Un deplorevole episodio che a quanto pare, mai prima d’ora si era verificato in una campagna elettorale per l’elezione del Sindaco di Tortona, è avvenuto ieri sera, in centro città, fra due noti esponenti politici locali e rende l’idea di quanto sia incandescente la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Tortona ma soprattutto della tensione che si respira fra alcuni componenti dello schieramento di Centro Sinistra.

Mezz’ora dopo l’accaduto, a Tortona, non si parlava d’altro e anche noi, che non eravamo presenti, siamo stati informati da più persone. Abbiamo subito contattato gli esponenti dei partiti per capire cosa fosse successo e abbiamo deciso, per il momento, di non scrivere nulla, rimandando ogni ulteriore valutazione a mente fredda, al giorno dopo.


Un pausa anche per valutare se fosse il caso, o meno, di pubblicare la notizia.

A Tortona, però, da ieri si parla sempre di questo episodio e il fatto ha anche superato i confini territoriali. Le telefonate al giornale si sono susseguite, per cui abbiamo deciso di raccontarvi già da questa mattina l’episodio nudo e crudo, lasciando ogni ulteriore commento ai lettori.

La versione, dopo i nostri approfondimenti ed aver sentito diversi esponenti dei due schieramenti è quella che corrisponde a quanto realmente accaduto.

E’ sabato pomeriggio e in via Emilia, sotto i portici si inaugura la sede del Candidato sindaco del Centro Sinistra, Gianluca Bardone. Un esponente politico di grande rilevanza locale che è stato vicino all’attuale amministrazione comunale (ma anche a quelle precedenti del centro destra) che in questa campagna elettorale, forse anche a causa delle sue radici di centriste, ha deciso di schierarsi dall’altra parte e per comodità chiameremo A., in modo educato porta i suoi saluti agli ex compagni di viaggio: entra nella sede di Gianluca Bardone e saluta tutti in modo cordiale.

Poi si avvicina ad un esponente di spicco del Pd (che per comodità chiameremo B.) e gli dice qualcosa nell’orecchio. Una battuta, a quanto pare, sussurrata proprio all’ex compagno con quale ha lavorato insieme per parecchio tempo.

Poi A., l’uomo di Centro Destra, esce e qui succede qualcosa di imprevisto: un altro esponente di spicco del Partito Democratico (e non quello a cui era stata sussurrata la frase all’orecchio) che per comodità chiameremo C. poco dopo raggiunge A. nella sede di Federico Chiodi, che però non era presente poiché aveva deciso che quello era il giorno dell’inaugurazione della sede di Bardone ed era giusto lasciare la scena a lui, per cui nei locali c’erano soltanto alcuni suoi collaboratori.

La sede di Federico Chiodi, candidato Sindaco del centro destra si trova proprio di fronte a quella appena inaugurata di Bardone, e qui, secondo le testimonianze di alcuni presenti, entra C. l’esponente del PD, che cerca il politico A. e lo aggredisce prima verbalmente e poi fisicamente: lo prende e lo “mette al muro” di fronte a diverse persone che rimangono interdette ma non fanno in tempo ad intervenire perché A. non ci sta e reagisce.

I presenti intervengono e C. l’esponente del PD, si allontana. La situazione ritorna alla normalità.

Passano pochi minuti e alcuni politici dei due schieramenti si incontrano in maniera estemporanea per cercare di chiarire l’accaduto e riportare la calma: “E’ stato un brutto episodio – ci dice un esponente del PD che ha assistito alla scena – deplorevole sicuramente, ma abbiamo chiarito tutto.”

La vicenda finisce così, per fortuna senza l’intervento dei Carabinieri, del 118 o di altri ma la dice lunga sulla tensione che si respira in città, soprattutto da parte di alcuni esponenti.