Filomena Iovinella è un’ abile scrittrice di Torino, autrice di una dozzina di libri tra Romanzi, poesie e saggi e recentemente letto “Storie” di Angelo Bottiroli, il nostro Direttore.La sua recensione sull’opera è un tocco di poesia, un’artista che pennella sapientemente le 27 storie, riuscendo a tradurre in splendide parole tutti i sentimenti che la lettura del libro le ha sucitato.

STORIE di Angelo Bottiroli – recensione


Storie, storie, storie non siamo altro che storia di noi, il bagaglio a mano dentro cui coltiviamo il tempo del nostro vivere. Ma noi siamo vissuto, come canta Francesco De Gregori: “La storia siamo noi….siamo noi padri e figli”.

Frammenti di studio antropologico e culturale di un popolo in evoluzione, impariamo da ciò che siamo stati.  Ci studiavano, a volte, durante la  guerra mondiale, i tedeschi, hanno letto le lettere dei nostri soldati, un particolare odioso, che proprio adesso, mentre scrivo, mi è giunto in memoria.

L’ Autore in questa sua opera ci immerge in un mondo di storie vere condite da qualche particolare romanzato, come lo stesso, illustra nel prologo iniziale.

L’ ArchorMan  si chiama Ricky l’ideatore e il conduttore televisivo di “storie di Ricky” .

L’intera narrazione è scandita da una metrica misurata, spesso fatta di brevi periodi e di un naturale controllo della sintesi, tipica del cronista. Il ritmo è monocorde, le note sono suonate da un basso continuo che soffia sui protagonisti, la melodia meravigliosamente italiana.

L’ affermazione di Paola “La Libertà – disse a se stessa –  è il valore base della mia vita ed è più importante dell’amore”. In questo quadro esistenziale, si analizza: la rabbia. Ci dà qualche scampolo, di ciò che vi sto descrivendo.

Si incontra leggendo, infatti, una codificazione dei vari sentimenti, stati emotivi: la rabbia appunto, oppure la paura, l’estro, l’intraprendenza… per citarne alcuni.

L’autore Angelo Bottiroli mi appare come un macchiaiolo, mette insieme sulla sua tela di narratore esterno una cronaca che si fonde con il personaggio ed attraverso di esso ci si ritrova nella notizia, in ritagli di memoria storica, da giornalista.  La guerra dello Yom Kippur del 1973, la strage di Piazza della Loggia  di Brescia, l’attacco alle torri gemelli di New York… chi non ricorda!

Un dipinto campestre, una delle storie nelle colline astigiane e la sua tradizione più illustre: “In poco tempo divenne una delle persone più famose di Asti, quasi più dei cavalli e dei fantini che a settembre corrono il tradizionale Palio” ci addentriamo nella provincia e nelle realtà locali. Come il piccolo paese di montagna di Arabba una frazione di Pieve di Livinnalongo Col di Lana, il poeta nonché soldato Federico mi ha trascinata letteralmente, sublimando la lirica poetica… in un mal di vivere costante.

E poi ci sono gli avventurosi, quelli che viaggiano e ricordano con nostalgia  uno scorcio dettagliato su alcuni angoli del mondo … e il “ Pribaltyskaya di Lenigrado di fronte al Mar Baltico, era veramente un hotel a 5 stelle come quelli che si vedevano in Occidente”.

Luisa partita dall’Italia con il suo Christian, con una laurea in tasca e un futuro da cercare “ La sorprendente bellezza delle foglie  multicolori sui marciapiedi e sugli alberi di Queen’s Gate”.

Voglio mettere l’accento, doveroso, a mio sentire, sul senso della famiglia, che in alcune storie è pregnante. Il ritrovo, il luogo dove sviluppare ogni sorta di sentimento e di aspirazione, quel calore unico che abbiamo in Italia e che dovremmo preservare da tutto: il nostro valore aggiunto. Il punto da cui partire, il posto dove ritornare, e ritornare ancora: vittoriosi o sconfitti.

La fine del libro voglio lasciarlo al lettore, Ricky si racconta senza veli, in un malinconico resoconto di vita, solo, senza amore e con il suo amato programma televisivo archiviato come storia di altri tempi.

Angelo Bottiroli in questa sua opera prima di narrativa, sapientemente, raccoglie storie intrise di rapporti umani, di legami, di amori. Storie dure, divertenti, di solitudini, di sacrificio e di buon senso. Un buon libro da leggere, per capire un po’ di più, di noi e delle nostre origini recenti.

Filomena Iovinella