In occasione delle selezioni finali del FAST che si sono tenute a Milano nei giorni scorsi due studenti frequentanti il corso per Periti in Chimica, Materiali e Biotecnologiche DELL’I.I.S. MARCONI di Tortona, Mariam Mahmoud e Fabio Guzzi, si sono aggiudicati, superando un’ impegnativa fase eliminatoria, un ambito premio: quello di poter partecipare al concorso ed evento scientifico internazionale SJWP, più prestigioso al mondo per i giovani scienziati relativo all’acqua, che si terrà a Stoccolma a fine Agosto.
Tra i 35 progetti più promettenti negli ambiti della ricerca scientifico-tecnologica, presentati da giovani studenti provenienti da tutt’Italia e dall’estero, “Dalla terra per la Terra” è stato apprezzato per la sua “vocazione” ambientalista. Un progetto che mira a ridurre l’inquinamento usando la Saponite, un materiale argilloso in grado di rimuovere le sostanze inquinanti.
DA DOVE È VENUTA L’IDEA?
Fabio: La nostra idea nasce dal desiderio di contribuire a rendere il mondo più pulito e quindi meno inquinato da tutti gli scarichi industriali che avvelenano le nostre acque e il nostro territorio. Essa si ispira a principi di sostenibilità e salvaguardia ambientale poiché mira ad ottimizzare matrici naturali capaci di adsorbire gli inquinanti senza intaccare l’equilibrio della natura.
CHI VI HA AIUTATO?
FABIO. Il nostro lavoro si è potuto realizzare grazie alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale di Alessandria, in particolare la prof.ssa C.Bisio e il ricercatore F. Begni per tutta la realizzazione del progetto. La nostra insegnante di analisi chimiche, la Prof.ssa Nadia Semino ha coordinato le attività che si sono realizzate in parte nei laboratori del nostro Istituto e in parte nella sede universitaria.
MARIAM: le buone idee si realizzano grazie ad un buon team! Dobbiamo davvero ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato a realizzare questo progetto e ad affrontare le tante difficoltà contingenti che si sono presentate e che ci hanno fatto temere di non riuscire ad arrivare dove siamo arrivati. Mi riferisco al fatto che essendo io momentaneamente impossibilitata a muovermi in modo autonomo, per un recente intervento, sono stata aiutata da una rete di solidarietà tra istituzioni che mi ha commosso. L’Istituto Marconi, la mia famiglia ed io, ringraziamo in modo speciale, la Croce Rossa e i suoi volontari che mi hanno permesso di superare le tante barriere architettoniche, il personale degli uffici “servizi alla persona” del Comune di Tortona che ci ha fornito del mezzo adeguato per gli spostamenti e il Consolato tunisino che ha messo a disposizione l’autista. Grazie all’intervento concertato di tutte queste persone ed Istituzioni, sono riuscita ad esserci, a vivere l’emozione di questo momento speciale.
QUAL E’ LA COSA PIU’ IMPORTANTE CHE AVETE IMPARATO?
FABIO E MARIAM: Grazie a questa esperienza abbiamo imparato come si realizza una ricerca scientifica: dalla iniziale idea, alle osservazioni tratte dalle analisi, sino alla stesura finale. Queste competenze si imparano solo uscendo dall’ambito scolastico, mettendosi alla prova e accettando nuove sfide.
Veramente coinvolgenti per i promettenti scienziati i tre giorni incentrati sulla scienza e sulla condivisione di questa passione, giorni ricchi di emozioni, che hanno permesso ai finalisti provenienti da tutta Italia e da alcuni Paesi esteri di confrontarsi, discutere, imparare cose nuove e stringere nuove amicizie. La giornata di Domenica, impiegata anche per uno spazio alle TV incaricate di intervistare i giovani scienziati, ha visto come protagonista Paolo Nespoli. L’astronauta ha tenuto una conferenza capace di catturare l’ attenzione dei ragazzi e di farli viaggiare nello spazio con lui attraverso le parole del suo racconto e della sua esperienza, con la quale egli ha voluto far passare un messaggio motivazionale diretto e chiaro: le difficoltà ci saranno sempre, ci sono state anche per lui, l’ importante è non usare queste difficoltà come una scusa per mollare. Per salutare e conoscere più da vicino i finalisti, Paolo Nespoli ha scelto poi di visitare ascoltare tutti e 35 gli stand e i rispettivi progetti, concludendo con autografi e foto.
La cerimonia di premiazione, che ha visto come sfondo l’ aula magna della sede Fast, è iniziata alle 11 di lunedì 18 marzo con un ringraziamento da parte del segretario generale del Fast Alberto Pieri a tutti i partecipanti: “Ci è venuta la pelle d’oca quando tutti i presenti si sono alzati in piedi, esclusi noi finalisti, e ci hanno applaudito per ringraziarci. Non ci era mai successo di vivere un’ emozione così forte, non ci sembrava neanche realtà, a noi è stata data una grandissima opportunità e siamo stati noi quelli ad essere stati ringraziati. Tutto questo è stata la conferma finale di quanto siano speciali tutte le persone che abbiamo incontrato: disponibili, gentili e sempre pronte ad aiutarci” dicono emozionati i due chimici tortonesi. un’ emozione è esplosa in platea quando i due ragazzi hanno scoperto di essere i vincitori di uno dei più prestigiosi premi per i giovani, un viaggio a Stoccolma, previsto per l’ agosto 2019, per partecipare a SJWP (Stockholm Junior Water Prize) dove saranno chiamati a portare il loro progetto a livello internazionale per dimostrare che “l’ inquinamento può e deve essere combattuto”.
Un traguardo grande e importante, non solo per Mariam, Fabio, per chi li ha seguiti e supportati, ma anche per la scuola che per il secondo anno consecutivo riesce ad aggiudicarsi premi così ambiti.
Serena Torlasco, 4^ AA Marconi