Nuovi guai per Maurizio DALLATOR, acquese, arrestato due anni fa per atti persecutori e di nuovo finito dietro le sbarre per analogo reato.
L’uomo due anni fa era stato colpito da ordinanza di custodia cautelare per atti persecutori nei confronti della ex compagna e, a seguito di quei fatti, condannato a due anni e mezzo di reclusione da scontare agli arresti domiciliari. Nel frattempo, però, aveva interposto appello contro la sentenza di condanna ed aveva anche ottenuto la possibilità di uscire in determinati orari per esigenze lavorative.
Circa una settimana fa, poi, dai Carabinieri si è presentata una giovanissima ragazza acquese che, in lacrime, ha raccontato di essere da qualche tempo oggetto delle attenzioni morbose dell’uomo: pedinamenti, centinaia di messaggi sms o sui sistemi di messaggistica istantanea con minacce ed ingiurie tali da renderle la vita impossibile e crearle un fortissimo stato ansiogeno.
La ragazza, peraltro, conosceva l’uomo per precedenti lavorativi assieme e ne conosceva anche i pregressi giudiziari, fatto che ne aumentava la paura ed il timore.
Gli accertamenti dell’Aliquota Operativa del NOR di Acqui Terme hanno permesso di verificare non solo la veridicità delle dichiarazioni della vittima, ma anche il fatto che il DALLATOR, per seguirla o incontrarla facendosi trovare nei pressi della sua sede lavorativa, era uscito dalla propria abitazione in orari in cui, invece, avrebbe dovuto rimanervi in regime di arresti domiciliari.
Per tutti questi fatti è stato quindi deferito in stato di libertà con le accuse di atti persecutori ed evasione alla Procura di Alessandria mentre alla Corte d’Appello di Torino, titolare del procedimento per il quale l’uomo era ai domiciliari, è stato chiesto un provvedimento cautelare d’urgenza. Quest’ultima, concordando con l’operato dei Carabinieri, ha emesso un provvedimento di aggravamento della misura degli arresti domiciliari. I militari hanno pertanto prelevato il DALLATOR dalla propria abitazione e lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di Alessandria.