Lo abbiamo scritto giovedì: Due studenti di Imperia inventano uno strumento in grado di allertare la popolazione in caso di allagamenti e salvare vite umane ma la notizia è talmente importante che non  potevamo non ritornare sull’argomento  e dare il giusto risalto intervistando i due ragazzi che hanno inventato il sistema elettronico che avvisa la popolazione in caso di allagamenti: Andrea Ruo e Giacomo Galletti

A spiegare nel dettaglio come funziona, è il professor Simone Zanella, che insieme all’altro docente Giuseppe Murzio, hanno seguito passo a passo le fasi del progetto.

“Innanzi tutto – dicono i due docenti  – noi abbiamo fatto solo da tutor aiutandoli nella realizzazione del progetto realizzato ad di fuori dell’orario scolastico utilizzando laboratori e attrezzature della scuola. abbiamo passato molti pomeriggi con gli studenti e alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo.  L’opera però è frutto degli studenti che si sono applicati con grande dedizione al progetto.”

Sappiamo che il progetto prende il nome “ITIS WaterWatch” ed è  un prototipo di monitoraggio per la sicurezza del territorio e per salvare vite umane, ma come funziona nel dettaglio?

Giacomo Galletti

“La strumentazione per misurare il livello dell’acqua e raccogliere i dati sulle misurazioni – aggiunge Simone Zanella che è anche ingegnere informatico –   esisteva già,  i ragazzi hanno ideato un sistema per trasmettere in tempo reale i dati delle misurazioni online su social o direttamente sui telefoni cellulari della gente attraverso whatsapp in modo che la popolazione possa essere avvertita in tempo reale quando ilo livello dell’acqua in una determinate zona sale. Hanno utilizzato una scheda elettronica a basso costo e col sistema open surce sono riusciti ad inventare la diffusione dei dati collegata a vari livelli di allarme, giallo, arancione eroso in base alla pericolosità. Le difficoltà hanno riguardato il consumo perché per inviare i dati è necessaria certa quantità di energia e la strumentazione viene caricata grazie ad un pannello solare, ma per essere sicuri che sia sufficiente è stato ideato un sistema elettronico che a seconda della situazione di gravità o meno entra in funzione  registra i dati da un lasso di 30 secondi fino a 5 minuti. A nome mio e di Giuseppe Murzio voglio ringraziare il preside e tutta la scuola che ha messo a disposizione le attrezzature”.

Soddisfatto Giacomo Galletti, uno dei due studenti autori dell’invenzione “È stata una bellissima occasione – dice – abbiamo imparato tantissime cose nuove e abbiamo visto come mettere realmente in pratica le materie del nostro indirizzo su un vero e proprio prototipo. È stato un bellissimo lavoro di squadra.”

Più loquace di lui Andrea Ruo al quale abbiamo fatto una vera e propria intervista che pubblichiamo di seguito

 

Ti aspettavi di arrivare primo e ottenere questo riconoscimento?

Io ho aderito a questo progetto senza sapere neanche dell’esistenza di una premiazione, ho aderito semplicemente per cultura personale e per vedere fisicamente il campo di applicazione delle materie che studiamo. Quando ho saputo che ci sarebbe stato un congresso seguito dalla premiazione mi aspettavo di arrivare sul podio, questo si, ma il primo posto non me lo aspettavo proprio! E sono contentissimo di aver ottenuto questo riconoscimento.

Andrea Ruo

 

E’ la prima volta che sali su un palco a ricevere un premio?

Non è la prima volta che salgo su un palco, quindi per fortuna riuscivo a gestire l’ansia e le emozioni del momento mentre spiegavo la presentazione e mentre ricevevo il premio ma è la prima volta che sono salito su un palco e nello stesso tempo anche aver ricevuto un premio

 

Cos’hai provato in quel momento? E dopo?

Durante la premiazione ero felice e meditavo su tutti gli sforzi e i sacrifici che abbiamo fatto io e Giacomo per la costruzione di questo prototipo… toglievamo tempo allo studio ed anche quel poco tempo libero che avevamo per questo progetto. Dopo tutto il congresso mi sentivo soddisfatto di quello che abbiamo portato a termine, e contento delle tantissime cose che ho imparato e che ho avuto la possibilità di mettere in pratica.

 

Credi che lo strumento che avete inventato possa essere utile alla gente e utilizzato in grande scala?

Lo “strumento” che abbiamo inventato come ho detto precedentemente è un prototipo, volendo ci sarebbe ancora molto da lavorarci sopra, noi abbiamo avuto poco tempo purtroppo per poterlo migliorare e introdurci nuove funzionalità. Siamo riusciti a diminuire decisamente i costi, dai 600€ del prototipo iniziale ai circa 300€ del nostro itisWW. Questo permette di essere accessibile anche a dei normali cittadini che per esempio abitano vicino a un corso d’acqua e hanno la necessità di controllare lo stato del fiume. Secondo me è uno strumento utilissimo e spero che venga utilizzato in larga scala!

 

Cosa farai dei soldi vinti col premio? E Cosa vorresti fare da grande?

I soldi che ho vinto li utilizzerò per l’università dove ho intenzione di andare a fare ingegneria dell’automazione con la successiva magistrale in robotica e automazione.

 

 

Nel foto in alto da sinistra Giuseppe Roncallo vicepreside ITIS Imperia, Andrea Ruo, Giacomo Galletti, Simone Zanella e Giuseppe Murzio del Laboratorio di Tecnologie e >Progettazione di Sistemi Informatici e di Telecomunicazioni

Ulteriori notizie sul progetto http://simonezanella.it/risorse-scuola/itis-water-watch/