Democrazia: bella parola che alcuni dianesi usano prima per raccogliere firme, poi per chiedere a gran voce un referendum sulla pista ciclabile.
Ci riferiamo al gruppo Facebook “Diano marina ciclabile in ferrovia” da cui poi è nato un comitato a favore della pista ciclabile nell’ex sedime della ferrovia.
La battaglia che portano avanti i due soggetti è nota: chiedono a gran voce che l’Amministrazione comunale senta i cittadini e non decida autonomamente dove realizzare la ciclabile.
I discorsi portati avanti in questi mesi sono stati all’insegna della democrazia e del fatto che certe decisioni devono essere prese dai cittadini e non dagli amministratori ed infatti sulla pagina FB del gruppo un messaggio capeggia chiaro: “Questo gruppo – è scritto – nasce come spazio di condivisione di opinioni nel massimo rispetto di tutti i punti di vista.”
Peccato che questo concetto, a quanto pare, sembra valido solo per chi appoggia l’idea della pista ciclabile sull’ex sedime e non per chi, invece – portando ragioni oggettive – avanza dubbi e perplessità.
L’ultimo caso è avvenuto oggi e vede protagonista il nostro Direttore.
Il gruppo ha condiviso un articolo che sostiene la ciclabile nell’ex sedime della ferrovia apparso su un quotidiano del ponente ligure.
Molto democraticamente il nostro direttore ha sollevato dubbi sui contenuti dello stesso articolo e sul fatto che l’autore probabilmente non aveva completa cognizione di causa di tutto quello che succede a Diano marina dichiarandosi sorpreso che un collega potesse scrivere certe cose quando – è risaputo – la ciclabile su TUTTO l’ex sedime della ferrovia non potrà mai essere realizzata in quanto, come dichiarato dal vice sindaco Cristiano Za Garibaldi in questo Primo articolo il 3 gennaio, in questo Secondo articolo l’ 8 febbraio e in questo Terzo articolo l’ 8 maggio scorso, esistono progetti diversi.
Il nostro direttore ha sollevato il dubbio che forse quell’articolo fosse stato “suggerito” da qualcuno.
E’ nata una serena e pacata discussione che si è protratta con alcuni commenti, fino a quando un amministratore del Gruppo ha deciso di cancellare tutto.
Perché?
Nessuno ha dato spiegazioni, ma evidentemente certe opinioni forse non erano gradite.
Per carità, un comportamento legittimo quello degli amministratori di un Gruppo Facebook di cancellare ciò che non aggrada loro, ma il dubbio che sorge é: si può parlare di democrazia, di far decidere le persone e non gli amministratori comunali sostenendo la libertà di pensiero e opinione, se poi si cancellano pareri diversi supportati da fatti oggettivi?
Non è un’incongruenza?
Non solo, ma per evitare ulteriori prese di posizione e, forse per impedire un informazione “non in linea” con quanto pensa il Gruppo Facebook, gli amministratori hanno deciso di “bannare” il nostro direttore, cioè di impedirgli l’accesso al gruppo FB e la possibilità di informarsi liberamente su ciò che si dice e si scrive sulla pista ciclabile nell’ex sedime.
A nostro avviso una palese contraddizione della “condivisione di opinioni nel massimo rispetto di tutti i punti di vista.”
Un ulteriore dimostrazione che forse, la democrazia e la diversità di opinioni, in alcuni dianesi, non sono bene accette.
E un comportamento che, a nostro modo di vedere, forse dovrebbe far meditare sull’effettiva correlazione tra le parole e i fatti.