I carabinieri dell’Aliquota Operativa del NOR di Acqui Terme hanno nei giorni scorsi eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tre persone, due dell’alessandrino ed una della provincia pavese, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività ha preso le mosse nello scorso mese di ottobre 2016 quando i carabinieri del NOR, nel corso di attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, si sono trovati di fronte a numerosi tossicodipendenti, alcuni già noti da tempo ed altri invece mai prima d’ora fermati, con dosi di eroina e cocaina. Il sospetto, poi divenuto realtà, è che si fosse formato un nuovo canale di approvvigionamento che riforniva Acqui Terme e comuni viciniori di ogni sostanza stupefacente, ma principalmente eroina.
E’ stata così avviata un’attività d’indagine a largo spettro che ha permesso, nel giro di alcune settimane, di identificare un primo luogo di rifornimento dello stupefacente in un boschetto nei pressi di Gamalero (AL).
Tale boschetto, da cui ha preso il nome l’indagine, era un luogo particolarmente favorevole allo spaccio di stupefacenti: piuttosto nascosto dalle strade di largo scorrimento, con poche vie di accesso (quindi facilmente controllabili) e invece con molti anfratti e nascondigli dove poter tenere lo stupefacente in attesa dell’arrivo dei compratori senza essere “beccati”. Fin da subito ad entrare nel mirino degli investigatori alcuni cittadini alessandrini, tra cui CODA Daniele, classe 1982 di Spinetta Marengo e PORCELLI Francesco, classe 1988, di Predosa assieme ad un albanese, BEKTESHI Endri di Garlasco. L’attività dei tre, nonché di altre persone di varie nazionalità e provenienze vedeva lo stazionamento in un determinato luogo (dapprima il boschetto di Gamalero, poi luoghi molto simili fisicamente nei pressi di Tortona e nella provincia pavese) dove venivano ricevute le ordinazioni ed avvenivano le consegne. I tossicodipendenti o gli spacciatori al dettaglio che giungevano sul posto non vedevano il luogo di “stoccaggio” dello stupefacente, ricevendo solamente quanto richiesto. Peraltro è apparso da subito interessante la circostanza che vedeva, per chi acquistava grandi quantità di eroina, anche la cessione di un grammo di cocaina, quasi quale “omaggio”.
Tra i mesi di novembre 2016 e marzo 2017 numerosi i riscontri all’attività investigativa, in special modo di soggetti arrestati in flagranza di reato con quantitativi notevoli (normalmente 20 – 30 grammi di eroina) destinati alla rivendita sul mercato acquese. Nel corso dell’indagine è emerso, peraltro, come il canale di approvvigionamento dello stupefacente derivasse dalla provincia di Milano.
Tutto il materiale probatorio è stato raccolto in una corposa informativa che la Procura di Alessandria ha fatto sua ed inoltrato, sotto forma di richiesta di ordinanze di custodia cautelare con oltre venti capi di imputazione, al GIP che ha poi emesso quanto richiesto a carico dei tre principali indagati. Altre sette in tutto le persone indagate in stato di libertà.