Se si escludono le tre manifestazioni religiose in programma il 20 gennaio e il 3 febbraio, dal giorno della befana fino al 3 febbraio a Diano Marina non ci saranno manifestazioni.

E se si esclude la classica rassegna di antiquariato “Diano Colleziona” non ci saranno manifestazioni fino al 17 marzo con la gara sportivi “Gran Fondo di Diano marina”.


Per arrivare a “vedere” una manifestazione culturale o di diverso genere bisogna attendere fino al 12 aprile con il Festival Internazionale del Folklore.

Questo risulta dal calendario delle manifestazioni del Comune di Diano Marina e questo la dice lunga su come al Comune o alle associazioni stiano a cuore i divertimenti delle quasi 6 mila persone stabilmente residenti a Diano Marina che dovranno attendere fino alla primavera per poter godere di qualche manifestazione.

Se poi ci si chiede per quale motivo la Liguria e i Comuni turistici come Diano Marina siano sempre meno frequentati, questa potrebbe essere una risposta.

A nostro parere non esiste che 6 mila persone non possano rallegrarsi nel tempo libero o godere di manifestazioni locali perché per tre mesi non viene organizzato praticamente nulla.

A Diano Marina ci sono tante associazioni e gente disposta a lavorare gratuitamente o quasi per allestire manifestazioni.

Ci vuole poco per allestire qualche dibattito pubblico, presentazioni di libri, serate culturali o altro, ma se non c’è nessuno che si attiva, che sprona, che coinvolge le persone e che dirige il tutto, succederà sempre come quest’anno che la desertificazione invernale sarà sempre maggiore e il numero di persone che frequentano la città sempre in diminuzione, con grave danno per l’economia locale.

E’ così che si vuole trasformare la bellissima città degli aranci? Solo un centro che vive tre mesi all’anno? Allestire manifestazioni, infatti, non significa soltanto avere rispetto per i dianesi ma richiamare anche persone provenienti da fuori, con indubbi vantaggi per l’economia locale.

Non fare nulla significa accettare passivamente il lento declino.

E allora ci chiediamo: che fine hanno fatto i discorsi sull’ampliamento del flusso turistico?

Bisogna svegliarsi, attivarsi, fare qualcosa, darsi da fare.

L’appello non è solo rivolto al Comune ma a tutti i dianesi e le persone che hanno a cuore la città.