Della notizia hanno parlato in questi giorni diversi giornali: ci riferiamo ad un professoressa che nel febbraio scorso (ma la notizia è emersa soltanto in questi giorni) durante una normale ora di lezione, è stata legata alla cattedra dagli alunni di una classe prima, e poi presa a calci da alcuni mentre gli altri filmavano la scena che poi hanno messo sui social.
Video successivamente rimossi, ma visti da diverse persone.
Il “bugnone” è scoppiato un paio di giorni fa e il preside ha sospeso la classe per un mese e quando i ragazzi ritorneranno a scuola dovranno vuotare i cestini della carta.
Punizione molto blanda a nostro, avviso, ma quello che ci interessa è anche un altro fatto.
Noi non abbiamo pubblicato nulla, perché non ci piace “riprendere” notizie da altri giornali come hanno fatto quasi tutti gli altri citando il quotidiano che ha dato la notizia, ma nel frattempo ci siamo informati e a quanto pare la professoressa vittima dell’aggressione è di Tortona. E’ tortonese e abita nella nostra città in un quartiere molto popolato.
Non aggiungiamo altro per tutelare la legge sulla privacy, anche perché la prof, probabilmente per non rovinare la fedina penale dei ragazzi, non ha sporto denuncia, però si tratta di un fatto gravissimo che avrebbe meritato ben altra punizione, così come quei genitori che in un primo momento, quando la notizia è diventata di dominio pubblico, hanno difeso l’operato dei loro figli contro la tortonese.
Se la prof è stata comprensiva (?) nei confronti dei ragazzi, non altrettanto avrebbe dovuto fare la scuola a cui spetta il compito di educare questi giovani.