E’ meglio sapere la verità e soffrire oppure non conoscerla e vivere sereni? Un dilemma non di poco conto, soprattutto se rapportato alla vita di coppia, dove, inevitabilmente, il tradimento (presunto o reale, fisico o platonico) può essere sempre dietro l”angolo.
E questo il tema ricorrente di “La Menzogna” la realistica commedia di Florian Zeller per la regia e adattamento di Piero Maccarinelli, portata in scena al Teatro Civico di Tortona domenica, in una serata da tutto esaurito che ha riscosso numerosi applausi a scena aperta, sia per la grande bravura degli attori protagonisti, sia per il testo e la sapiente regia nel trasportare in teatro episodi che solitamente si vivono tra le mura domestiche.
In scena due attori conosciuti dal vasto pubblico delle sale cinematografiche e della TV: Paolo Calabresi e Serena Autieri, che hanno ribadito la loro grande affinità (e bravura) col teatro. Bravura al pari, se non superiore, ai tanti film e fiction che li hanno visti protagonisti.
Interpretavano una moderna coppia districarsi in dialoghi fra marito e moglie sul possibile tradimento del coniuge e sembravano veramente sposati insieme da oltre vent’anni, tanta è stata l’affinità nella recitazione.
Dialoghi attuali, che si vivono nella stragrande maggioranza delle coppie, dove si cerca di utilizzare ogni mezzo per capire se l’altro (o l’altra) ci tradisce.
Superba la scena in cui Alice (Serena Autieri) utilizza tutte le “arti magiche” di cui sono dotate le donne, per strappare al marito Paolo (Calabresi) la confessione che, ebbene sì, ha avuto una relazione con una donna che non era lei.
Ciò che segue (reazioni e contro reazioni) è tipico di tante coppie e rispecchia il modo di vivere che abbiamo nella società di oggi.
E’ la scena per antonomasia che rappresenta la grande capacità femminile che hanno certe donne di farsi dire ciò che vogliono dagli uomini, spesso ingenui, anche se, forse, più ipocriti.
Inizia così un gioco sottile tra ammissioni e negazioni supportato dall’altra coppia di coniugi, quella degli amici, interpretata da Totò Onnis (Michele) ed Eleonora Vanni (Lorenza), solo all’apparenza comprimari.
Un commedia moderna e realistica che riprende il tema espresso all’inizio di questo articolo e la domanda che torna prepotentemente d’attualità: come è meglio vivere?
Tutto ruota attorno all’opposizione tra ciò che è reale e fittizio, tra verità e menzogna, trasparenza e apparenza. Un tema sviscerato nei secoli a partire dalla caverna di Platone fino a Matrix, con la differenza che qui, in teatro, il mondo è circoscritto fra i 4 protagonisti, ma non è assolutamente detto sia meno importante.
Terminata la recitazione gli attori, insieme al regista, si sono gentilmente concessi al pubblico, nel classico Dopo-teatro, tradizione locale che vuole i protagonisti delle commedie presentarsi ai tortonesi nel Ridotto del Teatro Civico, fra i saluti degli amministratori comunali e un rinfresco di prodotti locali: salame nobile del Giarolo, formaggio Montebore, Pane grosso di Tortona e un bicchiere di vino Timorasso.
Un ulteriore impegno per gli attori già stremati dopo la recitazione, ma sicuramente piacevole, perché il bagno di folla è secondo solo agli applausi sul palcoscenico al termine di ogni spettacolo.
Angelo Bottiroli
Di seguito tutte le immagini della serata