Il Collegio Costruttori ANCE ha presentato il “Rapporto congiunturale sull’industria delle costruzioni in provincia di Alessandria”.
“Le previsioni per l’economia del nostro Paese – ha detto il presidente del Collegio, Paolo Valvassore – mostrano una stagnazione nel 2019 e prevedono un leggero miglioramento nel 2020. Le previsioni di crescita della ricchezza nazionale fissate all’1,5 per cento nel disegno di legge di Bilancio 2018, infatti, appaiono quantomeno ottimistiche e oggi sono state drasticamente ridimensionate allo 0,2 per cento da parte della Commissione Europea. In questo quadro economico – sottolinea il presidente Valvassore – il settore delle costruzioni offre, comunque, un importante contributo sia in termini di investimenti (l’8,1 per cento del Pil nazionale e il 7,3 per cento del Pil regionale) sia in termini di occupazione (il 6,1 per cento degli addetti dell’intera economia del Paese e il 5,9 per cento a livello piemontese)”.
Il Rapporto si apre con un richiamo al ruolo anticiclico del settore delle costruzioni che, da solo, è in grado di innescare effetti positivi sull’economia generale: infatti, un miliardo investito in infrastrutture genera una ricaduta complessiva nell’intero sistema economico di circa 3,4 miliardi di euro, con un incremento occupazionale di 17.000 addetti, di cui 11.000 nel settore delle costruzioni e 6.000 negli altri settori.
“Dall’analisi dei dati della Cassa Edile – fa rilevare il presidente del Collegio Costruttori – si registra un andamento costante del numero delle imprese iscritte (anche se il numero delle stesse risulta dimezzato nel decennio 2008-2018) e del numero dei lavoratori (scesi di oltre il 30 per cento rispetto all’inizio della crisi), mentre si registra una stabilità delle ore lavorate e un lieve incremento della massa salari denunciata. Un segnale positivo arriva, tuttavia, dalla proiezione dei dati del primo semestre 2019 che evidenzia un aumento del numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile provinciale (6,94 per cento rispetto al 2, 79 del Piemonte), delle ore lavorate (11,18 per cento rispetto al 5,17 regionale) e della massa salari denunciata (13,33 per cento a fronte del 6,60 del Piemonte), posizionando la provincia di Alessandria al di sopra della media regionale”.
Nella presentazione del Rapporto, il presidente Valvassore fa anche notare “un cambio radicale nella conformazione degli iscritti alla Cassa Edile che, dai dati del 2018, risulta quasi interamente composta da imprese micro-piccole: infatti, oltre il 78 per cento hanno fino a 5 dipendenti”.
I dati disgiunti dei permessi di nuove costruzioni, ampliamenti, sostituzioni edilizie fanno rilevare un incremento per Alessandria (15 per cento) e Ovada (5 per cento); una diminuzione per Acqui (46 per cento), Casale (2 per cento), Novi (10 per cento), Tortona (2 per cento) e Valenza (16 per cento).
Le comunicazioni di manutenzioni straordinarie, invece, fanno registrare indicatori positivi per Acqui (18 per cento), Alessandria (15 per cento), Ovada (2 per cento), Tortona (2 per cento) e Valenza (10 per cento), una tendenza negativa per Casale (21 per cento) e Novi (8 per cento).
Il settore immobiliare conferma, invece, i segnali di ripresa registrati a partire dal 2014 con compravendite positive per il Tortonese (11 per cento) il Valenzano e l’Alessandrino (3 per cento) e il territorio comunale di Alessandria (4 per cento); negative per l’Acquese (9 per cento) e il Casalese (11 per cento). Stabile l’area Novese e Ovadese.
Fra le considerazioni del presidente Paolo Valvassore va rilevata la lentezza legislativa per quanto concerne i lavori pubblici , che non aiuta certamente la ripresa, soprattutto perché le imprese devono essere messe in condizione di poter programmare i lavori. Per quanto concerne l’edilizia privata è stato sino ad oggi dimostrato che i nostri concittadini sono interessati a mantenere in buona salute le loro abitazioni ed è, perciò, determinante proseguire con gli incentivi fiscali adottati.