Il Liceo Amaldi di Novi Ligure ha battezzato ” Didattica di Vicinanza ” la sua attività, in questo periodo di sospensione didattica: porterà nelle case dei suoi studenti non solo quello che ogni didattica deve portare, ma anche parole vive, riflessioni di esperti, strumenti, documenti e, perché no, anche giochi per stare insieme, distanti ma vicini, come ogni comunità deve. Nello scenario attuale è maturata una consapevolezza in più: che la didattica a distanza non è un “tenere le distanze”, ma un cercare di superarle, restando vicini agli studenti e alle loro famiglie in questo momento così difficile.
La didattica a distanza, dice il Dirigente Scolastico Prof. Michele Maranzana, fa un gran parlar di sé nel bene e nel male. Nel bene, perché è diventata l’unico modo in cui è possibile tentare di salvare l’anno scolastico in questa emergenza i cui confini diventano ogni giorno più incerti; nel male, perché ha fatto esplodere le difficoltà della scuola in un Paese che si vorrebbe 2.0 ma spesso ha problemi di devices, connessioni, reti, competenze. Per non parlare dello stress dei dirigenti, dei docenti, degli studenti e delle famiglie, presi in mezzo fra il bisogno di conservare la normalità e un sentimento di assedio per le mille preoccupazioni che anche la più banale quotidianità ormai contiene. Nonostante le difficoltà, il Liceo Amaldi di Novi Ligure ha cercato di fare la sua parte: ha attivato la didattica a distanza con il contributo volontario dei suoi docenti e la connessione di tutti i suoi alunni, non uno di meno. Lo ha fatto superando gli ostacoli con straordinario spirito di sacrificio, e ogni giorno, anche grazie allo staff guidato dall’animatore digitale, sostiene questo sforzo e affronta i problemi, cercando di migliorare costantemente. Il momento della riflessione viene aperto dalla prof.ssa Patrizia Fava: ” Davvero curioso, il Coronavirus: ci impone la distanza, ma richiede la vicinanza per essere affrontato, e sconfitto. Un ossimoro terribile e stupendo (nel valore etimologico dell’aggettivo: desta uno stupore agghiacciante). La scuola, come la società, del resto, si fonda su un rapporto di coabitazione e vicinanza (non a caso oikos e vicinus hanno in comune la stessa radice etimologica) che neppure le drastiche e più che doverose misure di distanziamento sociale possono e devono compromettere. Docenti e alunni hanno per così dire vissuto una relazione di ospitalità: inaspettatamente separati, teniamo ancora tra le mani ciascuno un frammento della nostra tessera ospitale: l’amore per la cultura e l’averla, ancora etimologicamente, “coltivata” insieme, rappresenta il nostro symbolon . Con umiltà e consapevoli della pochezza del nostro contributo a fronte di chi mette a repentaglio la propria sicurezza per curare il prossimo, tentiamo comunque, almeno in parte, di medicare una delle ferite emotive che il Coronavirus ci ha inferto, colpendoci nella nostra più vera essenza, ossia quella relazionale”.
Ecco perché il Liceo “E. Amaldi” ha scelto di sottolineare, anche nella comunicazione, che l’esperienza di Didattica a distanza, di fatto, non può che tradursi in un’operazione di Vicinanza, in una Didattica di Vicinanza, appunto.
Maurizio Priano