o meglio nei campi di Piccagallo, per realizzare delle foto destinate ad una mostra che girerà capitali e città di vari Stati.
Protagonisti alcuni uomini e donne in semplici abiti contadini, due trattori d’epoca di proprietà della famiglia Berri, appartenenti alla collezione del Museo tortonese “Orsi”, ed una grossa palla specchiante, per creare suggestivi effetti di luce.
I trattori sono due veri gioielli: uno è il primo tipo uscito dalla fabbrica Orsi (matricola 104), l’altro è un Orsi modello HP 30 del 1929. La performance ha avuto come sfondo uno straordinario, enorme campo di mais, come potete vedere nelle successive immagini di Claudia Nalin.
La foto in alto di Nicoletta Santoro invece, è in parte tratta dal suo profilo pubblico su Instagram con l’aggiunta di Gianluigi Berri sul trattore.