Cosa spinge una giovane 30enne come Cinzia Di Bernardo che vive a soli 16 km dal mare, dallo splendido litorale della Campania, a breve distanza dalla bellissima costiera Amalfitana, insegnate Miur presso il Liceo scientifico Avogadro, collaboratrice di Street News e laureata presso la sezione di Filologia Moderna all’Università “Federico II” a scrivere un libro?
Lei che quando lo ha scritto avrebbe potuto crogiolarsi quasi ogni giorno nel mare cristallino del sud? La risposta è semplice: creatività. Al mondo ci sono miliardi di esseri umani e tutti siamo diversi gli uni dagli altri; tuttavia, ci sono persone ancora più diverse, individui particolari che hanno qualcosa che la maggior parte degli altri non possiede.
Sono i creativi, coloro che, dotati di quella scintilla che è l’estro, riescono a dare vita a qualcosa di straordinario che le persone comuni non possono neppure immaginare; qualcosa che gli altri non fanno perché non ne sono in grado o non possiedono quella virtù così difficile da identificare che è la genialità.
E’ gente in cui scocca quel “qualcosa” che li rende speciali e in grado di creare: un oggetto, un’opera d’arte, una canzone, uno scritto o qualcosa che prima del loro intervento non esisteva e mai nessuno avrebbe immaginato potesse esserci.
Cinzia è una di queste persone ed infatti ha tralasciato fare tante cose per scrivere “Maggio negli occhi” il suo libro, che presentiamo oggi.
Maggio negli occhi è una raccolta di poesie autobiografiche davvero emozionanti e commoventi con una metrica raffinata e curata minuziosamente. In pratica l’autrice condivide con il lettore il tragico lutto della morte di sua madre cercando nella poesia una cura, una terapia che le consentirà poi di ritrovare in sé stessa la forza per riprendersi ed elaborare questa tragica mancanza.
Nel libro non si parla solo della perdita della madre ma anche di un amore problematico che ha funto da veleno ma al contempo da antidoto all’autrice rendendola più forte aiutandola ancora di più ad affrontare ed elaborare i vuoti causati dalla grave perdita che ha subito.
Interessante risulta riscoprire tra un verso e l’altro come uno sfogo apparentemente egoistico di una persona che ha subito un grande dolore diventa condivisione, insegnamento, voglia di comunicare a coloro che hanno vissuto eventi simili un’esortazione di speranza, tenacia e forza, la stessa forza che possiamo trovare solo in noi stessi, come in fin dei conti è riuscita a fare l’autrice raccontandoci con dolci e commoventi versi il suo percorso che le ha consentito di ritrovare sé stessa trasformando il dolore in energia vitale e la sofferenza in opportunità.
Un libro che vuole essere qualcosa di molto particolare: il diario di una ragazza semplice, nata e cresciuta in un piccolo paesino di provincia, dove si conoscono tutti e dove la vita procede in maniera regolare, finché qualcosa cambia. La prosa del libro talvolta diviene poesia, una catarsi a cui la protagonista sottopone cuore e anima e con la quale riesce a superare gran parte del male che si porta dentro. L’evento più difficile che una ragazzina a ventidue anni possa mai affrontare, insieme a un amore impossibile, creano un lucido spaccato di vita, un bisogno di raccontarsi e di salvarsi: una terapia.
Potremo scrivere molte cose in più di questo libro, ma lasciamo ai lettori al voglia di leggero in questi tempi bui da Coronavirus, dove siamo costretti a rimanere tra le mura domestiche.
Cinzia però, non si demoralizza: “Andrà tutto bene – dice – perché abbiamo troppi progetti che non possono perire, troppi sogni che non possono infrangersi, troppe speranze e una gran voglia di vivere.”
Il libro è in vendita nei maggiori Ibooke store, vi invito a comperarlo e leggerlo.
Angelo Bottiroli