Quasi impossibile mercoledì sera entrare alla sala Don Piana di Diano Marina per assistere alla serata a favore dell’accoglienza e dei migranti organizzata in risposta alla riunione di piazza convocata dai 6 sindaci del Golfo (Giordano di Cervo si è dissociato) dieci giorni prima.
Peccato che ad ascoltare i sindaci erano tutti abitanti del Golfo, mentre giovedì sera, su circa 300 presenti alla sala don Piana, di dianesi ce ne saranno stati 50 forse 70 al massimo; tutti gli altri erano persone provenienti da fuori: da Imperia soprattutto.
Si trattava di persone vicine ai relatori: anche loro tutti di fuori tranne il medico Dematheis. Persone vicini al mondo religioso, alle cooperative vicine alla chiesa o persone vicine a Rifondazione comunista e dichiaratamente a favore dell’accoglienza a prescindere dal numero e dalla “qualità” degli arrivi perché in fondo si tratta di persone.
I numeri sulla partecipazione dei dianesi non li abbiamo fatti noi, ma dianesi nati e vissuti sempre qui perché praticamente conoscono – se non di persona dai volti – i poco più che 4 mila residenti del paese.
Considerazioni a parte, però la serata dopo un toccante inizio ha finito per non informare la popolazione su problemi che possono portare i migranti ma è stata un incensare all’accoglienza senza entrare nel merito delle problematiche, con diversi accenni polemici alla manifestazione di piazza convocata dai sindaci.
Il dibattito aperto al pubblico è iniziato alle 23,30 e quando qualcuno si è permesso di spostare il problema dell’accoglienza non a livello generale come è stato fatto per tutta la sera, ma più a livello locale entrando nel merito del problema, apriti cielo: lo schieramento cattolico-comunista si è chiuso a riccio difendendo le proprie tesi senza nemmeno provare ad imbastire un dialogo con la controparte.
Dei 14 migranti a San Bartolomeo non si è parlato e neppure dei possibili arrivi di 25 a Diano Marina.
I consiglieri di minoranza presenti non sono intervenuti e neppure i dianesi che cercavano di sapere qualcosa di più preciso.
Ma forse la maggior parte dei residenti del Golfo alle 23,30 quando è iniziato il dibattito se n’era andata.
Traspariva dalla tante sedie vuote e le informazioni che la gente chiedeva come il fatto che è disumano e molto poco cristiano fa vivere 15 persone in una casa di 110 mq quadrati con un solo gabinetto, sono rimaste nell’aria.
Doveva essere una serata informativa, ma le veementi reazioni anti-Chiappori e contro chi ha cercato di unire anziché dividere, hanno dimostrato che sui migranti – meglio noti come i cosiddetti richiedenti asilo – a Diano Marina c’è una profonda e insanabile divisione e forse, ad ergere le barricate sono proprio coloro che invece invocano abbracci e mani tese.
Peccato per ché il muro contro muro non porta da nessuna parte .
Angelo Bottiroli