È stata inaugurata a Garbagna la mostra “Da Pellizza a Cuniolo, visioni di paesaggio“.
Si tratta di opere della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona non esposte al museo del Divisionismo.. Tantissime persone all’avvenimento che è considerato uno tra i più importanti nelle recente nella storia del paese che mai prima d’ora aveva avuto la presenza di così tante opere di artisti importanti.
La mostra resterà aperta fino alla 8 luglio e ad inaugurarla è stato il sindaco di Garbagna Fabio Semino con a fianco il vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona Carlo Volpi e il critico d’arte Mauro Galli.
“Garbagna -ha detto il sindaco Franco Semino- risponde alla sua tradizionale vocazione all’ospitalità accogliendo un evento di alto profilo: una mostra di artisti tortonesi che hanno interpretato il paesaggio locale: Pellizza da Volpedo Saccaggi, Barabino e pittori della generazione successiva. Il nucleo originario di una collezione che è diventata la pinacoteca “Il divisionismo” escono per la prima volta insieme dal caveu della Fondazione e si offrono a una visione ampia. L’eccezionalità dell’evento, sancita dai nomi dei pittori ospiti, non è soltanto di tipo culturale ma è il segno di un’idea condivisa che sottende alle prospettive ai progetti degli enti promotori il Comune di Garbagnaalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.“
“È un avvenimento importante-ha detto il vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona Carlo volpi- e la fondazione di aderito all’idea del Comune di Garbagna cioè di valorizzare un nucleo di opere dell’originaria collezione dell’ente che costituiscono una significativa traccia dell’impegno artistico di un coeso gruppo di pittori operanti a Tortona tra la fine dell’ottocento e la prima metà del 900 nel solco mirabilmente tracciato da Giuseppe Pellizzaro da Volpedo e Cesare Saccaggi.“
Sono 17 le opere ampiamente esposte in una bellissima sala che si presta a rassegne di questo tipo con tre opere di Pellizza, una di Saccaggi, una di Sala, due di Barabino tre di Mario Patri, una di Pietro Dossola, due di Luigi Rapetti e quattro di Gigi Cuniolo.
La parola poi è passata Mauro Galli che ha illustrato nella dettaglio tutte le opere soprattutto ha spiegato come i pittori siano legati da un filo continuo, sia i primi come Giuseppe Pellizza e Cesare saccheggi ma anche quelli che sono venuti dopo. Pittori che si conoscevano tra di loro andavano insieme a ritrarre i paesaggi ed erano più che artisti anche e soprattutto amici.