“Se un cittadino ad Alessandria si trova in situazione di svantaggio economico e ha un animale domestico con problemi di salute (o da sterilizzare) può chiedere un aiuto al Comune. Previa presentazione della dichiarazione dei redditi: l’Isee deve essere pari e non superiore a 8.107,50 euro”, così in una nota Riccardo Manca, vice-Presidente di Animalisti Italiani onlus. “È un grande gesto di sensibilità – spiega – a sostegno di chi è rimasto indietro e non può sostenere le cure mediche del fido amico. Il randagismo si combatte anche mettendo a disposizione delle risorse economiche per le famiglie meno abbienti con animali d’affezione al seguito. Siamo fermamente convinti che tutti i Comuni dovrebbero seguire questa linea e incentivare anche l’adozione dei cani ospitati nei canili rifugio e dei gatti ospitali nelle oasi feline. Chiediamo altresì al Governo di applicare l’IVA agevolata al 4% per tutte quelle famiglie a basso reddito. Abbassare l’imposta non è solo gesto d’amore verso gli animali, ma soprattutto è un aiuto a quelle persone svantaggiate colpite dalla crisi. Pertanto chiediamo con forza una rivoluzione fiscale che tuteli questi membri effettivi della famiglia. Una tassazione al 22% sugli alimenti per animali e sulle cure veterinarie è un’aggressione inaccettabile al diritto alla vita dei nostri amici a quattro zampe oltre che una grave forma di discriminazione”. Conclude Manca: “I pet sono compagni di vita e non rappresentato di certo un lusso. Il Parlamento si deve impegnare a innalzare il limite di spesa detraibile dalla dichiarazione fiscale per le cure veterinarie, attualmente fermo a 49 euro. Il cambiamento come ‘rivoluzione di civiltà’ è in atto ed è pertanto doveroso assecondare i bisogni di milioni di famiglie italiane, da troppo tempo in attesa di una giusta ed equa detassazione che dimostri finalmente una precisa scelta di responsabilità sociale da parte del governo”.