A breve partiranno i lavori per la “Rifunzionalizzazione dell’area dell’ex palazzo comunale”.
Questa area, che comprende anche la ex “casa Scarsi”, oggi di proprietà del comune è stata oggetto, in un passato recente, di un grandioso progetto di ristrutturazione adottato con delibera dalla allora amministrazione guidata da Scaglia e commissionata ad un importante gruppo di progettazione. Erano gli anni in cui, senza pesanti vincoli di finanza pubblica e grazie ai cospicui trasferimenti dallo Stato, si poteva pensare e promettere in grande.
Attraverso questo gruppo di progettazione (composto da numerosi e valenti professionisti) si arrivò ad adottare formalmente un progetto da attuare in due lotti successivi del costo totale, oggi per noi improponibile, di 4.300.000 euro. Ma ritorniamo al progetto attuale.
Passati gli anni in cui ci siamo spesi per riportare la situazione economico-finanziaria del nostro comune alla normalità, è arrivato il momento in cui c’è spazio per gli investimenti. Poiché l’area di casa Scarsi negli ultimi anni è stata sempre più utilizzata dalle associazioni per manifestazioni, ed essendo il nostro comune privo da anni di spazi per attività istituzionali (es. consigli comunali ) e di promozione della cultura, vista la opportunità di condividere eventi anche con istituzioni non del paese, si è deciso di procedere con un iniziale progetto di recupero.
Tutta la maggioranza era unanimemente schierata e senza discussione alcuna sul progetto.
Ci ha meravigliato il dissenso manifestato da un componente nelle ultime settimane. Ne abbiamo preso atto. Abbiamo ripreso l’originario progetto di Scaglia e portato avanti questa opera che da qualcuno è stata definita ..cattedrale nel deserto..
Chissà come avrebbe definito il progetto Scaglia molto molto più costoso, quello dimenticato nel cassetto. Il progetto è il primo passo verso il recupero di un’area storica al centro del paese.
E’ un primo passo verso, speriamo nel futuro, di un recupero di altre parti. Un spazio a disposizione della gente, dei giovani, della cultura non è un investimento inutile. Investire sulla cultura e sulla identità di una comunità non è a nostro parere una spesa inutile.
Rino Feltri – Sindaco di Pontecurone