A Diano Marina in questi giorni sono stati presetnati due progetti, entrambi finanziati dalla Regione Liguria attraverso il Fondo Strategico, che verranno appaltati a settembre 2019 e conclusi entro il 2020.
Si tratta del secondo intervento di rigenerazione urbana sugli ex sedimi ferroviari, per il tratto che va dall’ex passaggio a livello a tutta la parte della ex stazione, e della costruzione di una nuova struttura polifunzionale sul Molo delle Tartarughe.
Rigenerazione urbana.
Come seguito al primo intervento (dall’Evigno all’ex passaggio a livello Via Santa Caterina/Via Cesare Battisti) presentato poco più di un mese e interamente finanziato dal Comune, che è ormai alla fase di appalto e in tempi brevi e verrà cantierizzato e terminato entro fine luglio, l’Arch. Sergio Raimondo di Sanremo ha presentato il secondo degli interventi di rigenerazione urbana (dalla ex Stazione FS all’intersezione con Via Villebone) che consentiranno la ricucitura tra le due parti di Diano Marina, prima separate dal tracciato ferroviario.
Pur essendo concettualmente molto simile al primo intervento, quanto progettato per il sedime prospicente la ex stazione consentirà di recuperare oltre 200 posti auto in superficie. Lo spostamento dei parcheggi e della viabilità consentirà anche la riqualificazione di Piazza Mazzini e via Agnese come zona mista (pedonale, ciclabile, carrabile ZTL) oltre che la ricucitura con via Capocaccia.
L’intervento è inserito nel più ampio progetto della Ciclopedonale del ponente ligure per la quale la Regione sta svolgendo un ruolo di coordinamento con Ferrovie dello Stato (proprietaria delle aree) ed i Comuni di Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo al Mare, Cervo ed Andora.
Nuova struttura polifunzionale sul Molo delle Tartarughe.
Diano Marina avrà finalmente una sede per organizzare congressi, convegni, incontri, piccole fiere, serate di gala, catering, eventi di ogni tipo. L’intervento presentato dall’Arch. Carlo Alberto Cozzani prevede di utilizzare gli spazi pubblici attualmente interdetti al pubblico sul Molo delle Tartarughe, con una modalità architettonica che riprende Villa Malaparte di Adalberto Libera sull’Isola di Capri. Una soluzione che – oltre a dar vita alla struttura polifunzionale – creerà una sorta di sagrato laico alla Chiesa di Sant’Antonio Abate e – sul tetto – una piazza accessibile a tutti atraverso maestosa scalinata. “Sarà un oggetto polivalente, elastico, pronto per fare tante cose – ha spiegato Cozzani – sarà alto sette metri e mezzo e sarà all’altezza delle della skyline di Diano Marina. Dalla piazza-terrazza si potrà ammirare il Golfo dianese nella sua interezza, da Capo Berta a Cervo”.