In questi ultimi anni è aumentato il livello di attenzione rispetto al lupo: lo scorso autunno, l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, in collaborazione con il Centro di Referenza Grandi Carnivori delle Aree Protette Alpi Marittime, ha organizzato un corso di formazione per operatori addetti al monitoraggio del lupo, finalizzato alla costituzione di un gruppo di lavoro attivo nel corridoio di connessione tra le popolazioni di Alpi-Appennino e operativo dal 1° gennaio 2018.
In questo contesto si inserisce la serata organizzata dall’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese – alessandrino, in calendario la sera del 20 aprile, alle ore 21.00, presso la Sede Operativa del Mulino comunale di Bosco Marengo.
La serata sarà introdotta da Dario Zocco, direttore dell’Ente-Parco, che lascerà la parola a Germano Ferrando e Antonio Scatassi, rispettivamente guardiaparco e guida naturalistica delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, che affronteranno invece gli aspetti tecnici.
Le tematiche che verranno affrontate saranno le seguenti:
· Introduzione sulle caratteristiche eco-etologiche del lupo e sugli elementi distintivi importanti per il suo riconoscimento in natura: occhi gialli, orecchie dritte, coda al garretto, banda nera sulle zampe anteriori, maschera facciale bianca.
· Storia della ricolonizzazione dell’Appennino e dell’arco alpino, dopo l’approvazione della legge del ’76 che ha inserito la specie tra quelle particolarmente protette per salvarla dall’estinzione, a partire dal nucleo residuale abruzzese.
· Protocollo previsto in caso di ritrovamento di lupi morti o feriti (DGR n. 105-10547 del 29/12/2009).
· Metodologia di monitoraggio della presenza del lupo con una suddivisione della tipologia di campionamenti e dei dati rilevabili.
· Predazioni su domestici per le quali è importante l’intervento dei veterinari del Servizio ASL che possono stilare un referto sulla causa di morte e sulla possibilità di predazione da canide (cane o lupo non importa).
· Prevenzione degli atti di bracconaggio per avvelenamento: istituito nei Parchi piemontesi, nell’ambito del Progetto LIFE WOLFALPS, un nucleo cinofilo anti-veleno, costituito da 7 agenti di vigilanza con i rispettivi “colleghi” a quattro zampe, in grado di bonificare aree in cui sono stati riscontrato episodi di avvelenamento di fauna selvatica o animali domestici oppure sono stati ritrovati bocconi o esche.
Si parlerà inoltre dell’accordo di collaborazione tra l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese e Almo Nature, azienda di pet food, per il sostenimento dei cani da guardiania impiegati a difesa del gregge dalle attività agricolo/zootecniche del territorio al fine di ridurre il conflitto tra uomo e predatore, con particolare attenzione al lupo. A tutti i cani da pastore, oltre all’assistenza veterinaria, sarà assicurato il mantenimento alimentare gratuito grazie all’azione “Reduce the Conflict” del progetto “Farmers&Predators” di Almo Nature: circa 500 g di pet food al giorno per ciascun cane per tutto il 2018, con forniture a cadenza trimestrale per un totale di 900 kg di alimento secco. Allo stato attuale sono state coinvolte 6 Aziende Agricole con 14 cani da guardiania di razza Maremmano-abruzzese.
L’iniziativa è a partecipazione libera e gratuita.
Per informazioni:
Aree protette del Po vercellese-alessandrino
tel. 0131 299712 – www.parcodelpo-vcal.it