La vendemmia di quest’anno ha fatto registrare un’inversione di rotta rispetto al 2018 per quanto riguarda la quantità. Si stima infatti una riduzione superiore al 15%, che limiterà la produzione di vino piemontese a circa 2,5 milioni di ettolitri. Qualità buona/ottima. Per quanto riguarda il comparto frutticolo in generale l’annata non è stata delle più soddisfacenti. La raccolta delle pesche ha dato buoni risultati, sia per quantità (5-10% in più rispetto al 2018), sia per qualità eccellente. Tuttavia, le quotazioni risultano sensibilmente inferiori allo scorso anno. Per quanto riguarda le mele , la produzione è in calo rispetto a quella molto abbondante del 2018. Le previsioni di mercato sembrano essere favorevoli, sia per l’ottima qualità del prodotto, sia per il crollo della produzione a livello europeo dovuto soprattutto al clima freddo registrato in alcuni Paesi produttori. Quest’anno la produzione di pere è praticamente azzerata a causa dell’alternanza produttiva delle piante e delle anomalie climatiche che hanno ostacolato prima l’impollinazione e poi la maturazione dei frutti. Per le nocciole le stime parlano di produzioni quasi. Le quotazioni del prodotto, complice la scarsità di offerta, sono comunque elevate, attestandosi intorno a valori di 440-450 euro al quintale. Per le castagne la qualità è molto buona e la produzione abbondante, con prezzi attorno ai 3,50 euro/kg. Sta andando bene la raccolta dei piccoli frutti , mentre prosegue la riduzione delle superfici destinate alla coltivazione del kiwi . In crescita, ma con difficoltà, il comparto della frutta biologica . Dalla superficie complessiva dedicata alle colture frutticole si possono estrapolare oltre 2.400 ettari di frutteti biologici su un totale di 33.760 ettari a livello nazionale. Il mercato, sul fronte dei prezzi, remunera bene i raccolti bio, ma gli scarti delle pezzature non conformi possono arrivare in alcuni casi fino al 70% del totale. Inoltre, quest’anno la frutta raccolta risulta di difficile conservabilità a causa degli sbalzi termici anomali (periodi troppo freddi o troppo caldi). Il pomodoro da industria , produzione tipica e praticamente esclusiva dell’Alessandrino, ha avuto una stagione buona, con quantità (+10%) e prezzi (+8%) superiori al 2018. Per quanto riguarda gli allevamenti zootecnici si segnala un buon andamento di mercato, sia per polli e tacchini , sia per le uova , con quotazioni all’origine sostanzialmente allineate con quelle dell’anno scorso. L’andamento produttivo del comparto bovino da carne è in lenta progressione, anche se con soddisfazioni contenute per gli allevatori. I prezzi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rivelano un lieve cenno di ripresa per gli adulti, in particolare per vitelloni e vacche, mentre per i giovani da ristallo si registrano delle flessioni.​La produzione di latte è in leggera flessione; il buon equilibrio di mercato ha consentito una remunerazione a livelli interessanti. Il prezzo medio in Piemonte, compresi i premi qualità, ha registrato valori intorno ai 39 euro al quintale. Rispetto al 2018 la produzione suinicola non ha subito variazioni di rilievo, rimanendo pressoché invariata anche rispetto al quinquennio precedente. L’andamento del mercato ha fatto segnare una crescita dei prezzi all’origine, debole nei lattonzoli nazionali, più decisa sia nei grassi da macello tutelati (destinati al circuito Parma – San Daniele), sia in quelli non tutelati. In ripresa anche l’industria di macellazione dei suini. Annata nera per l’ apicoltura . Si stima una perdita di produzione di circa il 70% per un valore di oltre 16 milioni di euro. Sul fronte politico permangono una serie di problemi aperti che, nonostante le richieste del mondo agricolo e i tentativi di intervento da parte delle istituzioni, continuano a essere irrisolti.

Il Programma di Sviluppo Rurale , che rappresenta la fonte principale di finanziamento per quanto riguarda gli interventi in agricoltura, a causa di una impostazione ritardata e macchinosa evidenzia ancora forti criticità nel raggiungimento degli obiettivi. Confagricoltura apprezza la recente piena assunzione di responsabilità da parte della Giunta regionale, con l’intervento del presidente Cirio, del vicepresidente Carosso e dell’assessore all’Agricoltura Protopapa, che hanno manifestato l’intenzione di porre mano all’impianto programmatorio del PSR, per far sì che si possano erogare, entro i tempi stabiliti, tutte le risorse assegnate al Piemonte. Altra grave problematica in primo piano, che si sta rivelando una vera e propria emergenza, è quella dei crescenti danni arrecati dalla fauna selvatica , in particolare dai cinghiali, che provocano oltre 1.100 incidenti all’anno in Piemonte e danni alle coltivazioni superiori a 3 milioni di euro. Tra l’altro, per il cambio di normativa voluto dalla precedente giunta regionale (applicazione del cosiddetto regime “de minimis”, che prevede il risarcimento di aiuti nel limite massimo di 20.000 euro in un triennio), la maggior parte dei danni arrecati alle colture non vengono indennizzati. Si registrano altresì problemi per quanto riguarda la sicurezza della popolazione, la biosicurezza e il mantenimento della biodiversità, per cui la situazione deve essere affrontata al più presto in modo risolutivo.


La recente ondata di piogge, che ha colpito in particolare la provincia di Alessandria, ha evidenziato ancora una volta la necessità di riservare maggiore attenzione alla manutenzione del territorio e alla regimazione dei corsi d’acqua, anche secondari, tenendo presenti la salvaguardia delle persone, degli abitati e delle attività produttive, senza trascurare le infrastrutture viarie e irrigue. Confagricoltura apprezza le iniziative varate dalla nuova amministrazione regionale, che si è dimostrata sensibile alle problematiche del settore primario anche con l’istituzione del Tavolo “Il cibo è salute” da parte dell’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi e del Tavolo della Semplificazione , coordinato dall’assessore alla delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi Roberto Rosso. Confagricoltura continua a chiedere alle istituzioni, a tutti livelli, una maggiore attenzione al settore primario, che deve essere considerato strategico nel rilancio delle attività​produttive; un impegno puntuale per la valorizzazione delle nostre produzioni e per l’internazionalizzazione dei mercati , continuando a mantenere viva l’attenzione sulla realizzazione delle infrastrutture , sia a livello di collegamenti internazionali, quali l’Alta Velocità Torino-Lione, sia per quanto riguarda la viabilità interna, ad esempio con il completamento dell’Asti-Cuneo e il potenziamento dei collegamenti internet, indispensabili per ridurre il “digital divide”, soprattutto nelle aree svantaggiate.

Confagricoltura Alessandria