Acqui Terme.
I Carabinieri della Stazione di Acqui Terme, al termine di una complessa e lunga attività investigativa, hanno deferito in stato di libertà 28 persone, una di Acqui Terme e le altre residenti tra le province di Napoli, Caserta e Salerno. I reati contestati vedono la falsa intermediazione assicurativa, falsità in atto pubblico e truffa ai danni delle assicurazioni.
Le indagini della Stazione di Acqui Terme, iniziate nel 2015, erano partite a seguito di una segnalazione giunta da una compagnia assicurativa in ordine a un assicurato, risultato formalmente residente ad Acqui con assicurazione RC auto accesa presso un’agenzia della città della bollente.
L’accertamento effettuato dai militari quale controllo di routine permetteva di scoprire come l’assicurato non fosse mai stato residente ad Acqui Terme presentando all’agenzia non solo una falsa dichiarazione ma anche una falsa copia della carta d’identità.
L’indagine permetteva di acclarare come un 45enne campano, da anni residente ad Acqui e già noto alle FF.PP. per diversi reati, si fosse presentato presso l’agenzia di Acqui Terme al fine di far stipulare contratti RC auto a diverse persone, a suo dire parenti e amici, presentando lui stesso i documenti necessari e le copie delle carte d’identità.
Sono quindi emersi oltre trenta contratti RC auto stipulati in questo modo a nome di ventisette diversi contraenti formalmente residenti ad Acqui Terme o in altri comuni dell’alessandrino e della Valle d’Aosta.
Gli accertamenti esperiti permettevano di evidenziare la falsità delle carte d’identità presentate dal 45enne e dai contraenti tutti in realtà residenti nei comuni delle province di Napoli, Salerno e Caserta.
Lo truffa mirava all’ottenimento di costi dell’assicurazione RC più bassi rispetto a quelli riscontrabili nei comuni delle province campane, decisamente più alti di quelli dei comuni piemontesi e valdostani, stante il diverso “quoziente residenza”.
Alle ventisette persone è stato contestato il reato truffa e falsità in atto pubblico (per le false carte d’identità) mentre al 45enne campano, oltre alla complicità con i predetti, è stato contestato il reato di falsa intermediazione assicurativa, essendosi posto quale mediatore tra i clienti e l’agenzia assicurativa pur senza essere iscritto al previsto albo.