Egregio Direttore,
a distanza di qualche settimana dall’increscioso episodio che si è verificato all’interno dell’Istituto Vinci di Alessandria ai danni di una professoressa (di Tortona – ndr) desideriamo condividere con i lettori alcune considerazioni.
Innanzitutto condanniamo, senza se e senza ma, il gesto compiuto dagli studenti.
Si tratta di un episodio di violenza, che come tale va trattato, a prescindere dal fatto che a compierlo siano stati degli adolescenti.
Questa, a nostro avviso, è la premessa necessaria per potere dare la giusta lettura al fatto e, conseguentemente, affrontare con il dovuto senso di responsabilità gli interrogativi che ne derivano.
Le domande di senso che l’episodio pone sono scomode, ma non per questo possono essere derubricate con minimizzazioni da parte del mondo degli adulti.
È compito dei “grandi”, crediamo, e in particolare di quelli che lavorano nella scuola, aiutare i ragazzi a comprendere la realtà, distinguendo ciò che è giusto da ciò che non lo è, e educandoli al rispetto tra pari e a quello dei ruoli.
Ci sembra, invece, che gli adulti interessati da questo odioso fatto si siano dimenticati di tale primario compito, limitandosi ad assolvere frettolosamente gli studenti, nel tentativo, forse, di assolvere se stessi.
Di fronte a questa vicenda, che vede vittima una donna disabile nello svolgimento della sua funzione educativa, ribadiamo la necessità di introdurre nella scuola momenti di informazione e sensibilizzazione, per portare all’attenzione di studenti e insegnanti quei fenomeni di discriminazione e violenza, di cui spesso si parla sui media, ma che troppe volte, nel quotidiano, non vengono riconosciuti, né contrastati.
Sottolineiamo, infine, come ad Alessandria esistano luoghi deputati all’ascolto e al sostegno delle vittime di tale fenomeni, quali il Centro Antiviolenza me.dea, con sede in via Palermo 33.
Invitiamo i cittadini a chiedere aiuto, in caso di necessità, senza vergogna.
Per maggiori informazioni: medeacontroviolenza.it
APS me.dea Onlus