Gent.mo Direttore,
Vorrei rendere noto questo ennesimo è assurdo episodio capitato al Pronto Soccorso di Sanremo, che ha visto come sfortunato protagonista, un nostro concittadino ultra novantenne.
Premetto che conosco bene le condizioni nelle quali lavorano medici ed infermieri di questo reparto e non posso attribuire certo a loro alcuna colpa, ma questa situazione non può assolutamente continuare in termini.
Mi auguro che questa ennesima segnalazione possa servire a migliorare le cose.
In un paese che voglia definirsi civile e non del terzo mondo, salute ed istruzione devono essere due settori perfettamente funzionanti ed estranei alle logiche della politica e dei suoi interessi personali.
Vorrei rendere pubblico quello che è accaduto ad un anziano ultra 90enne al Pronto Soccorso di Sanremo.
Venerdì scorso, nel pomeriggio, il medico di base opta per il ricovero.
Con l’ambulanza l’accesso avviene alle 17 30.
Effettuato il triage viene comunicato che e’ stato assegnato il codice verde che, come tutti sappiamo e’ quello di minore gravità.
L’anziano signore viene fatto accomodare fuori in sala d’attesa su una sedia a rotelle.
La sala era piena di gente, in attesa di essere visitata già da diverse ore.
Il tempo passa ma le persone che vengono chiamate, sono davvero molto poche.
Una parente stretta che era con lui decide di chiedere informazioni per sapere quanto tempo sara’ ancora necessario aspettare.
Nessuna risposta.
Naturalmente, essendo anziano, il mal capitato signore, incominciava a lamentarsi perché stare seduti per ore non è certo il massimo, soprattutto se si sta male e si hanno 92 anni compiuti.
Dopo nove ore di attesa, e vedendo che altri pazienti in codice verde continuavano a passare davanti, la nipote decide di entrare e chiedere nuovamente spiegazioni.
Nel frattempo l’anziano e’ allo stremo delle forze.
Un infermiera vedendo il giustificato stato di alterazione della donna, decide di prendere una barella e finalmente riesce a far sdraiare il nonno.
Tutto questo quando l’orologio segnava l’1.00 di notte.
Nel frattempo le ore scorrono, la sala d’attesa si svuota, ma l’anziano è ancora sdraiato su quella barella.
Vengono nuovamente chieste spiegazioni, ma gli infermieri dicono che non è il primo anziano che sta lì da ore e che non sarà neanche l’ultimo.
Viene fatto nuovamente presente che si e’ In possesso di un foglio di ricovero, ma la risposta e’ lapidaria:
“Quello che scrive il medico, non conta nulla!”
Passano le ore e si fanno le 5,30 del mattino.
Finalmente ci siamo…e’ arrivato il momento di essere visitato.
Dalla visita si passa alle prime cure, tutto questo sempre al Pronto Soccorso, dove ormai i lettini sono attaccati uno all’altro tra i corridoi praticamente ovunque.
Per i parenti riprende l’attesa.
Dopo molte ore di attesa, la nipote rientra per vedere di sapere qualcosa dai medici, ma ben presto si rende conto che il nonno non e’ più nella stanza.
Si guarda attorno ma nulla.
Al che chiede, e le viene detto che sia stato portato su nel reparto ricoverato.
Ora io mi chiedo ma avvisare i parenti che erano fuori che aspettavano notizie no?
Penso sia lecito chiedersi come tutto questo possa accedere.
Paghiamo tasse astronomiche per avere questo tipo di servizio?
Chiaramente lo sdegno e’ inevitabile.
Credo che l’azienda ASL debba delle giustificazioni oltre che delle scuse a queste persone.
Grazie
Alessandro Condò