Una situazione esplosiva e da stamattina non si parla di altro, soprattutto perché i reati ipotizzanti nei confronti degli indagati sono di peculato, truffa ai danni dello Stato e abuso d’ufficio.
Tutto è iniziato stamattina, giovedì con 32 Decreti di perquisizione, disposti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Imperia, nell’ambito di un’indagine relativa ad illeciti commessi da personale della Struttura Governo Clinico e Monitoraggio Attività Assistenziali della ASL1, nonché da operatori sanitari e centri privati convenzionati per le prestazioni sanitarie.
Secondo l’accusa tutto girava attorno a persone che pagavano per ottenere prenotazioni, cancellazioni e prenotazioni di prestazioni già eseguite a privati pazienti che, ovviamente, non avrebbero potuto ottenere osservando le normali procedure di prenotazione.
E tutto questo allungava le normali liste di attesa
La posizione della Regione Liguria, Prima responsabile di tutto il sistema sanitario ligure, compre l’Asl di Imperia è arrivata 15 minuti fa alle 18,30 che riportiamo di seguito:
“Ho già dato mandato al direttore generale della Asl 1 imperiese – dice la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Sonia Viale, in merito alle indagini in corso sulle presunte liste di attesa pilotate all’Asl1 di Imperia- di svolgere ogni verifica e accertamento necessari al fine di assumere immediatamente pesanti provvedimenti nei confronti del personale che risulti coinvolto. Questo scaldalo, al pari della vicenda mediatico-giudiziaria legata alla sperimentazione di ortopedia dell’ospedale di Albenga, è solo una delle pesanti eredità della precedente Giunta regionale di centrosinistra. I continui richiami all’opportunità delle scelte che provengono da quella parte politica li restituisco quindi al mittente e anche con gli interessi. Dalla precedente amministrazione ho ereditato un sistema in cui non era stato né previsto né tantomeno messo in atto alcuno strumento idoneo ed efficace di contrasto a eventuali ipotesi di illegalità”.
“Di fronte a questa situazione critica e pesantemente lacunosa – aggiunge la vicepresidente Viale – ho avviato una serie di azioni e interventi per porvi efficacemente rimedio. Grazie al ricambio dei vertici delle Asl liguri con nuovi direttori generali ai quali, da ieri, si affiancano i nuovi direttori sanitari e amministrativi ho dato impulso all’attuazione nel Sistema Sanitario Regionale delle linee guida predisposte dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione per eliminare i fattori di rischio (errata indicazione al paziente delle modalità e dei tempi di accesso alle prestazioni in regime assistenziale, trattamento più favorevole dei pazienti trattati in libera professione, svolgimento della libera professione in orario di servizio). A fronte di questo quadro – prosegue l’assessore alla Sanità – ho dato immediatamente ai nuovi direttori generali precisi obiettivi di mandato: la totale informatizzazione delle liste di attesa, la prenotazione di tutte le prestazioni attraverso Cup, l’aggiornamento periodico delle liste di attesa istituzionali, lo svolgimento della libera professione in strutture aziendali e l’obbligo di Pos nelle strutture dove si effettua la libera professione”. Su quest’ultimo punto in particolare, il direttore della Asl 2 savonese Eugenio Porfido ha già avviato una rivoluzione per le visite intramoenia: in questi giorni il servizio di prenotazione è sospeso per consentire l’adeguamento del sistema di pagamento in modo che l’azienda sanitaria incassi il dovuto attraverso dispositivi Pos per poi stornare agli specialisti la percentuale spettante, riducendo così al minimo il rischio di ‘errore’ nella fatturazione delle prestazioni. “L’obiettivo delle misure attivate fino ad oggi – aggiunge la vicepresidente Viale – è quello di arrivare, entro la fine del 2017, ad un sistema di accesso alle prestazioni sanitarie trasparente e omogeneo su tutto il territorio regionale. In questa direzione – conclude – rientrano anche le priorità di azione indicate, unitamente al presidente Toti, ai direttori generali per l’abbattimento delle liste di attesa attraverso tre azioni: l’applicazione dei criteri di prioritarizzazione in base alla valutazione clinica del paziente coinvolgendo sia gli specialisti sia i medici di medicina generale, lo stanziamento di 500mila euro per garantire risorse specifiche nei settori maggiormente critici, l’efficientamento di alcuni processi organizzativi aziendali”.