Federico Chiodi ha fatto qualcosa di nuovo e straordinario per la città di Tortona: è stato eletto sindaco al primo turno senza andare al ballottaggio; non era mai successo prima.

Dopo cinque tornate elettorali dall’entrata in vigore del nuovo sistema elettorale Chiodi è riuscito a vincere al primo turno con circa il 57% dei consensi contro il 35% circa ottenuti da Gianluca Bardone.

I risultati definitivi che riguardano lo scrutinio di tutti i seggi non sono ancora arrivati ma il vantaggio di Chiodi è incolmabile e sancisce matematicamente la sua vittoria.

In questo articolo andiamo a raccontarvi la cronaca di una giornata intensa, nei successivi lasceremo spazio alle interviste dei protagonisti.


Qui però vogliamo descrivervi le emozioni che rimarranno scolpite per sempre, non solo nei presenti alla serata ma anche nella storia della città.

Tutto è iniziato nel primo pomeriggio quando, quasi in contemporanea, la sede della coalizione che sosteneva il sindaco uscente Gianluca Bardone e quella che sosteneva il candidato Sindaco del Centro destra, Federico Chiodi, hanno aperto i battenti per quella che si annunciava una lunga giornata elettorale, poi durata meno del previsto grazie al fatto che le preferenze indicate dagli elettori sono state davvero molto poche rispetto al passato e questo ha sveltito le operazioni di scrutinio delle schede.

Gli umori nelle due sedi, però, erano diversi: tranquilli e sicuri in quella di Chiodi, visibilmente preoccupati in quella di Bardone che, dopo il clamoroso risultato delle Europee, per andare al ballottaggio doveva sperare in una perdita secca di oltre 1.300 preferenze del suo avversario.

Molti le avrebbero portate vie le liste civiche, è vero, ma riuscire a togliere una così alta percentuale sembrava un’impresa titanica.

Le elezioni regionali sembravano quasi un fastidio per entrambi che aspettavano i risultati in tempo reale: non tanto quelli ufficiali diramati dal Comune e dalla Prefettura (che arrivano sempre dopo) ma quelli che i rappresentanti di lista, presenti ad ogni seggio, facevano arrivare in sede al telefono, dove gli uomini al computer provvedevano ad inserire nel database.

I primi risultati hanno fatto subito capire quale aria tirava e, a poco meno di metà scrutinio, Bardone che aveva già capito di aver perso e di non riuscire neppure ad arrivare al ballottaggio si è recato presso la sede di Chiodi, gli ha stretto la mano e gli ha fatto i complimenti per il successo.

Questo accadeva poco prima delle 20, ma Chiodi, pur sorridendo cercava di essere cauto: “Aspettiamo la certezza matematica” continuava a rispondere.

Le gente si stringeva intorno a lui per abbracciarlo e fargli i complimenti di un successo che era nell’aria, ma lui aspettava. Rispondeva felice, ma cautamente aspettava.

Nella sede in via Emilia iniziava a radunarsi tanta gente: i candidati consiglieri, i rappresentanti di lista, i collaboratori: tutti gli facevano i complimenti e si congratulavano, ma lui aspettava…

Rispondeva alle domande della radio e dei giornalisti ma aspettava…

“Allora festeggiamo?” dicevano in tanti pronti ad alzare in alto le bandiere, ma lui aspettava: voleva essere certo.

Alle 21 quando i suoi collaboratori lo hanno informato che, se anche negli negli ultimi cinque seggi che mancavano all’appello lui non avesse preso neppure un voto avrebbe vinto ugualmente, ha iniziato a tirare fuori i panini di salame e il vino e poi, solo quando sono arrivati i risultati di altri due seggi ha deciso di cantare finalmente vittoria e di lasciarsi andare ai festeggiamenti ed è stata una liberazione: ha alzato le braccia al cielo e le dita in segno di vittoria ed ha ringraziato tutti per lo splendido successo.

“Ringrazio tutti – ha detto – credo di aver fatto fatto qualcosa di straordinario, cioé vincere al primo turno quando nessuno ci era mai riuscito: sono molto contento. ”

Così sono iniziati i cori, gli abbracci dentro e fuori dalla sede, i selfie, le bandiere che sventolavano e le strette di mano in un tripudio collettivo.

In via via Emilia sono state aperte bottiglie giganti di spumante e poi ha preso il via il corteo con circa 150 persone che hanno seguito il nuovo Sindaco di Tortona prima davanti al Duomo, dove Federico ha ringraziato nuovamente tutti i suoi collaboratori e chi lo sostenuto, e poi in municipio, a prendere possesso simbolicamente della Sala Giunta, per concludere la serata in Sala Romita, e al grido di “discorso – discorso” ha tenuto il suo primo intervento da Sindaco di Tortona di cui scriveremo domani.

“E adesso – ha concluso visibilmente provato e sfinito dopo le prime parole proferite da primo cittadino in municipio – andate a casa”.

La gente si è sparpagliata ma lui è ritornato in sede dai suoi collaboratori, in attesa di ricevere gli ultimi risultati degli scrutini mancanti e le preferenze di ogni singola lista che lo sosteneva, ma questo è un altro discorso……

I segretari delle liste della coalizione