L’osservatore ha, come prima impressione, la visione d’una serie di formelle messe, per così dire, a caso. Invece, a ben vedere, si nota un filo conduttore ad ogni composizione esposta.
Ciascuna di esse è collocata nel suo spazio, accanto ad altre in un amalgama ben studiato, inserito nel seno dei ogni universo, sia acqua o terra legate certamente con la giusta armonia, quasi come un esemplare unico, composto, per attirare l’osservazione, certamente in modo accattivante.
La fantasia di Piero non ha confini: s’è costantemente adeguato ai tempi, ha certamente la capacità di scegliere i materiali di recupero, amalgamarli, costantemente pronto a modificare la materia prima secondo l’estro, suggerito dalla sensibilità del momento, per trasferirla sul polistirolo con la forma studiata a 360°.
Dunque, lavora con la mente, per trasmettere il suo pensiero alla manualità, pronta ad eseguire, magari migliorare la primitiva idea.
I lavori di Piero Racchi sono alla Galleria d’Arte Mondadori dal 5 al 27 ottobre 2018, con orario della libreria, in via Trotti angolo via Bergamo.
Piero Racchi è nato a Melazzo (AL) il 27 Giugno 1948. Vive ad Acqui Terme (AL). L’attività pittorica l’ha iniziata a trentatré anni. La grafica è stata la sua prima passione. In seguito è passato alla pittura all’olio dipingendo quadri surreali. Dopo varie tecniche e sperimentazioni, ha creato una personale serie di quadri polimaterici intitolati “vedute spaziali” e, (rapito dal piacere di realizzare opere utilizzando materiali diversi) crea inoltre quadri e sculture che hanno un unico significato: la natura che tenta disperatamente di affrancarsi dall’asservimento umano. Essa, con le sue lunghe dita vegetali, serpeggia, avvinghia, penetra in ogni crepa e pertugio dei gelidi e ambigui manufatti umani e, come un lenzuolo sepolcrale, con la presunzione di far nascere un nuovo ciclo di vita, li ricopre.