Nell’ultimo consiglio comunale di Diano Marina la minoranza ha chiesto al sindaco Giacomo Chiappori di effettuare un Referendum popolare per decidere dove far passare la pista ciclabile, se sull’ex tracciato della Ferrovia, o come vorrebbe la maggioranza al posto dell’attuale Aurelia.
Parliamo ovviamente del tracciato fino a Sant’Anna, perché è evidente che l’Incompiuta sarà trasformata in pista ciclabile.
I consiglieri di minoranza sulla base delle oltre mille firme raccolte in parte di persona e in parte su internet, in una petizione sottoscritta anche da molti dei circa 50 mila turisti che ogni anno scelgono Diano marina per trascorrevi le vacanze, hanno deciso di perorare la causa del referendum consultivo.
Premesso che il Comune non dispone di un regolamento attuativo per presentare un referendum del genere, l’idea trova difficile applicazione per diversi motivi.
Il primo è che la ciclabile su TUTTO l’ex sedime della ferrovia non potrà mai essere fatta per il semplice motivo che è già partito l’iter per cambiare la viabilità all’ingresso di Diano marina nei pressi del curvone dopo San Bartolomeo con l’utilizzo dell’ex sedime che costeggia un tratto di via Saponiera che verrà allargata e diventerà un’unica strada.
Questo intervento non si può fermare e l’idea della ciclabile sull’ex sedime tramonta proprio in virtù di questo progetto per il esiste già un protocollo d’intesa firmato dai 7 sindaci.
Il comitato “ciclabile in ferrovia” sostiene che i due interventi non sono in antitesi fra loro e che per un tratto la pista ciclabile potrebbe transitare parallela alla nuova strada.
Questo francamente lascia molto perplessi, perché l’idea di una pista ciclabile a fianco di una statale percorsa da camion e auto, non sembra l’ideale, né per la salute, né per attirare turisti.
Il secondo motivo che frena l’idea un referendum, riguarda la decisione del Comune di utilizzare, fin da subito e cioé senza attendere i tempi burocratici di cessione delle aree e di reperimento dei fondi per realizzare la ciclabile (a Sanremo ci hanno messo quasi 10 anni) gran parte dell’ex sedime ferroviario per ampliare i parcheggi gratuiti vicino alla stazione, quindi al centro e al mare, che richiamerebbero moltissimi turisti con indubbi vantaggi per l’economia della città. Altre parti dell’ex sedime poi, verranno utilizzate per aprire varchi e collegare meglio o e subito la città tagliata in due dalla ferrovia, come ad esempio nei pressi del campo sportivo e in località sant’Anna e in altre zone.
Terzo motivo per cui il referendum non si può fare è l’ipotesi suggestiva (se mai andrà in porto) che una ciclabile al posto dell’Aurelia che dal porto di Diano marina costeggi il mare fino ad Imperia, richiamerebbe moltissimi turisti.
Quest’ultima idea nasce anche da una considerazione di fondo che gli amministratori di Diano marina conoscono bene ma che a quanto pare chi propone altre idee, non ne è a conoscenza: passeranno molti anni prima di reperire i fondi per spostare l’Aurelia e realizzare la ciclabile sul mare e non è detto che si trovino, per cui l’Amministrazione ha scelto la concretezza: nuova viabilità per la stazione, più parcheggi e più accessi. E la ciclabile, per ora, sull’Incompiuta, poi si vedrà.
La progettazione della pista ciclabile dovrebbe essere a carico della Regione visto che si tratta di un’opera complessiva a carattere nazionale. Il Comune, per ora, ha fornito indicazioni sull’utilizzo dell’ex Aurelia, nella speranza che sulla base di queste indicazioni, la Regione trovi i soldi anche per spostare l’Aurelia e realizzare quel progetto che allo stato attuale rimane più un sogno che qualcosa di concreto. Parliamo, infatti, di tempi molto lunghi e comunque successivi alla realizzazione della viabilità per la stazione sopra citata.
Se mai venisse indetto un referendum popolare dove vincerebbe l’idea del Comitato, cioé di far passare la ciclabile nell’ex sedime, difficilmente si potrà bloccare l’iter già avviato, inoltre tutti i progetti e il lavoro fin qui fatto sarebbe inutile e bisognerebbe ricominciare tutto da capo, col rischio di perdere i finanziamenti che con ogni probabilità verranno erogati, almeno per quanto riguarda la viabilità della stazione.
Ecco perché l’idea del Referendum difficilmente sarà attuata e siamo certi che il Comune farà di tutto per non realizzarlo.
Questo, ovviamente, a meno che gli amministratori di Diano marina non decidano di fare harakiri e di rimangiarsi la parola, ma io, una cosa così in 38 anni che faccio il giornalista a vari livelli, non l’ho mai vista.
Angelo Bottiroli – Direttore di Oggi Cronaca