Insieme ai generi alimentari spacciava anche cocaina. È questa la ricostruzione fatta dagli inquirenti che hanno tratto in arresto ieri una donna albanese, titolare di un box di vendita di frutta e verdura al mercato annonario di Ventimiglia.
A seguito di puntuali accertamenti degli agenti del Commissariato P.S. di Ventimiglia sono scattate, ieri, le manette ai polsi della pusher.
All’atto del controllo, avvenuto all’uscita dal mercato, la donna, 42 anni, stingeva nelle mani nr. 6 involucri in cellophane termosaldati contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina pari a grammi 5,65 mentre, all’interno del borsellino, vi era un involucro in cellophane termosaldato contenente la medesima sostanza pari a grammi 1,20, per un totale di grammi 6,85.
Colta in flagranza, la donna veniva accompagnata presso gli Uffici del locale Commissariato per ulteriori accertamenti. All’interno della borsa in suo possesso gli agenti rivenivano ben 14 mila € in contanti, certamente provento dell’attività delittuosa dato che, dai successivi accertamenti, gli scontrini del box di alimenti al mercato registravano un incasso di poco superiore ai 100€.
Rivenuta anche un’agendina, all’interno della quale era presente una lista di nomi con delle somme accanto, presumibilmente registranti la quantità di sostanza ceduta e il relativo importo; circostanza successivamente confermata dalla stessa donna.
Visti i gravi indizi di reità, la perquisizione si estendeva anche alla sua abitazione, ove gli agenti rinvenivano, all’interno di un comodino, un bilancino di precisione e una tessera utilizzata per tagliare lo stupefacente, un borsellino con all’interno un involucro in cellophane contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina per grammi 0,52, vari ritagli di cellophane e un ulteriore involucro in cellophane contenente cocaina pari a grammi 0,47. Inoltre, veniva rinvenuto e sequestrato, all’interno di una carta da pane di colore marrone, materiale “da taglio” dello stupefacente nella fattispecie presumibilmente “manitolo” per grammi 4,56.
Vistasi ormai costretta dalle circostanze, la rea confessava di spacciare cocaina da circa tre mesi, spinta dalle difficoltà economiche in cui versava.
La donna veniva quindi arrestata in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, in attesa di processo, veniva disposto dalla competente Autorità Giudiziaria il regime degli arresti domiciliari.