Essere pagati per mettere le telecamere in casa propria e – quando il soggetto non le stacca volutamente – condividere la propria vita personale con tutto il mondo.

Questo è il reality SpiedLife al quale la dianese Giulia Quaranta Provenzano (classe 1989) era stata selezionata per parteciparvi. Lo avevamo scritto il 24 gennaio scorso.


A distanza di due settimana, la giovane dianese spiega i motivi che l’hanno portata – una volta superato il provino – a rifiutare la partecipazione al Reality.

Egregia Redazione,                                                                            

questa mia per ringraziarVi innanzitutto dell’articolo pubblicato neppure quindici giorni fa. È proprio per dar seguito a questo che ho deciso di inoltrare la presente epistola d’aggiornamento.                                                                                                                                                Dopo il piacevole colloquio con la Produzione di “SpiedLife”, che molto cordialmente lo stesso giorno della ricezione del mio video provino mi ha contatta per farmi entrare nel Team di protagonisti , mi sono presa alcuni dì per riflettere bene e non inviare sulla sola scia dell’entusiasmo tutto il materiale per la firma del contratto …Alla fine la mia innata propensione alla riflessione attenta, scrupolosa e tanto minuziosa ha prevalso anche questa volta!

Per chi ha seguito la vicenda ne spiego il motivo   

“SpiedLife” è un progetto che prevede la volontà di offrire agli utenti un reality all’ennesima potenza, cioè è un format che esige la disponibilità a lasciare una finestra sempre aperta al pubblico sulla propria vita reale. Questo soprattutto per permettere agli utenti di interagire con i proprietari della location ripresa. Ebbene, ciò avrebbe comportato l’impegno da parte mia di tenere accese le telecamere, se non 24H/24H, il più possibile. Io ad oggi tuttavia mi mantengo esercitando una professione che mi costringe gran parte del giorno fuori casa, dunque un collegamento costante in mia assenza che senso avrebbe avuto? Personalmente non penso sarebbe stato significativo, almeno non a tal punto da giustificare un non spegnimento delle suddette telecamere come avrebbe desiderato invece la Produzione. Certo non essendoci una struttura manageriale, né una regia né un copione e neppure direttori e supervisori avrei benissimo potuto non scollegare la webcam e farmi trovare nella mia stanza la sera, però un’esperienza del genere o la si abbraccia in toto oppure si diviene solo dei bari a mio avviso. Inizialmente avevo persino pensato di condurre pure delle sorta di “dirette” durante le quali condividere ad alta voce pensieri e vissuto quotidiano fuori abitazione, ma anche ciò sarebbe stata una specie di storpiatura e mero collage riduttivo della quotidianità per come probabilmente attesa da abbonati e da “SpiedLife”.                

Ecco quindi che rincasando io alla sera e dedicandomi alle mie Passioni (che amo condividere e su cui confrontarmi) ovvero all’Arte, alla Cultura, alla Moda, al Cinema, al Teatro, alla Tv appunto quando il sole già è tramontato il mio pubblico avrebbe di sicuro risentito parecchio di quelle attenzioni ininterrotte riservate forse da altri per quanto indipendenti dal mio volere. Inoltre avendo altresì bisogno di riposare alcune ore ed anche in questo caso ritenendo io un collegamento nel sonno non esaltante (la sospensione di coscienza è per me troppo intima per venir sbandierata e condivisa) e non opportuno (non vi vedo nulla di particolarmente semanticamente denso e nemmeno divertente o educativo nel mostrarmi mentre dormo), benché abbia superato il provino alla fine – seppure non a cuor leggero e con un po’ di magone – ho rifiutato l’ingaggio.

In futuro si vedrà, cosa questo mi riserverà non lo so, comunque mai dire mai…

Giulia Quaranta Provenzano