Si chiama Ana Fernando Nhare, 63 anni originaria del Mozambico, residente nel comune di Basaluzzo, la donna che martedì mattina ha ucciso il marito Walter Corradini di 69 anni.
La conferma arriva dai carabinieri della compagnia di Novi Ligure che hanno fatto luce sull’intera vicenda ricostruendo minuziosamente l’accaduto
Tutto è avvenuto nella prima mattinata del 15 Agosto, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato la donna
I carabinieri sono intervenuti su una richiesta giunta al 112 alle 6.30 circa da parte di un vicino di casa, che riferiva di avere udito un forte colpo e una richiesta di aiuto provenire dall’abitazione dei due coniugi.
La pattuglia dell’Aliquota Radiomobile giunta sul posto incontrava la donna sul vialetto del cortile dell’abitazione con una borsa contente l’arma utilizzata per il delitto, un coltello da cucina con lama di circa 20 cm, ancora imbrattato di sangue. La 63enne riferiva di avere ucciso il marito, affermando che fosse nelle sue intenzioni costituirsi ai Carabinieri.
All’interno dell’appartamento, i militari trovavano il figlio 24enne della coppia, in forte stato confusionale, che indicava il corpo del padre, ritrovato in posizione supina all’interno del bagno in una pozza di sangue, con evidenti segni di accoltellamento.
Il ragazzo raccontava ai Carabinieri di essere stato svegliato dalle urla del padre mentre si trovava ancora nella propria camera e, raggiunto il bagno, di avere afferrato la madre, trovata accovacciata sul corpo del padre, riuscendo con difficoltà a riportarla alla calma. Dopodiché, la donna gli avrebbe chiesto di rimanere in casa mentre lei si sarebbe recata dai Carabinieri.
Dagli accertamenti effettuati nell’immediatezza, coordinati dal Sostituto Procuratore di turno giunto sul posto e confortati dall’intervento del medico legale, è stato chiarito che Walter CORRADINI sarebbe stato colpito con otto fendenti, al volto, alla schiena e al petto.
Dall’esito delle prime indagini e dalle dichiarazioni della vittima, l’omicidio sarebbe riconducibile a uno stato di esasperazione derivante dagli ormai logori rapporti familiari tra i coniugi e in particolare a una serie di pregressi maltrattamenti subiti nel tempo dalla donna.
L’appartamento è stato sequestrato dai Carabinieri e la salma posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’esame autoptico.
La donna è stata condotta presso la Casa Circondariale di Torino, in attesa della convalida.