L’Assessorato per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Diano Marina, in collaborazione con la Civiero Art Gallery, è lieto di presentare, nella sala mostre “R. Falchi” del Palazzo del Parco di Diano Marina, la mostra personale di Raffaele Rossi dal titolo “Signa Mundi”.
L’ inaugurazione è prevista sabato 22 ottobre dalle ore 17.00 alla presenza dell’artista e la mostra rimarra aperta fino al 20 novembre tutti i giorni, tranne il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Per Raffaele Rossi, i “Signa Mundi”, sono ciò che l’artista sente e percepisce durante il suo percorso, “Segni dal Cosmo” che attraversano i supporti, i colori e le tecniche.
Per Rossi la pittura è l’equivalente del pensiero, ma non nasce da una gestualità incontrollata bensì sempre da un equilibrio tra il segno libero e la sua costruzione.
Il suo mondo è abitato e disabitato insieme, dove ciò che appare è il silenzio, il mistero, e si vede per assenze più che per presenze.
I soggetti dell’artista piemontese hanno sembianze umane, sono sagome o profili che fluttuano in una sorta di mondo metafisico ove affiorano cavalieri, centauri, contorni di volti umani e animali.
Le sue “Apparizioni” emergono oltre i confini del supporto, non sono mai un qualcosa di definito, immergendoci in una spazialità senza limiti; egli traduce le sue percezioni interiori in componenti concrete, espresse per lo più in forma di dipinti, ma svelate anche come opere su carta, oggetti e libri d’arte.
Raffaele Rossi, cimentandosi con colle, pigmenti, lamine di rame e piombo, ci accompagna in una ricerca dentro e fuori gli stati dell’animo umano.
Biografia artista
Raffaele Rossi nasce ad Alba (Cuneo) il 20 maggio 1956. Nel 1975, dopo il Liceo artistico a Novara, affascinato dalla pittura antica veneziana, soggiorna per alcuni anni a Mogliano Veneto, nel trevigiano, dove tiene la sua prima mostra personale nel 1978 nella Galleria La Fenice. In questo periodo segue i corsi di calcografia alla Scuola internazionale di Grafica e, sempre a Venezia, la Scuola libera del Nudo. Negli anni ottanta realizza una serie di opere su carta, Il Mercurio dei Saggi, che espone alla Galleria L’Ariete di Bologna nel 1989. Partito dall’eredità informale, lavora a impasti polimaterici (gesso e colla con l’utilizzo spesso di metalli) fatti colare o addensare su supporti lignei. In un secondo momento la materia densa e ridondante tende ad alleggerirsi fino a rarefarsi in velature e trasparenze cromatiche. Attratto dalle tecniche pittoriche antiche si avvicina alla “bottega” di due pittori veneziani: Valerio Rambelli e Ottone Marabini. Da loro impara a macinare e mesticare i colori con la tempera all’uovo e l’olio; apprende la preparazione di tavole e tele e si appassiona alla ricerca e al riuso delle materie antiche. Attraverso la sperimentazione dell’affresco, sviluppa un amore particolare per gli intonaci e per le superfici materiche che lo conduce all’attuale momento pittorico caratterizzato da superfici ricche di spessore realizzate con inerti particolari quali la polvere di marmo, le sabbie e i collanti naturali. Sue opere sono conservate in permanenza a Conegliano (Treviso), presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Sarcinelli; a Giulianova (Teramo), al Museo dello Splendore, a Hong Kong, al CRedit Suisse, alla Bank Julius Baer, alla Bank Sarasin&Cie Ag, all’Hotel Sheraton; a Palma Di Maiorca, nella sala affrescata a “Son Apau”, Azahar Jardineira y Riegos. Raffaele Rossi vive e lavora a Sant’Ambrogio di Trebaseleghe in provincia di Padova.