In QUESTO ARTICOLO abbiamo raccontato la storia di Jerry Prince, il giovane nigeriano di 24 deceduto sotto un treno alla stazione di Tortona limitandoci a raccontare quelli che sono stati né più e né meno, i fatti.
La cosa che dispiace in tutta questa storia è che c’è qualcuno che invece di avere pietà di un giovane che ha perso la vita, ne approfitta e mette in correlazione il diniego al permesso, col suicidio (non provato) del giovane, portando al vicenda su piano politico, approfittando di un decesso per dare contro alle politiche del governo, al decreto sicurezza o ribadire la propria idea a favore delle politiche migratorie.
Alcune televisioni hanno dato la notizia della morte del giovane oggi perché l’hanno letta su un quotidiano nazionale che ha riportato le dichiarazioni di alcuni componenti della Comunità che hanno associato la morte del giovane ad un suicidio e il suicidio al diniego del permesso.
Crediamo sia vergognoso che pur di perorare la propria causa e pur di sostenere le proprie idee si cerchi di far passare l’idea che il giovane si sia suicidato perché gli era stato negato asilo politico, a causa delle nuove leggi realizzate da questo Governo.
La troviamo un ignobile strumentalizzazione.
Noi non sappiamo (come effettivamente non lo sanno neppure le fonti ufficiali perché non c’è stata alcuna conferma in merito) se il giovane si sia ucciso o sia stato investito dal treno e, nel caso si sia, ucciso perché abbia deciso di farlo a Tortona e non a Genova, ma a prescindere da tutto la negazione della richiesta di asilo politico non preclude la possibilità di rimanere in Italia per altri motivi.
Associare i due fatti per avvalorare le proprie idee è una mancanza di rispetto, per noi, nei confronti della morte del giovane.
Non possiamo condividere questo modo di fare informazione e di far passare un’idea che non trova riscontri oggettivi da nessuno parte.
Questo modo di fare informazioni non ci piace e il mondo del giornalismo attuale è sempre meno il mondi di chi da ragazzo credeva fare il giornalista fosse essere portatore di verità.
Mi sbagliavo.
Angelo Bottiroli – Direttore di Oggi Cronaca