La notizia della morte di una bimba di sette anni presso l’ospedale infantile “Cesare Arrigo” di Alessandria per malaria, ha iniziato a circolare sui social e su alcuni media già da ieri mattina, ma soltanto ieri sera, sabato 28 settembre, dopo cena, è arrivata la conferma ufficiale da parte dell’ Azienda Ospedaliera di Alessandria.

Si tratta della morte di una bambina, appunto, di 7 anni, residente Carbonara Scrivia che, secondo la versione ufficiale dell’ Azienda sanitaria alessandrina, è arrivata all’ospedale Infantile nel primo pomeriggio di venerdì 27 settembre in condizioni molto gravi: “E’ stata effettuata in modo tempestivo la diagnosi di malaria -recita la nota ufficiale dell’Asl – e la bambina è stata subito trasferita in terapia intensiva pediatrica per una terapia mirata. Nonostante l’alta professionalità delle cure e l’immediatezza degli interventi, la bimba è deceduta nella serata di venerdì.”


La notizia ha fatto subito il giro del paese e si è propagata come un tam tam, a volte anche in maniera non corretta.

Quello che è accaduto, secondo la prima sommaria ricostruzione, è che “la malattia – ha spiegato l’azienda ospedaliera piemontese in una nota – sarebbe stata contratta durante un viaggio in Africa, nel Paese nativo della madre. “

“La malaria – spiega l’Istituto Superiore di Sanità sul suo sito – “è una malattia causata da protozoi parassiti appartenenti al genere Plasmodium il cui ciclo biologico si svolge in due ospiti obbligati, un vertebrato, come ospite intermedio e una femmina di zanzara come ospite definitivo, detto anche vettore. Le specie di plasmodi responsabili della malaria umana si trasmettono in modo naturale da uomo a uomo mediante la puntura di zanzare infette appartenenti al genere Anopheles, tuttavia si può verificare trasmissione anche con eventi accidentali mediante contagio ematico diretto”.

La malaria ha sintomi che si presentano da una settimana a un mese di distanza dal contagio e che sono molto subdoli, soprattutto nelle fasi iniziali, dal momento che possono essere scambiati con quelli di una semplice sindrome influenzale, con nausea, febbre, sudorazione, brividi e problemi gastrointestinali come vomito, diarrea e forte dolore addominale.

Il padre della bambina, che è italiano, però, a quanto pare, non si è accontentato delle spiegazioni dei medici che hanno avuto in cura la figlia e della nota pubblicata dall’ospedale e ha deciso di sporgere denuncia per chiedere che vengano accertate “eventuali mancanze da parte dei sanitari”.

Immagine in alto: foto di repertorio