Pubblichiamo ben volentieri una nota dell’Amministratore Delegato della Farmacom, Sandro Tortarolo, che interviene sulla gestione della società e spiega la posizione dell’azienda in merito alle note vicende che rischiano di mettere in difficoltà la Farmacom stessa, anche alle luce di quanto sancito dall’Autorithy, lasciando come sempre, ai lettori, ogni giudizio sull’intera vicenda.
Prima di lasciare spazio alle dichiarazioni dell’Amministratore Delegato, però è necessario chiarire un aspetto che ci sembra doveroso: dichiarazioni di politici, sindacalisti, amministratori, pronunce dell’Autorithy e quant’altro, riguardano soltanto la gestione “amministrativa e politica” della Farmacom e non riguardano per nessun motivo la gestione pratica delle due farmacie comunali, che hanno lo stesso livello qualitativo e di professionalità di quelle private, come d’altro canto, è sempre stato.
Questo per sgomberare il campo da ogni possibile strumentalizzazione.
LE DICHIARAZIONI DI TORTAROLO
Nell’ultima settimana ho letto tutto il possibile sulla FARMACOM, confidando di poter restare estraneo alle discussioni politico amministrative del Comune, ma quale legale rappresentante della società, dopo l’intervento del sindacalista Muliere, ho il dovere di intervenire e dire : basta bugie, basta creare danni alla società.
Allora una prima domanda la rivolgo agli Amministratori ed ai Consiglieri del Comune, di tutte le Parti: c’è qualcuno che ha interesse a preservare un patrimonio, anche economico, dei Cittadini di Tortona ? O, come talvolta pare, si preferisce rischiare di chiudere le due farmacie con un danno ai Tortonesi di 5 o 6 milioni di euro?
Se c’è qualcuno che vuole conservare il valore del patrimonio dei Tortonesi, indipendentemente se
attraverso il possesso delle farmacie o se con la loro cessione, è il momento di smettere con le polemiche e di serrare le fila per uscire dalla situazione che la normativa nazionale ha creato. Infatti, alla luce di quello che traspare dalla deliberazione dell’Autorità di Vigilanza, sembrerebbe che l’unica via legittima sia o cedere o chiudere. Tralasciando il chiudere (e chi rimborsa al comune il valore perso?), anche sul cedere ci vuole una giusta misura e il necessario tempo, a meno che non si voglia svendere le farmacie (con ovvia perdita di valore).
E sempre agli stessi Soggetti chiedo: ma se non si fosse costituita FARMACOM il 31 dicembre 2010 che fine avrebbero fatto le farmacie e i dipendenti ? Infatti A.T.M. non avrebbe potuto proseguire la gestione, il Comune non avrebbe potuto riprenderla in carico direttamente non potendo più assumere i dipendenti, e per l’eventuale vendita necessitava almeno un congruo periodo di tempo visto l’esito negativo del primo tentativo. Quindi giù le saracinesche con l’interruzione di un servizio pubblico e la possibile perdita della titolarità ? Avanti il coraggioso che sottoscrive questa conclusione !
Una terza domanda la rivolgo a Muliere: avrebbe forse preferito la chiusura delle farmacie ed il
licenziamento dei 14 Dipendenti visto come definisce l’operazione che ha salvato l’occupazione ? Il termine “operazione folle” potrebbe essere usato rispetto alla necessità di mettere un poco di coerenza nella testa di chi pare non preoccuparsi del rischio corso dai dipendenti.
Infine, un’ultima domanda sempre a Muliere: per caso ha provato a chiedere, almeno ai suoi assistiti, prima di dichiarare che sul fronte delle retribuzioni FARMACOM non è in regola ? Infatti non mi pare che ci siano elementi variabili non corrisposti ai dipendenti e anche sull’eventuale premio per l’anno 2011 la disponibilità della società era addirittura superiore alle sue richieste. E su questo punto, dato che le parole spesso fanno più danni del resto, qualcuno sarà chiamato … a pagare i DANNI A FARMACOM !
Circa l’affermazione sulla difficoltà derivanti dalla “perdita” della società e sul fatto che questa perdita
possa aumentare a seguito della restituzione della rate del prestito CRAL, dico solo che la società produce un utile ante imposte di oltre 400.000 euro annui che sono già stati interamente girati a beneficio del Comune attraverso il contratto di gestione. Faccio poi fatica a comprendere come si possa sostenere che, restituendo le rate del finanziamento, aumenti la perdita. Infatti, riducendo il debito, gli interessi diminuiscono e quindi diminuisce anche l’eventuale perdita, salvo fantasie e bugie.
Termino ringraziando i Dipendenti / Soci della società, buoni testimoni delle mie affermazioni, ma anche vere vittime, insieme ai Tortonesi, di molte indegne affermazioni.
Sandro Tortarolo – Amministratore Unico di FARMACOM s.r.l.
31 ottobre 2011