Quale modello di città?, è questa la domanda che l’attuale Amministrazione comunale avrebbe dovuto rivolgere a cittadini e Associazioni subito dopo l’insediamento a seguito delle elezioni comunali del 2012, programmando sin da subito incontri periodici per coinvolgerli e informarli preventivamente, quantomeno sui grandi progetti a breve, medio e lungo termine. Invece sono passati cinque anni e nonostante quanto si è più volte affermato durante la campagna elettorale, poco o nulla è stato fatto. Anche la reintroduzione dei Consigli di quartiere, aboliti per legge nel 2012 nei Comuni con meno di 250mila abitanti, dopo tre anni di Commissioni, soldi e tempo sprecato, non ha visto la luce.
Un ulteriore conferma che il Governo della res pubblica partecipata non è mai rientrato negli schemi dell’attuale Giunta.
Il dissesto è stato deliberato e su questo non vogliamo commentare, dato che era inevitabile (l’alternativa era lo scioglimento della Giunta come a Bologna e Parma) resta il fatto che il riequilibrio dei conti è stato pagato duramente dai cittadini, con le imposte locali ai massimi livelli, con il fallimento di Amiu e Atm che ha consentito di tagliare del 50/60% i debiti con i fornitori, con i licenziamenti dei lavoratori precari e la città in stato abbandono per oltre tre anni. Oltre al fatto che il prestito della Cassa Depositi e Prestiti da restituire a lungo termine, graverà sui bilanci presenti e futuri del Comune e di conseguenza aumenterà come è già successo negli ultimi anni il debito pro capite dei cittadini.
Negli ultimi tempi si stanno svolgendo lavori di asfaltatura delle strade e alcune grandi opere, come la rotonda di Corso Borsalino, il restyling di piazza Santa Maria di Castello, il rifacimento di via XX Settembre, il Laghetto dei Cigni e in precedenza i lavori del Pisu, tra gli altri corso Monferrato e via Dossena (sui quali però ci sono opinioni fortemente contrastanti) e finalmente a breve anche l’inaugurazione del ponte Meier.
Possiamo sbagliarci, ma alla luce dei fatti di questi cinque anni a nostro avviso riteniamo che si possano fare le seguenti considerazioni:
Sviluppo del territorio: Sono scarse le misure concrete e lungimiranti per realizzare obiettivi di sviluppo futuro del territorio per delineare un modello preciso di città, si realizzano una miriade di eventi, pare oltre 350, alcuni dei quali poco significativi, spendendo risorse allo scopo di non scontentare nessuno.
Il progetto di riqualificazione urbana è stato bocciato come carente dalla Regione (dove tra l’altro sussiste una Giunta di Sinistra) a favore di altri comuni della Provincia, Tortona, Casale Monferrato e San salvatore Monferrato. Appare chiaro da diverso tempo che Alessandria è considerata la cenerentola del Piemonte.
Invece il progetto Marengo Hub di Alessandria, si è aggiudicato il bando periferie del Governo (come altre province del Piemonte) con 18.000.000 di euro per investimenti sulla zona est della città, cioè da Porta Marengo a Spinetta Marengo, ora però ci sono 60 giorni per presentare gli elaborati con i progetti per l’area in questione. A questo proposito prima di fare delle considerazioni occorre capire quali saranno i contenuti dei progetti in oggetto e se e quando verranno realizzati.
Piano della Mobilità: L’anarchia della viabilità è evidente, in cinque anni non sono ancora stati realizzati progetti concreti per il Piano della mobilità urbana, parcheggi decentrati, piste ciclabili sicure, servizi pubblici efficienti, ecc., presupposti indispensabili se si vuole creare un area pedonale senza ulteriormente distruggere il piccolo commercio.
Trasporti pubblici: Il servizio purtroppo è al collasso mancano i mezzi e quelli esistenti sono obsoleti, con conseguenti gravi disservizi ai cittadini, che a volte sono costretti ad attendere a lungo l’arrivo dei bus, come si fa poi a chiedere agli alessandrini di usare i mezzi al posto dell’auto?.
Manutenzione ordinaria: Nonostante i costi contenuti per gestirla, ci sono viali come Spalto Gamondio, Spalto Marengo, ecc. con panchine e cestini dei rifiuti rotti e le buche nell’asfalto.
La manutenzione del verde è migliorata (a parte qualche zona in periferia dimenticata) peccato però che non si provvede quasi mai, salvo un caso recente segnalato dal Sel (unico gruppo in Giunta a preoccuparsi del problema) a sostituire le tantissime piante abbattute nel tempo.
Sicurezza: Il presidio del territorio in un contesto peggiorato dalla crisi e in parte dal problema immigrazione è sempre meno efficiente per la carenza di agenti della Polizia Municipale (anche a seguito del blocco delle assunzioni) e per la mancanza investimenti nelle telecamere.
Una situazione che pone a rischio la sicurezza dei cittadini. Non si può lasciare l’installazione delle stesse solo alla buona volontà di alcuni commercianti.
Commercio: Si continua a cementificare il territorio con un abnorme apertura di punti vendita della Grande distribuzione, inoltre sono stati approvati altri 9.000 mq. di aperture della G.D. in via Giordano Bruno, in tal senso si contano le nuove assunzioni, ma non si considerano i posti di lavoro che si perdono con le chiusura di tante piccole attività commerciali (in tutta la Provincia sono 4.000 negli ultimi anni) che svolgono un attività socialmente utile. Occorre ricordare che con la chiusura della attività di tipo tradizionale e dei negozi di prossimità si impoverisce e si svuota il Centro città, si svalutano gli immobili e si determinano carenze nei servizi alle persone anziane con problemi di mobilità ed inoltre si favorisce l’aumento della microcriminalità.
Le proteste dei Commercianti che in questi anni si sono fatti sentire in diverse occasioni (come nel caso dell’inutile e dannosa creazione di un area pedonale in via Dossena) e ultimo caso quelli di via Dante (dove solo ultimamente sono stati effettuati due eventi) a quanto pare non trovano grande ascolto così come quelle dei cittadini. Non si governa la città prendendo le decisioni all’interno del palazzo e comunicandole a cittadini e Associazioni a cose decise.
Concludendo, cinque anni di Governo della città con più ombre che luci? la risposta verrà data dai cittadini nelle prossime elezioni amministrative.
Pier Carlo Lava